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notizia del 15/06/2007 messa in rete alle 20:51:07
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Consiglio, insediamento col 'giallo' Trufolo
Poteva essere la giornata 'clou', una di quelle che sarebbe stata annoverata nella storia della vita politica gelese, come la giornata senza macchie. Lo è stata in parte e vedremo perché, comunque i punti essenziali all’ordine del giorno sono stati quasi tutti esauriti. Si è votato per la presidenza e la vicepresidenza del consiglio comunale e le previsioni della vigilia sono state tutte abbondantemente rispettate, anzi si è andati molto al di là del cartello dei 18 voti. Infatti Peppe Di Dio, l’uomo della Margherita su cui l’Unione aveva trovato da tempo un accordo per attribuirgli la presidenza del Consiglio, ha raggranellato ben 21 voti. Diciotto dai consiglieri del centro sinistra (compreso quello di Santino Giocolono, eletto nella lista 'nemica' del sindaco Crocetta, Primavera gelese), due provenienti da due franchi tiratori del centro destra ed il terzo ricevuto dall’unico consigliere di “Tutti per Gela” Salvatore Susino che aveva già dichiarato che si sarebbe schierato col centro-sinistra.
Di stretta misura invece è stato eletto vice presidente Dionisio Nastasi (Libera città civile), con diciassette voti. Il primo cittadino per avviare una fattiva collaborazione col centro destra aveva fatto sapere che la vicepresidenza poteva essere offerta al centro destra. Inizialmente non si è registrata alcuna voce di accettazione o di indisponibilità. La doccia fredda è giunta ad inizio di settimana quando una lettera a firma dell’ex presidente del consiglio comunale Pino Federico declinava l’invito decisamente l’invito. Crocetta non poteva far altro che prendere atto della circostanza e senza colpo ferire l’Unione ha concordato che dovesse andare a 'Libera città civile'.
Due episodi hanno offuscato un po’ la giornata di insediamento del Consiglio. Il primo è servito a lasciare un po’ di amaro in bocca al primo cittadino che mentre si accingeva a varcare la soglia dell’ingresso principale del 'Palazzo Bianco' ha dovuto intrattenersi con un gruppo di operatori della scuola e genitori. Non abbiamo compreso il motivo del contendere. Siamo stati testimoni di discussioni animate mentre il sindaco cercava di persuadere gli astanti rassicurando che sarebbe intervenuto per risolvere i problemi denunciati. A parte questo episodio marginale, quello più eclatante è stato l’assenza del consigliere neo eletto Grazio Trufolo, che non si è presentato in aula. Assenza che non è passata inosservata, anzi ha fatto molto rumore. 'Sono profondamente contrariato – ha detto il sindaco – e credo di interpretare i sentimenti di tutti i presenti del fatto che un consigliere neo eletto non sia stato presente alla seduta, adducendo difficoltà addirittura nell’ingresso al Comune. Queste cose non devono succedere. Io sono convinto che in questi casi un consigliere comunale, un assessore, un sindaco ha l’obbligo di venire, in qualsiasi condizione perché la democrazia è in grado di garantire la presenza anche in momenti di difficoltà Non può passare il concetto che di fronte ad una protesta un consigliere comunale non si rechi a fare il proprio lavoro. Questo non è un Consiglio condizionato, per cui chi si sente di non assolvere a questo ruolo, dia spazio ad altri ma non può assolutamente rinunciare alle proprie prerogative elettive perché ritengo che questo faccia parte del dovere e del fatto che tutti quanti assumiamo, sindaco, tutti e trenta consiglieri e assessori, che non consentiremo a nessuno di menomare la democrazia perché rispetto a questo, al di là delle appartenenze politiche, faremo quadrato' . Un discorso fermo e deciso accolto da applausi.
Nei giorni scorsi gli ex dipendenti della Emi, di cui Trufolo è uno dei dirigenti, si erano incontrati con Crocetta perché si prodigasse a fare ottenere le spettanze che ancora la società doveva corrispondere. Un problema molto delicato di cui si voleva una immediata soluzione ancor prima della convocazione del Consiglio. Gli ex dipendenti avrebbero minacciato di far saltare i lavori in caso contrario il giorno dell’insediamento del Consiglio. A questo punto è lo stesso Trufolo a spiegare i motivi della sua mancata partecipazione ai lavori del Consiglio nella sua missiva sopradetta .
