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Corriere di Gela | Politici come mercanti in fiera
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notizia del 07/12/2012 messa in rete alle 20:25:17
Politici come mercanti in fiera

Il Governo degli incompetenti, dei lobbisti e dei pasticcioni si avvia mestamente verso la conclusione della sua attività, che avverrà con le elezioni della prossima primavera. Ma stiamo tranquilli che anche negli ultimi mesi riuscirà a creare problemi a varie categorie di cittadini. Le primarie del Pd hanno incoronato, come era prevedibile, Bersani, e già il nuovo candidato premier, che fino a pochi giorni addietro dichiarava che l’Italia doveva tornare ad un governo “politico”, si cautela, e ricorda agli italiani che “Monti è una risorsa”. Certamente, per la sua presentabilità internazionale, ma se proprio dobbiamo utilizzarlo mandiamolo a fare il Capo dello Stato e togliamocelo una volta per tutte dal Governo, dove senza dubbio ha messo a posto, ma solo momentaneamente, i conti, ma ha attuato, con i suoi ministri pasticcioni quanto lui, politiche economiche che hanno bloccato tutti i settori economici, hanno affamato i cittadini e non hanno inciso sul debito pubblico, che continua a crescere.

Prestigiosi economisti, italiani, europei e di oltre oceano, continuano a ripetere che le misure del governo Monti hanno portato l’economia nazionale alla recessione, ma la squadra governativa continua a combinare pasticci giornalieri. Le parole d’ordine erano: rigore, equità e crescita. Bene, il rigore l’abbiamo visto. L’equità proprio no: non l’hanno vista i circa trecentomila esodati, che la riforma Fornero (nella foto) ha lasciato senza stipendio e senza pensione, non l’hanno vista i lavoratori che con quindici anni di contributi (con la vecchia normativa) potevano avere, all’età stabilita, la pensione minima e che adesso sono rimasti con un pugno di mosche, non la vedranno i 300.000 precari che, a quanto ci dice il ministro Patroni Griffi, non solo non verranno stabilizzati, ma andranno in gran parte a casa, aumentando le schiere di disoccupati e cancellando servizi importantissimi per la comunità, come la sanità e la scuola.

Con alcuni ministri in palese conflitto d’interessi (Grilli, Passera) e con una palese accondiscendenza verso le banche e la finanza, il governo Monti, il cui gradimento è sceso, negli ultimi sondaggi, al 12%, rimarrà nella storia come l’esecutivo di “lacrime, sudore e sangue” (ben vengano se servono) ma senza alcun risultato accettabile. Dimenticavo la crescita, cioè la terza parola d’ordine del governo. La vediamo nel crollo delle esportazioni, delle vendite di auto, del settore commerciale, dell’agricoltura. E’ tutto un crollo, mentre le tredicesime vengono in questi giorni “succhiate” dai vampiri di Stato grazie all’IMU, le cui aliquote esagerate hanno fatto crollare anche il mercato immobiliare.

“Vogliamo il Monti bis” – ripetono in modo insopportabile i tre pinguini ingessati che cercano disperatamente una sponda per continuare ad esistere. Mi riferisco a Casini, Fini (è insopportabile sentirli ogni giorno ripetere le solite banalità) e la “nuova entrata” Montezemolo, incapace anche di parlare in pubblico senza l’aiuto del “serpentone” da leggere. A chi affideremo il futuro nostro e dei nostri giovani? Certamente non a Monti e a quelli che lo vogliono ancora alla guida del Paese. Ma il resto è tutto un dilemma. Il centrodestra rissoso e impresentabile, per avere un minimo di credibilità, dovrà rinnovare molte facce, rinfrescarsi e presentare un programma serio, senza barzellette e libri dei sogni (ma ci riuscirà?). Lo “squadrone” di Bersani, già dato per vincente, deve aggiustare il tiro su alcune “cavolate” che già arrivano dalla bocca del presunto premier, come quella di eliminare il denaro contante e “tracciare” ogni tipo di acquisto: è un modo diverso da Monti per bloccare l’economia, ma il risultato sarà identico. Il proposito è buono: bloccare l’evasione fiscale. Ma non è dal piccolo operatore che si recupera il gettito: si vadano a vedere le grandi evasioni dei grandi gruppi industriali e finanziari, lì dove veramente si annida l’evasione, anziché rompere le scatole ai cittadini col “redditest” che ti considera evasore se mandi tua figlia a scuola di danza.

Rimarrebbero i grillini. I grillini? Ho già citato, in passato, l’assenza di un programma serio da parte del Movimento cinque stelle, movimento tra l’altro di stile “talebano”, dove il capo decide democraticamente per tutti e chi dissente viene graziosamente buttato fuori. Ma siccome sono curioso, ho passato un po’ di tempo a guardare i video dei candidati alle “parlamentarie” di Grillo. Ho trovato molti elementi con i quali non vorrei avere rapporti neanche per acquistare un pacco di fazzolettini, ma anche tante persone, molte giovani, che sembrano animate da tanta buona volontà. Sì, ma quasi tutte impreparate, incompetenti, prive di substrato tecnico o professionale. Dovrebbero andare a fare i parlamentari? Dovrebbero avere in mano il nostro futuro? Dovrebbero mettere in atto, in Parlamento, le elucubrazioni di Grillo e Casaleggio?. Per favore, non scherziamo! E’ finito ormai il tempo degli scherzi, è necessario prepararsi al futuro con politiche basate sulla serietà, sulla competenza, ma anche sulla solidarietà, perché i pensionati, i precari, le famiglie che non arrivano più neanche alla seconda settimana, abbiano risposte adeguate e possano continuare a programmare gli anni a venire. Occorre fermare, una buona volta, il declino dell’Italia, preparato dai politicanti di bassa lega degli ultimi quaranta anni e attuato, oggi, dal governo Monti dei pasticcioni e degli incompetenti.


Autore : Giulio Cordaro

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