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notizia del 30/01/2011 messa in rete alle 20:09:36
Servizi sociali in aula se ne riparlerà lunedì
“Niente di personale nei riguardi dell’assessore Ferracane che stimo come persona oltre che come assessore. Mi dispiace che ci sia stata una certa incomprensione, forse amplificata dai mass media e i movimenti di contestazione. Con la mia richiesta di seduta monotematica non c’era l’intento di colpire qualcuno, ma soltanto l’obiettivo di regolamentare il settore delicato dei servizi sociali nell’interesse di tutti gli attori, ossia, Comune, operatori sociali, associazioni, cooperative sociali e imprese private”. Così il consigliere del Pd Giudice, in apertura della seduta monotematica di mercoledì 26 gennaio.
Giudice nei giorni precedenti la convocazione del consiglio aveva depositato presso l’ufficio di presidenza un documento che era stato sottoposto all’attenzione di tutti i consiglieri, una buona parte dei quali lo aveva persino sottoscritto. Il presidente Fava ha avuto l’accortezza di trasmetterlo in copia a tutti i consiglieri perché ne avessero cognizione di causa, ma anche per il motivo pratico di arrivare preparati in Consiglio per eventuali aggiustamenti nel corso del dibattito. In aula si legge nei volti di tutti i consiglieri, ma soprattutto in quello dell’assessore Fortunato Ferracane, ingiusto bersaglio di critiche e polemiche, la tensione per questo scottante problema dei servizi sociali, per le retribuzioni che ritardano, per le colpe del Comune. Forse l’unico che non sottende alcuna preoccupazione è il sindaco Angelo Fasulo che a microfoni spenti e nei corridoi di Palazzo Bianco va rassicurando che tutto è fattibile nel pieno rispetto dei ruoli e che attraverso la collaborazione reciproca si può raggiungere un’intesa.
Giudice parla anche dell’incomprensione sorta tra lui e l’assessore Ferracane, ribadendo che non c’è mai stata nella sua mente l’idea di chiederne le dimissioni, ma solo ed esclusivamente per giungere alla stesura insieme di un protocollo di legalità che potesse aiutare tutti: Comune, imprenditori e lavoratori.
L’intervento di Giudice è ascoltato da tutti i suoi colleghi con la dovuta attenzione, ma anche dai numerosi lavoratori dipendenti delle cooperative sociali e da alcuni disabili, che occupano i posti riservati al pubblico. Non una protesta, non un solo urlo, ma un rispettoso silenzio il cui messaggio è quello di una paziente attesa perché si lavori per il bene comune. Numerosi gli interventi.
Il capogruppo Pdl Gaetano Trainito si dichiara sorpreso per quanto è accaduto ai servizi sociali, ricordando la richiesta di dimissioni nei confronti dell’assessore Ferracane. Chiede soprattutto chiarezza da parte dell’amministrazione ma che faccia sapere soprattutto come la pensa. “Bisogna dare dignità a questi lavoratori – sostiene Trainito – non è possibile che debbano attendere 5-10 mesi prima di essere pagati. Che la maggioranza tragga le conclusioni da questa situazione e trovi i modi per fare rispettare la legge”.
Maria Pingo si lamenta per alcuni lavoratori rimasti senza stipendio da svariati mesi. Parla di 45 suoi pazienti rimasti senza assistenza domiciliare. Sgomento e costernazione per la situazione paradossale. Conclude il suo intervento chiedendo all’Amministrazione di essere più responsabile augurandosi che episodi di quelli specificati non debbano più ad accadere.
Peppe Di Dio interviene richiamando all’attenzione dei consiglieri che il collega Giudice non deve alcuna giustificazione per la sua proposta di protocollo d’intesa che personalmente sottoscrive al 95%. “Qui c’è in ballo una problematica sociale – afferma l’ex presidente del consiglio – sulla quale tutti siamo chiamati a confrontarci. Le proteste e i dissapori che si sono verificati ai servizi sociali ci lasciano perplessi. Deve essere chiaro che noi non siamo alla ricerca delle responsabilità, ma delle motivazioni, cioè le cause dei ritardi. Questa è una problematiche che sta esplodendo in tutta la sua gravità”.