“La presente per informare le SS. LL. che lo scrivente, Grazio Trufolo – è scritto nella lettera - non ha potuto partecipare alla prima convocazione del Consiglio Comunale di Gela, in quanto un gruppo di facinorosi capeggiati da un sorvegliato speciale ne ha impedito l'accesso. Presentatesi al Palazzo di Città gli agenti preposti alla pubblica sicurezza, su disposizione del dirigente del commissariato di Gela, lo hanno allontanato dal Palazzo di Città, in quanto per motivi di ordine pubblico non erano nelle condizioni in quel momento di garantirgli l'incolumità. Lo scrivente si augura che dietro tale gruppo di facinorosi non ci siano regie occulte che vogliano impedirgli di svolgere il proprio ruolo istituzionale in favore del Nuovo Rinascimento contro l'illegalità. Si esprime disappunto in quanto i fatti occorsi allo scrivente erano già stati minacciosamente preannunciati da diversi giorni in pubblici incontri, infatti, alcuni dei facinorosi oggi presenti al Palazzo municipale, avevano già più volte gridato ‘impediremo a Grazio Trufolo di partecipare alla prima seduta del consiglio a tutti i costi’. Dispiace inoltre che non siano state adottate misure adeguate a garantire la partecipazione dello scrivente ai lavori consiliari. Lo scrivente, sentito quanto dichiarato dal sindaco durante i lavori consiliari, esprime piena condivisione nei contenuti e precisamente nell'affermare che ‘la democrazia va sostenuta da tutti coloro i quali hanno responsabilità istituzionali ad ogni costo e principalmente nei momenti dì difficoltà’. Si coglie l'occasione per porgere le congratulazioni ai consiglieri Di Dio e Nastasi per la rispettiva elezione a Presidente e vice Presidente del consiglio comunale di Gela, molto rammaricato per l'assenza. Lo scrivente si riserva inoltre di promuovere azioni atte a garantire lo svolgimento delle proprie funzioni di consigliere comunale”.
I lavori consiliari hanno avuto inizio quasi puntualmente con una buona mezz’ora di ritardo sulla tabella di marcia. Ad assumere la presidenza pro tempore dell’assemblea civica in attesa dell’elezione del nuovo presidente, è stato il consigliere anziano comunale “anziano” (il più votato): Miguel Donegani.
Espletate le prime formalità, i singoli consiglieri sono stati invitato a recarsi al tavolo della presidenza per giurare fedeltà alla Republica ed alla Regione siciliana nell’espletamento del mandato ricevuto dal popolo .Il presidente, coadiuvato dal segretario generale dottoressa Liotta, ha invitato i consiglieri a denunciare eventuali situazioni di incompatibilità. Nessuno avendo chiesto la parola, si è continuato col terzo punto che prevedeva eventuali surroghe. Queste si sarebbero rese necessarie qualora nella stessa giornata il sindaco avesse presentato la squadra degli assessori che, secondo un accordo interno ai partiti dell’Unione, avrebbero coinciso con i consiglieri comunali. Purtroppo – e anche questa è una pecca – le trattative erano ancora in alto mare quando è stato convocato il Consiglio. Sospese momentaneamente, sono proseguite nell’ufficio del sindaco nel tardo pomeriggio. Dopo l’elezione del presidente e del vicepresidente , ha giurato anche il sindaco Rosario Crocetta. Lo ha fatto indossando la fascia tricolore e ne ha spiegato i motivi. Infatti per lui esisteva una continuità del mandato e quindi è successo che il sindaco uscente dava le consegne al sindaco neoeletto. Un momento di grande gioia per Crocetta e un discorso, di quelli che lui sa fare nei momenti solenni.
