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| notizia del 09/01/2005 messa in rete alle 20:01:28 I miracoli di Don Crocetta L’insegnamento proviene dalle Sacre Scritture: “Bussate e vi sarà aperto”, “Chiedete e vi sarà dato”. Troppo facile, troppo semplice: si tratta di vedere chi è che bussa, e soprattutto a chi bussa, per prevedere in qualche modo se potrà raggiungere qualche risultato. Il mio pensiero, in questo caso, va a Padre Clemente Cuvato, un sacerdote, credo francescano, buono, benvoluto dai suoi parrocchiani del quartiere Scavone, quartiere in cui per tanti anni ha svolto il suo apostolato con una parrocchia adattata in un magazzino. Da diversi anni chiedeva al Comune di Gela che si finanziasse la costruzione della Chiesa di Santa Lucia, ma per motivi che non voglio capire la pratica era arenata. C’erano cose ben più importanti a cui pensare, al Palazzo di Città. L’ultimo appello è stato l’11 ottobre scorso. Poi, dopo qualche giorno, il colpo di scena: il vescovo della diocesi, mons. Pennisi, solleva Padre Clemente dall’incarico parrocchiale, nominando al suo posto don Luigi Petralia. Padre Clemente, con le lacrime agli occhi, ha lasciato il quartiere. A Scavone aveva speso enormi energie. Ancora oggi non si capisce chiaramente se avesse sbagliato qualcosa, se avesse qualche “colpa” di fronte ai suoi superiori, a parte forse la quella di non avere saputo bussare alle porte giuste o nel modo giusto. Don Petralia, anche lui un ottimo servo di Dio, non appena insediatosi, si è affrettato a bussare alle porte giuste, seguendo le Sacre Scritture, e ha ottenuto quello che in termini amministrativi è apparso ai più come un “miracolo”: in tre-giorni-tre, su repentino interessamento del Sindaco, sia la Giunta che il Consiglio comunale hanno approvato la gara d’appalto per la nuova chiesa di Santa Lucia, così che la notizia è stata data in clima di festa durante la visita del Vescovo proprio il 13 dicembre, festa di Santa Lucia, e si è dimostrato ai fedeli tutti che la Provvidenza c’è, ma bisogna comunque darle una mano ad aiutarci. Padre Clemente, tornato nel suo convento, potrà rimpiangere il suo impegno parrocchiale ma dovrà comunque studiare un po’ di “politica ecclesiale”, materia nella quale sicuramente sono molto più ferrati di lui sia don Petralia, autore del “miracolo”, sia il simpatico e dinamico vescovo Pennisi, che non manca mai di presenziare ad ogni manifestazione che si svolga nella sua diocesi (a proposito, non sarà che voglia correre per un seggio al Senato nel 2006?). Ma per meglio comprendere il “miracolo” compiuto da don Petralia con l’aiuto di don Crocetta, Vi propongo uno stralcio di un quotidiano locale del 13 novembre 2003, ossia quindici mesi fa, per la serie “Avanti con calma, non c’è fretta…”: all’ordine del giorno del consiglio comunale c’era l’elezione del difensore civico, ma anche una mozione del consigliere Celona per la convenzione con l’Agenzia delle Entrate destinata al pagamento dell’Ici col modello F24. A distanza di quindici mesi il difensore civico ancora non c’è e l’Ici si continua a pagare con gli introvabili bollettini postali. Questa volta, chi dovrà fare il “miracolo”? Autore : Giulio Cordaro » Altri articoli di Giulio Cordaro |
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