Salvatore Gallo dichiara di avere sottoscritto la richiesta di seduta monotematica, senza chiedere le dimissioni di nessuno. “Oggi, oltre al posto di lavoro – afferma - dobbiamo mettere al primo posto anche i diversamente abili. Faccio un grande plauso a Giudice e concordo in gran parte il contenuto del documento, ma per consentire che esso sia il frutto di una compartecipazione propongo la sospensione dei lavori per un quarto d’ora in modo che si giunga all’approvazione unanime delle linee guida che dovranno far parte del protocollo di legalità” .
Nuccio Cafà è molto critico nei confronti dell’amministrazione. Col suo intervento chiede che l’assessore relazioni ampiamente sui fatti accaduti, le polemiche in assessorato, illustri al consiglio i ritardi e faccia chiarezza in tutto.
Giuseppe Ventura è conciliante e ritiene urgente giungere all’accelerazione della corresponsione dei contributi. Invoca l’istituzione di una commissione paritetica tra associazioni, amministrazione comunale e consiglio comunale per la stesura di un regolamento.
Giacomo Gulizzi e Peppe Arancio si complimentano con Rocco Giudice per avere richiesto un dibattito sui servizi sociali e propongono che si lavori insieme consiglio-amministrazione per migliorare quanto è migliorabile.
Ugo Costa si dichiara d’accordo sul documento riconoscendo al consigliere Di Dio una maggiore lucidità ma anche la bontà dei suggerimenti per migliorare il testo del documento da approvare.
Fabio Collorà richiama all’attenzione dei colleghi come si sia parlato di tante problematiche, però senza quasi mai usare il termine “disabile”. Chiede infine per costoro, come per i malati oncologici un intervento risolutore dell’amministrazione perché si trovi una soluzione per il loro trasporto fuori Gela.
Terenziano Di Stefano infine si dichiara favorevole al documento che sottoscrive pienamente.
E’ quindi la volta dell’assessore Fortunato Ferracane che ringrazia il consiglio comunale per la sua compostezza. Molto articolato ed argomentato il suo intervento che ripercorre tutte le tappe a partire da metà dicembre, le polemiche e le incomprensioni, le proteste all’assessorato, il perché dei ritardi delle corresponsioni alle cooperative, i criteri di equità nell’assegnare i contributi. “Abbiamo dato il contributo – afferma Ferracane – a chi non ne aveva mai avuto. Io in coscienza sono convinto di avere operato una scelta giusta anche se tutti non la pensano come me. Devo dire che il mio è un sistema che funziona ovunque e mi scuso se per certi versi si sono creati dei disservizi”. Poi si sofferma sui problemi della Coghetra.
Il sindaco conclude tutti gli interventi ricalcando quanto ha affermato l’assessore Ferracane. Poi richiamando l’attenzione dei consiglieri sui vari punti specificati nel documento di Giudice ritiene che debbano essere apportate delle modifiche soprattutto sulla parte riguardante il punto 5 del dispositivo. Per il sindaco deve essere chiaro che l’unico obiettivo che può essere raggiunto e sancito nel documento è che l’amministrazione non possa far altro che pagare nel più breve tempo possibile senza porre vincoli e riferimenti ai fruitori. Alla fine su proposta di Dio si sospendono i lavori per apporre le dovute correzioni al documento. Si arriva oltre l’una del mattino. Il documento è stato corretto e modificato in alcune parti che potrebbero rivelarsi suscettibili di refluenze nei riguardi dell’amministrazione.
Quando il presidente Fava annuncia, nella confusione generale perché c’è ancora qualche malcontento e mugugni e c’è chi addirittura se ne va, interviene Di Dio che propone una sospensione della seduta per lunedì 31 gennaio alle 20,30 per elaborare il documento con più calma. Giudice si dice amareggiato per tutte le vicissitudini accadute, ma può ritenersi soddisfatto se si è arrivati ad accordarsi sulla necessità di sottoscrivere un protocollo d’intesa. “Mi attendo – conclude Giudice – che ci sia uno scatto d’orgoglio da parte dei Consiglio e Amministrazione per vincere questa battaglia di legalità”. Anche lui si associa alla richiesta di sospensione della seduta autoconvocata per il 31 gennaio.
Autore : Nello Lombardo
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