“Sono molto contento che questa sia stata una giornata fattiva senza polemiche e che in modo costruttivo si sia determinata l’elezione del presidente, del vicepresidente e del conseguente giuramento del sindaco. Questo significa che al di là dei numeri e dei rapporti numerici tra maggioranza e opposizione, si intende lavorare. Certo tutti ci saremmo augurati un’intesa istituzionale fra i due schieramenti rispetto all’elezione del presidente del Consiglio e del consiglio comunale. Si è scelto una strada diversa, probabilmente si poteva discutere prima e non si è fatto. Io ritengo che non ci siano cose impossibili in politica. Credo che l’elemento del dialogo debba essere un elemento costante di tutta l’attività dell’amministrazione e ritengo che il Consiglio comunale faccia parte pienamente nel distinguo dei ruoli, dell’amministrazione. Ci sono stati una serie di equivoci nella precedente legislatura che a mio avviso vanno superati. Io credo che assessori, sindaco e consiglieri, ognuno nel rispetto dei ruoli, siano amministratori della città. Esiste una maggioranza e un’opposizione. Ciò non significa che chi vince prende tutto echi sta all’opposizione non partecipa al gioco democratico. Noi dobbiamo avere una maggioranza che governi ed un’opposizione che faccia opposizione. Io credo che sia un dovere della maggioranza rispettare l’opposizione e credo che sia dovere dell’opposizione fare in modo che quella maggioranza governi. Questo è un consiglio con esperienze che vengono da lontano e tante nuove esperienze. Queste due realtà devono mettersi insieme dando ciascuno il proprio contributo. Giovani ed anziani nel nome della democrazia. E’ interesse di tutti dare una risposta complessiva alla città che tenga conto della esigenza e della voglia che abbiamo tutti per il bene comune. Voglio ringraziare tutti per il contributo dato alla democrazia scendendo in campo ognuno con le proprie idee, anche i mie antagonisti candidati a sindaco, tutti quei giovani che si sono candidati e non sono stati eletti. Credo che ci siano tante questioni che possono vedere l’intesa di tutti, maggioranza e opposizione, perché riguardano tutti i cittadini di Gela”.
Anche il neopresidente del consiglio Peppe Di Dio, dopo essere stato invitato dal presidente pro-tempore Donegani ad andare a prendere posto laddove sedeva prima lui, si è rivolto ai consiglieri comunali per ringraziarli ed al sindaco per notificargli tutta la sua volontà di collaborare nell’interesse supremo della città.
“Volevo ringraziare l’intero consiglio comunale – ha detto Di Dio – per l’ampio consenso ricevuto, ma in particolar modo voglio ringraziare il presidente uscente per gli interventi e il modo come ha condotto l’intervento in aula, pacato, sereno ed un confronto dialettico che sta nella politica. Voglio ringraziare per le parole di stima e amicizia il mio amico Paolo Cafà e che io ricambio. Sarò il presidente dell’intero consiglio comunale. L’ampio consenso ricevuto è anche sintomo di garanzia, essendo andato al di là del cartello e questo fa onore anche a quanti consiglieri del polo hanno inteso dare un segnale di garanzia e compattezza del ruolo del consiglio comunale. Li ringrazio perché col loro voto hanno voluto dare un segnale all’intero consiglio comunale che il presidente è il presidente di tutti. Mi adopererò da subito per far sì che da subito le iniziative che servono a dare proficuità ai lavori del consiglio comunale, sia per quanto riguarda gli aspetti istituzionali e politici ed anche per quelli tecnici. Cito due esempi per tutti. Se il sindaco è disponibile nel pomeriggio, i primi due atti che io chiederò sono il ripristino totale del funzionamento del sistema di amplificazione in aula dovendo così il consiglio avere a disposizione ogni strumento tecnico a disposizione per lavorare. Bisogna immediatamente fare il bagno dalla parte del Consiglio comunale perché è assurdo che i consiglieri uscenti per potere andare in bagno hanno dovuto fare il giro scendendo al piano terra e risalendo nuovamente al piano di sopra. Queste le mie prime due richieste”.
La città si aspettava anche la presentazione della nuova giunta, ma come si diceva più sopra, non si è ancora superato impasse in cui si è piombati. Mercoledì sera c’è stato l’incontro delle delegazioni col sindaco e fino a poco prima circolava voce che i Ds riconfermavano quanto concordato con la coalizione ed il sindaco, ossia si riconoscevano loro cinque assessori e la vicesindacatura, mentre si parlava di un arretramento della Margherita che doveva accontentarsi della presidenza del Consiglio e di un solo assessorato. Ipotesi che il segretario Renato Cassarà scartava e che non riteneva di dovere avallare. Un altro assessore per il Pli, uno per lo Sdi, uno per il Pdci. Italia di mezzo e Udeur si sarebbe dovuta accontentare di un posto di sottogoverno, Libera città civile doveva ritenersi soddisfatta per avere preso la vicepresidenza con Nastasi. A livello di indiscrezione sono circolati anche i nomi dei papabili: per i Ds si davano per assessori: Donegani, Arancio, Vella, Orlando, Elisa Nuara o Nicolò Gennuso; per la Margherita Peppe Fava e/o Davide Giordano; per lo Sdi Granvillano o Italiano; per l’Udeur Tufano o Sanfilippo; per il Pli Graziella Condello o Bonura.
