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notizia del 09/01/2005 messa in rete alle 20:03:22
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Ugo Granvillano assessore. L’orgoglio socialista che torna al potere
Politica 5 Ugo Granvillano assessore. L’orgoglio socialista che torna al potere
E’ Ugo Granvillano , (nella foto, secondo, da destra) ingegnere, 60 anni, l’ultimo assessore nominato dal sindaco Crocetta qualche giorno prima di Natale, dopo un lungo confronto con lo Sdi durato più di un anno. Il decimo assessorato è nato dopo una lunga riflessione del sindaco Crocetta combattuto tra l’assegnarlo al movimento Donne e Libertà o ai socialisti. Granvillano è espressione sia dello Sdi che dei Liberalsocialisti. Al momento in cui scriviamo ancora non si sa quale sia la delega. Potrebbe trattarsi dell’Urbanistica, ma no si escluderebbe la Polizia Urbana. E’ sposato con Anita Lo Piano, responsabile locale della Croce Rossa Italiana, che pur non avendo fatto mai politica sul finire degli anni novanta, il senatore Crocetta candidandosi a sindaco di Gela la inserì nella sua squadra di assessori. Ha tre figli: Manuel, Lilia e Giulia. Il neoassessore ha militato nel volontariato e per un certo tempo ha svolto funzioni di dirigente nel settore dei lavori pubblici al Comune di Gela.
Granvillano ha effettuato gli studi universitari a Palermo nella facoltà di Ingegneria dopo avere frequentato l’Istituto tecnico per geometri. Anche allora, militando in un schieramento universitario di sinistra, portava con sé la fede socialista. Lo incontriamo presso il suo studio e la prima cosa che gli chiediamo è cosa ricorda del vecchio partito socialista italiano.
“Mi è dispiaciuto tantissimo la sua disgregazione – ci risponde con disinvoltura ma anche accorato –. Per me era un partito illuminato e illuminante per tutti. Le migliori riforme sono nate da menti socialiste. La rivoluzione che ne è nata dopo l’annientamento dei partiti della prima repubblica, mi ha disorientato. Finalmente ora stiamo ritrovando quello che era lo spirito socialista realizzando una politica col cuore e con l’azione trovando le giuste soluzioni ai problemi della gente”.
Granvillano ricorda i momenti floridi in cui a Gela il Partito socialista si è distinto per capacità di progettare e portare a soluzione problemi di ordine sociale e strutturale, per la città e per il territorio. Richiama alla mente l’attività politica svolta da Salvatore Parlagreco sul finire degli anni sessanta e la ventata di aria nuova che si era determinata nella nostra città e non dimentica il periodo d’oro di Salvatore Placenti che arrivò a ricoprire la carica di vice presidente della Regione siciliana. Poi il Psi si gonfiò troppo forse perché preso da manie di potere e subito dopo si ridimensionò. Chi determinò la scomparsa del colosso democristiano e del Psi? Una magistratura interessata solo a rendere giustizia colpendo i partiti corrotti oppure una magistratura orientata a colpire solo in una direzione? A questa domanda Granvillano non sa o forse non vuole rispondere, però aggiunge: “Eravamo arrivati ad un momento di collasso. Il partito non poteva più essere gestito in quel modo. Anche Craxi aveva detto che bisognava mettere un freno. Ritengo che non sia stato compreso. Nessuno capì che era necessario cambiare il modo di fare politica”.
L’essere stato designato da due partiti socialisti lo gratifica e lo porta a pensare che si avvicinano i tempi in cui la diaspora sarà un ricordo lontano e afferma che lui si batterà perché le anime socialiste ancora sparse in altre aree politiche si ricongiungano in un’unica casa madre. Sostiene che ricucire è difficile, ma creare qualcosa di nuovo in cui ci si ritrovi tutti è molto più semplice.
“Speriamo che questo sia il primo passo – aggiunge in proposito – per potere andare avanti e portare i socialisti a unirsi per governare, in quanto ritengo che essi possano a ben diritto essere una linea guida per la città”.
Anche se ancora il sindaco Crocetta non ha reso nota la natura della delega, al neo assessore abbiamo chiesto se si è già tracciato un percorso organizzativo e se si è fatto un’idea di come intervenire nel settore urbanistico o in quello della polizia urbana e del traffico. Infatti si tratta di due tipi di deleghe diverse. Granvillano risponde che in linea di massima sa già come organizzarsi, ma non essendo noto l’oggetto riesce difficile programmare un qualsiasi tipo di azione.
“Qualunque sia la delega – afferma – penso di impegnarmi al massimo delle mie capacità, con la massima onestà intellettiva con il solo principio di agire e di fare. Nel momento in cui non potrò agire non mi resta che andarmene. Occorrono soprattutto fatti e non parole e io sono per i fatti”.
Quando gli chiediamo di cosa soffre Gela dal punto di vista urbanistico, ha subito pronta la risposta. “Purtroppo non esistono in questo campo delle regole chiare – dice Granvillano – Non avere ancora un piano regolatore operante, mette tutti in condizioni di disagio totale. Qualsiasi tecnico che si trova a dover dare una parere, finisce col trovarsi in grande difficoltà perché utilizza uno strumento obsoleto che vige da trent’anni. Senza regole non si può andare avanti. La regola è fondamentale per andare a costruire la città”.
Che si sia costruito abusivamente nella nostra città non è certamente un caso fortuito. Qualcuno avrà voluto questo stato di cose, ossia a qualcuno o a più di uno ha fatto comodo l’assenza di uno strumento urbanistico. E Granvillano conviene su questa nostra opinione.
“Certo, ad alcuni gruppi faceva comodo questo stato di cose – afferma l’assessore – e chi se n’è avvantaggiato riesce difficile a identificarlo. E’ stato sicuramente un danno per la città e per tutti i professionisti che devono chiedere dei favori per ottenere l’approvazione di una pratica. Nessuna soddisfazione né crescita della professionalità per mancanza di linee guida”.
Sul versante della circolazione stradale e della mancanza di un piano del traffico, dei parcheggi che tardano ad arrivare gli chiediamo una sua opinione ed anche qui è categorico.
“La popolazione aumenta, si modifica nei comportamenti e nei gusti – continua Granvillano – ma la viabilità, al di là di qualche aggiustamento è rimasta immobile. Mai è stato fato uno studio serio di viabilità urbana. Non serve cambiare qualche senso unico o cambiare delle fasce orarie. Piccoli interventi non servono a riorganizzare la città sul piano del traffico. Altra carenza è l’assenza di parcheggi. Penso che si stia procedendo abbastanza speditamente in questo settore e sono fiducioso che presto il traffico cittadino ed i parcheggi diverranno troveranno una soluzione felice. Io dedicherò tutto me stesso perché le cose si risolvano celermente”.
Autore : Nello Lombardo
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