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notizia del 31/01/2009 messa in rete alle 20:06:51
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Il Consiglio detta le regole per stabilizzare i precari Rmi
Per la prima volta a Gela il Consiglio comunale, nella sua piena autonomia decisionale, dopo un costruttivo dibattito ed un sereno confronto tra maggioranza ed opposizione, partorisce un atto d’indirizzo verso l’amministrazione Crocetta indicando un percorso per risolvere nel breve periodo, il problema dei lavoratori Rmi (Reddito Minimo d’Iserimento).
Questo in sintesi il dispositivo della deliberazione consiliare: Si chiede di impegnare l’Amministrazione comunale a: 1) prevedere somme in bilancio congrue ed adeguate alla gestione dei servizi comunali da parte della categoria degli ex Rmi; 2) la Regione siciliana a modificare lo status degli ex Rmi da indigenti a lavoratori precari; 3) stabilizzare i lavoratori ex Rmi in tutte le attività e servizi lavorativi assegnandi dall’Ente prevedendo nei bandi di gara l’assunzione preferenziale dei medesimi lavoratori; 4) rispetto della normativa vigente, legge regionale n.10 del ’99, utilizzare le risorse provenienti dalle royalties per i progetti lavorativi in favore degli ex Rmi.
Un applauso delle centinaia di lavoratori Rmi presenti in aula con i rispettivi familiari ha sottolineato la propria approvazione per un buon atto consiliare frutto di una unità d’intenti di tutti i consiglieri, che se l’amministrazione terrà nel dovuto conto segnerebbe una svolta nella storia della nostra città. Purtroppo mentre l’amministrazione dorme e si scervella a trovare somme nelle pieghe del bilancio e nei cassetti di chissà quale capitolo senza mai arrivare al dunque, l’organo consiliare sa invece indicare il da farsi dando a Crocetta una lezione di etica e di come abbordare un problema che si trascina da un decennio con le false promesse verso i lavoratori precari tenuti sotto pressione e solo buoni a costituire un serbatoio di voti per le fortune di certi politici.
Va sottolineata la compostezza del pubblico che ha seguito il dibattito sostanzialmente con grande interesse. Buona la regia del presidente del Consiglio Giuseppe Di Dio, che è riuscito a tenere moderati i toni del dibattito. Soddisfacente il modo di esprimersi di tutti i consiglieri che hanno dimostrato maturità di giudizio e capacità persuasiva convergendo tutti su posizioni condivise. Il documento, le cui linee essenziali erano state già elaborate e trascritte a penna, ha fatto il giro dei banchi man mano che ciascun consigliere era intento ad intervenire. Alla fine del dibattito già tutti i consiglieri, con aggiunte e tagli di frasi, lo avevano condiviso. Tanto che alcuni ritenevano inutile una sospensione della seduta per la sua stesura definitiva. Non si è alla fine voluto forzare la mano e Di Dio ha sospeso per dieci minuti la seduta per consentire a tutti per l’ultima volta di esprimere il suo assenso informale. Alla fine i venti consiglieri presenti hanno approvato l’atto di indirizzo all’unanimità. Questi i consiglieri presenti: Greco, Di Dio, Cafà Paolo, Cirignotta, Cassarà, Gallo, Biundo, Ventura, Liardo, Marchisciana, Catania, Gulizzi, D’Arma, Trufolo, Collura, Nastasi, Ferrara, Collorà, Napolitano, Giocolano. Per l’Amministrazione hanno partecipato gli assessori Giordano, La Folaga, Vella, Arancio e Orlando. Assente il sindaco.
Sono intervenuti Paolo Cafà (DeS), Lucio Greco (Pdl), Peppe Ventura (Pd), Totò D’Arma (capogruppo Pd), Fabio Collorà (Italia di mezzo), Enzo Cirignotta (Udc), Salvatore Gallo (Udc), Giovanna Cassarà (Pdci), Peppe Di Dio (Presidente del consiglio), Grazio Trufolo (Gruppo Cristiani e liberali). Per l’amministrazione è intervenuto l’assessore ai servizi sociali Peppe Arancio che ha fornito delle risposte riguardo a come l’Amministrazione sta affrontando il problema degli Rmi. Dal dibattito è emersa la volontà comune di assumere decisioni chiare. Ma anche una richiesta di mobilitazione del sindacato e delle deputazioni regionali perché facciano cancellare la legge regionale 17 che è un’offesa per i lavoratori Rmi.
Non altrettanto meritevole di elogio è stata la seduta precedente, in cui il Consiglio ha dimostrato di zoppicare, con una maggioranza ed una opposizione che qualche volta riescono a condividere posizioni e scelte di politica per la città, ma che a volte si scontrano sui problemi dai quali fugge ricorrendo a tatticismi desueti come quelli di far mancare il numero legale o di rinviare ad altra data soluzioni che invece andrebbero assunte subito.
Così è stato mercoledì 28 scorso in prosecuzione della seduta di due giorni prima, quando si è arrivati, dopo l’approvazione di due punti di cui era stato chiesto il prelievo, a rinviare i lavori a lunedì 2 febbraio. C’era da affrontare il grosso nodo degli incarichi di studio, di ricerca e di consulenza per il 2009, problematica molto delicata per la quale Crocetta si è dovuto molto spesso sorbire improperi dal Consiglio. Questa volta l’organo assembleare vuole mettere dei paletti stabilendo dei criteri, in modo da lasciare pochi spazi di manovra all’amministrazione nella scelta degli incarichi di consulenza.
Autore : Nello Lombardo
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