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| notizia del 21/07/2005 messa in rete alle 20:46:45 I “cento passi” della legalità Nella città che aspira a divenire la punta di diamante della legalità, l’illegalità alberga proprio nei meandri di qualche reparto della pubblica amministrazione, con buona pace del Sindaco. Non parlo, naturalmente, di illegalità di gran livello, non parlo di appalti o collusioni: di questo si occupano a tempo pieno forze dell’ordine e magistrati. Parlo invece delle piccole illegalità che vengono perpetrate a danno dei cittadini da parte di qualche esponente (e sono ormai tanti) della Polizia Municipale, Corpo deputato a combattere le piccole e grandi violazioni al traffico e alla circolazione che avvengono a Gela. Forse perché convinti dell’impunità, al Comando Vigili Urbani si divertono a farsi beffe del Codice della Strada, che mentre deve valere per gli automobilisti, evidentemente per chi comanda è solo una possibilità. Venerdì 8 luglio, tornando da Caltanissetta alle 22, come al solito non riesco a trovare un parcheggio nei pressi di casa. Decido quindi di fare un giro nelle vie adiacenti e trovo un posto libero in Via Cairoli, a lato del Ristorante Aurora. La vettura rimane lì un paio di giorni, tanto non ne ho bisogno fino al lunedì successivo, quando mi reco in Via Cairoli e realizzo che l’auto era stata rimossa dai solerti tutori della legge. Era successo che domenica 10 luglio, in Piazza Vittorio Veneto, si era svolta la manifestazione di commemorazione dello sbarco alleato del 1943, e con l’ordinanza n.474 dell’8 luglio fosse stato disposto il divieto di transito e di sosta in Via Cairoli, dalla Via Marconi alla Via Cattuti. A parte il fatto che qualcuno dovrebbe spiegarmi a cosa serve il divieto di sosta fino alla Via Cattuti, piuttosto lontana dalla manifestazione, se non per permettere il parcheggio a qualche “papavero” raccomandato, l’inghippo sta nel dispregio del Codice della Strada messo in atto proprio dai Vigili Urbani. Infatti, gli articoli 6 e 7 del Codice della Strada stabiliscono che le ordinanze relative ai divieti di sosta e circolazione temporanei devono essere segnalate con opportuni cartelli almeno 48 ore prima. Vediamo: i cartelli dovevano essere apposti alle ore 16 dell’8 luglio. Invece alle ore 22 dello stesso giorno, l’8 luglio, ancora non c’erano, e sono stati apposti il sabato, in violazione del Codice della Strada. Naturalmente farò valere le mie ragioni (i testimoni non mancano) in sede amministrativa, e chiederò al Comune l’annullamento della contravvenzione e il risarcimento del danno che mi ha procurato l’illegittima rimozione dell’auto. Ma rimane il fatto che da un po’ di tempo in qua il Comando di Polizia Municipale sembra un nido di formiche impazzite. Si ritorna ad utilizzare alla grande il servizio di rimozione, forse perché anche i titolari delle imprese di rimozione tengono famiglia e devono tirare avanti. Ma qualcosa di strano, co-munque, c’è, se il consigliere comunale Ferrara presenta un’interrogazione per chiedere come mai il prezzo della ri-mozione è passato da 60.000 lire a 60 Euro, e se Gela ancora non è dotata di Piano del Traffico, previsto per legge dal 1992, ossia tredici anni fa. Tralascio il solito problema dei parcheggi, già ampiamente trattato, ma una considerazione va fatta. Parcheggiare al centro storico dopo le 9 del mattino e dopo le 16 è praticamente impossibile: si trova un parcheggio solo a sud della Piazza Padre Pio, in prossimità del Lungomare. Poi, per arrivare a piedi in Piazza Municipio, occorre fare la lunga e pesante scalinata di cento scalini. Ecco, nella città della legalità si potrebbe chiamare questa scalinata “i cento passi”: quelli che i poveri cittadini devono fare, in salita, per arrivare al centro storico. Ma si sa, le strade della legalità sono sempre in salita… Autore : Giulio Cordaro » Altri articoli di Giulio Cordaro |
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