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| notizia del 09/01/2005 messa in rete alle 19:58:56 Qualcosa è cambiato Con questo numero riprendo il dialogo con i lettori gelesi. Lo faccio con rinnovata passione e per senso civico, tentando nel mio piccolo di dare un contributo alla crescita complessiva della nostra comunità e per stimolare e/o confortare il sindaco Crocetta nella sua lungimirante ed apprezzabile diuturna azione amministrativa, riservandomi, come mio solito, il diritto di criticarne e, se del caso, censurarne iniziative che non mi dovessero risultare convincenti e giuste. Sono stato fra i più convinti sostenitori della giustezza dell'iniziativa giudiziaria che Crocetta intraprese, per riappropriarsi di una funzione – quella di sindaco della città – di cui era stato ingiustamente scippato per una serie di errori compiuti da taluni presidenti di seggio al momento dello scrutinio. Il Tar, accogliendone il ricorso, non solo aveva sanato una situazione che gridava vendetta per una serie di errate interpretazioni della norma giuridica da parte dei presidenti dei seggi elettorali, ma aveva permesso che anche Gela vivesse unasua primavera (il suo Rinascimento, come ama chiamarlo Crocetta). Una primavera caratterizzata non solo dalla riscoperta di quei principi di legalità, imparzialità e trasparenza, cui qualunque soggetto pubblico è tenuto ad informare la sua attività, ma anche da una serie di interventi che hanno cominciato a cambiare il volto della città. Per uscire da quella che potrebbe apparire una semplice esercitazione retorica, dico subito che durante la scorsa estate, per circa quaranta giorni, sono stato a Gela in convalescenza. Ho potuto così constatare de visu piccoli ma importanti cambiamenti che sono intervenuti dopo l’insediamento di Crocetta alla guida amministrativa della città. Chi vorrà, come suol dirsi, cercare il pelo nell'uovo, potrà certamente eccepire che è ben poca cosa, rispetto ai proclami della campagna elettorale. E, siccome appartengo alla categoria dei criticoni, condivido questa eccezione. Ma, al tempo stesso, non voglio essere annoverato tra i prevenuti o tra coloro che, per motivi personali o per diversa appartenenza politica, sono votati alla critica permanente e distruttiva. Tenuto conto della stima personale che ho sempre nutrito nei confronti di Saro, non mi soffermerò sulle cose già fatte (e sono tante, specie se si considera il limitatissimo tempo che Egli ha avuto a disposizione e le lungaggini del nostro sistema amministrativo), ma mi soffermerò in particolare sulle opere e sugli interventi che attendono di essere realizzati. Mi riferisco al progetto relativo all’istituzione dell’Ente Provincia, con Gela capoluogo; all'istituzione del Polo Universitario, sia tenuto conto dell’altissimo numero di studenti universitari di Gela, ma anche delle miglia di giovani residenti nei numerosi e popolosi comuni che fanno storicamente parte del comprensorio gelese (Vittoria, Comiso, Acate, Niscemi, Caltagirone, Piazza Armerina, San Cono, Mazzarino, Butera, Licata, Campobello di Licata, Palma Montechiaro, per citarne alcuni); alla realizzazione di importanti ed essenziali opere pubbliche come il Teatro Comunale, il Palazzetto dello Sport, il Palazzo di Giustizia, eccetera. Crocetta dovrà fare ricorso alla sua innata fantasia e a quello spiccato savoir faire , di cui è stato sempre dotato, per riprendere il dialogo con le altre forze politiche presenti in Consiglio comunale, sia per svelenire il clima politico (aspro) tuttora esistente in città, sia per portare a compimento il suo programma. Soprattutto ora che ha provveduto a dare maggiore equilibrio e solidità alla sua Giunta, con la nomina degli ultimi tre nuovi assessori: Giovanna Cassarà, Giuseppe Arancio e Ugo Granvillano. Autore : Elio Cultraro » Altri articoli di Elio Cultraro |
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