Hanno detto
Antonino Biundo (Ds)
«Non ho mai fatto politica attiva, ma ho fatto sindacato come segretario provinciale della Cisl medici. Mi batterò per la soluzione dei problemi riguardanti l’azienda ospedaliera di Gela. Mi sono immerso in questa nuova esperienza per spirito di servizio verso la città»
Nuccio Cafà (Margherita)
«Ho militato nella politica tramite mio zio, il consigliere provinciale Fabrizio Cafà. E’ stato lui il mio maestro, colui che mi ha aperto la strada nella Margherita. Spero che in questi anni a venire io possa crescere politicamente e non deludere chi mi ha dato la fiducia a stare dietro i banchi del consiglio comunale. Sono felice di sedere in questo posto perché è difficilissimo essere eletti alla prima tornata elettorale, soprattutto un giovane come me alla prima esperienza».
Enzo Cirignotta (Udc)
«Sono felice di iniziare questo percorso assieme al collega Salvatore Gallo in questo partito che ha ampi margini di crescita essendo anche il partito del governatore Cuffaro. Sono stato rieletto con rinnovato impegno. Oggi alla seconda legislatura posso dire di non essere emozionato, ma l’entusiasmo c’è ed è molto grande. Non deluderò sicuramente chi mi ha votato e mi impegnerò ancora di più. Faremo le nostre proposte e porteremo in consiglio delle iniziative che possano essere votate anche dal centro sinistra».
Fabio Collorà (Italia di mezzo)
«Fa sempre un grande effetto ritornare tra questi banchi dove ho avuto modo di impegnarmi per la soluzione dei problemi cittadini. E’ una grande responsabilità che ciascuno di noi si assume per condurre delle battaglie che possono portare ad una crescita esponenziale sotto tutti i profili questa città».
Paolo Cafà (Ds)
«Non è una novità per me essere consigliere comunale perché con questa ho collezionato la quarta consiglia tura. Sono stato eletto nel 94, nel 98, nel 2002 e poi ancora nel 2007. Credo di essere assieme al consigliere Di Dio e Rinciani quello che annovera maggiore anzianità di legislatura. Dico che per me è emozionante, perché il ruolo di consigliere comunale lo vivo con passione e coerenza, sapendo di poter dare un contributo a quelle che sono le istanze dei cittadini. Non sarò più assessore sebbene il sindaco mi avrebbe rivoluto nella sua squadra. Anche il mio partito ha cercato di convincermi, ma ho spiegato che il mio ruolo è molto più proficuo in consiglio, dove credo ci sia bisogno della mia esperienza».
Salvatore Gallo (Udc)
«C’è in me un po’ di emozione ma soprattutto tanto entusiasmo e voglia di portare avanti tante iniziative utili per la collettività. Non ho mai svolto attività politica. Sono stato coinvolto da un gruppo di amici che hanno visto in me l’espressione del gruppo stesso».
Giovanna Cassarà (Pdci)
«Tutte le esperienze sono sempre positive. Sono stato assessore ai lavori pubblici ed ora consigliere. No mi sento di dovere fare un paragone, nel senso che una esperienza e meno positiva dell’altra. Ora ci si sente più legittimazione, perché questa è la sede istituzionale del Consiglio. L’emozione e l’entusiasmo c’è sempre. Essere l’unica donna mi fa sentire più responsabilità, dovendo rappresentare tutte le altre. Spero di potere svolgere in maniera dignitosa il nuovo ruolo. Vedo che il Consiglio si è rinnovato molto e spero in meglio».
