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notizia del 11/06/2011 messa in rete alle 20:29:34
Il Consiglio torna a balbettare
Due sedute consiliari, il 6 e il 7 giugno con un nulla di fatto.
Martedì 7 giugno doveva aver luogo la seduta di question time, ma non si è fatta perché si è dovuto proseguire con la seduta ordinaria del giorno prima scioltasi per mancanza di numero legale.
Il consiglio ha dovuto continuare i lavori interrotti il giorno precedente, ma anche questa volta ha pensato bene di non dovere decidere e rinviare al 13 giugno prossimo. In discussione la decisione se rinnovare la partecipazione azionaria da parte del Comune in alcune società a partecipazione pubblica (Ato idrico, Ato rifiuti, Ghelas, società aeroporto). Molta confusione tra i consiglieri anche perché non è facile esprimere una posizione su argomenti spesso sconosciuti dai neoconsiglieri. A presiedere inizialmente è stato Salvatore Gallo che più di una volta ha richiamato i consiglieri a prendere posto e ad iscriversi per prendere la parola. Iscritto primo a parlare, Fabio Collorà che mentre era andato a consultarsi con alcuni suoi colleghi, è stato richiamato più volte e sollecitato a prendere la parola da pare del presidente pro tempore Gallo. Fortemente stizzito è uscito fuori dell’aula assieme ad altri. Dopo una decina di minuti, ha assunto la presidenza Enzo Cirignotta che ha invitato al dialogo i colleghi che erano rientrati e ad essere sereni. Subito dopo ha preso la parola Fabio Collorà anche lui rientrato. Esprimendo le perplessità, condivise da molti altri suoi colleghi, ha fatto presente l’obiettiva difficoltà a prendere una decisione senza che ciascun consigliere sia edotto sulle società per le quali è chiamato ad esprimere un voto. “Il Comune di Gela lo fa annualmente – ha affermato Collorà – ma una valutazione può essere fatta da un consiglio comunale quando l’atto da deliberare è corredato da atto costitutivo e bilancio consolidato. Per decidere se il Comune di Gela deve permanere nella partecipazione azionaria può farlo solo se gli atti sono completi”. Purtroppo quella sera molti atti erano incompleti. Di qui la necessità di rinviare la seduta al 13 giugno prossimo anche perché sono in itinere delle modifiche regionali.
Lunedì 6 giugno erano due i punti all’ordine del giorno:
1) "Approvazione regolamento per la definizione agevolata dei tributi locali ai sensi dell'art. 13 della L. n. 289 del 27/12/2002 per gli anni d'imposta dal 2006 al 2010"
2) Debiti fuori bilancio: “Versamento pro quota Nuova Gela Sviluppo. Adempimenti connessi.
E’ risaputo che la questione del condono dei tributi locali era stato un argomento ostico che ha sempre creato spaccature e dissensi nell’ambito della stessa maggioranza. I lavori sono stati caratterizzati da confusione e da una apparente svogliatezza della stragrande maggioranza dei consiglieri di non volere affrontare l’argomento. Nell’ambito della stessa maggioranza poco chiare le idee sul da farsi, idee che si sono poi annebbiate al punto che da una schiacciante presenza di consiglieri si è passati a quindici sole presenze, determinando lo scioglimento dell’assemblea e il rinvio al martedì. Tra l’altro per questo giorno era fissato il question time che per decisione dei capigruppo è stato fatto slittare a giovedì 9 giugno.
Perché tanto clamore e divergenze di vedute sull’argomento condono? Nell’ambito della maggioranza (Giacomo Gulizzi) si sostiene che per legge non è consentito condonare i tributi che sono stati già iscritti nei ruoli. Solo che a detta di altri questa legge è stata spesso aggirata in tanti altri comuni d’Italia consentendo così a tanti contribuenti in difetto di sanare la loro posizione dinanzi al fisco. Una questione molto delicata che ha indotto alla fine molti consiglieri a scegliere la strada dell’abbandono dell’aula per arrivare ad un approfondimento della questione temendo che un voto favorevole potesse in seguito tramutarsi in responsabilità personale di fronte alla Corte dei conti. Con uno striminzito numero legale alla fine si è deciso di rinviare la trattazione della delibera in attesa di maggiori chiarimenti sul da farsi. Riguardo al secondo punto all’ordine del giorno si è rasentata la farsa. Un fuggi fuggi generale nonostante i continui richiami del presidente Fava sul ruolo e sulla serietà del consigliere. Le sequenze televisive che giungono nelle case dei cittadini sono l’eloquente testimonianza di un consiglio comunale allo sbando. E non si tratta della prima volta in quanto succede spesso. Sui debiti fuori bilancio i consiglieri comunali hanno manifestato in genere una certa riluttanza ad approvarli. Pensare che quelli facenti capo alla società in liquidazione “Gela sviluppo” potessero avere sorte diversa, era impensabile. E’ noto che la società, dopo vari tentativi di ripescaggio è stata messa in liquidazione e costa circa 140 mila euro l’anno per pagare il liquidatore e i revisori contabili. Sull’argomento ha preso subito la parola il consigliere Giacomo Gulizzi, che tra l’altro essendo anche commercialista, ha proposto di porre in vendita i beni di Gela sviluppo decretandone così la chiusura definitiva. Ma al momento di assumere la decisione, la maggior parte di consiglieri, non essendo sufficientemente informata sulle conseguenze che l’operato dei singoli avrebbe avuto, ha preferito abbandonare alla chetichella l’aula nonostante i richiami del presidente Fava.
Riguardo alla questione del condono dei tributi, martedì 7 giugno si è riunita la conferenza dei capigruppo, assieme coi dirigenti, revisori dei conti e il presidente dell’associazione consumatori, il commercialista Giulio Cordaro. L’amministrazione comunale ha fatto presente di essere contraria a consentire il condono su tributi passati a ruolo nelle cartelle esattoriali. E’ stato quindi deciso di riaffrontare l’argomento nel prossimo consiglio. Enzo Cirignotta ha comunicato che in consiglio avrebbe presentato un emendamento che consentirà di inserire nel regolamento per il condono, anche la definizione agevolata dei tributi iscritti a ruolo.
Autore : Nello Lombardo
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