Lucio Greco (Forza Italia)
«In questo momento i miei sentimenti sono rivolti a pensare ad un impegno serio e costruttivo per il bene della città. Spero di dare il mio contributo e mi auguro che l’Assemblea possa muoversi con grande senso di responsabilità nella sua interezza. E questo vuole essere anche un invito a tutte le forze politiche presenti, al lavorare assieme per dare quegli indirizzi ed obiettivi che possono esser da stimolo e da sprone per l’amministrazione comunale»
Salvatore Liardo (Ds)
«Sono neofita della politica, nel senso che è la prima volta che mi candido e sono felicissimo per il consenso che i cittadini hanno voluto darmi. In famiglia siamo sempre stati impegnati politicamente. La spinta a cimentarmi nella politica mi è venuta dalla presenza di un sindaco di grande impegno qual è Saro Crocetta e dall’approssimarsi della nascita del Partito democratico, nel quale credo fermamente».
Dionisio Nastasi (Libera città civile)
«La voglia di impegnarmi in politica nasce da ciò che il sindaco ha voluto per questa città: la lotta per la legalità e contro il malaffare. Io credo che questa sia una lotta che la città assieme a lui deve portare avanti. Libera Città civile ha sostenuto la candidatura di Crocetta perché i questi ultimi tempi Gela ha avuto dei grossi cambiamenti. Nasce quindi dalla speranza dei cittadini per un nuovo futuro. Molti problemi dovranno essere risolti; assieme agli altri mi impegnerò al meglio delle mie capacità»
Antonio Rinciani (Sdi)
«Sono alla quarta consigliatura essendo stato eletto la prima volta nel 94. Devo dire che l’emozione è ancora più forte perché sento il peso della delega che mi è stata data dai miei concittadini, che ringrazio e verso cui sono molto grato. Essere eletto per la quarta volta è un attestato di stima che non posso assolutamente deludere. Non mi fermerò solo a portare avanti la vivibilità nel nostro territorio ma anche le altre tematiche di cui sono stato investito nel corso della campagna elettorale. Non ci occuperemo soltanto delle patologie legate all’industrializzazione, ma anche ad altre fonti di inquinamento: onde elettromagnetiche, inquinamento acustico ed atmosferico».
Giuseppe Robilatte (Terra Nuova)
«Lo spirito con cui mi accingo a continuare il mio lavoro di consigliere è propositivo nel senso di dare una svolta a questa città. Ai proclami bisogna dare seguito con una politica che in sinergia con le forze di opposizione possa dare una svolta seria i termini occupazionali, di un recupero ambientale di questa città saccheggiata da decenni. Bisogna veramente lavorare molto senza proclami rispettando i ruoli».
Giuseppe Ventura (Ds)
«C’è in me una grande emozione in quanto oggi inizia una rande responsabilità. Dovrò cominciare a lavorare seriamente e lo farò con grande entusiasmo. Mi sento di dovere fare qualcosa di concreto per i giovani visto che quest’anno sono molti quelli che siedono in consiglio C’è una fiducia che la città ha voluto dare ai giovani. E’ importante cambiare il modo di fare politica,perché la città continui a fidarsi di noi».
Salvatore Susino (Tutti per Gela)
«Ho una sensazione molto bella nel trovarmi in quest’aula ma nello steso tempo sento il peso della responsabilità perché vedo che ci sono tante aspettative da parte della gente. Speriamo di non deluderle. Noi siamo un gruppo tutto per Gela, un partito di centro al di fuori delle polemiche del centro sinistra e del centro destra. Sono sì all’opposizione ma, come avevo dichiarato prima, non avremo alcun tipo di preclusione. Noi valuteremo di volta in volta gli atti e se vale la pena votarli, noi lo faremo. Noi siamo tutti per Gela».
Gaetano Trainito (Forza Italia)
«Oggi è una bellissima giornata, una grande emozione. L’attenzione è tutta riposta su di noi e dovremo quindi non deludere le aspettative. Come avevo promesso in campagna elettorale, metterò al servizio della città tutta la mia esperienza e professionalità per dare risposte che sono attese da anni».
Paolo Muncivì (Forza Italia)
«Devo confessare che sono molto emozionato e mi ritrovo qui per profondere tutto il mio impegno sia nei confronti di chi mi ha votato che nei confronti di tutti i giovani. Spero di rappresentarli al meglio. La mia candidatura è nata dalla passione che ho da diversi anni e soprattutto dagli amici che mi hanno invogliato».
Salvatore Scuvera (Forza Italia)
«E’ una giornata che resterà impressa nella mia memoria per tutta la vita. C’è l’emozione e tanta voglia di fare. Per me è un onore essere qui. La mia candidatura è nata da un percorso iniziato all’università, voluta dal movimento giovanile».
Autore : Nello Lombardo
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