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notizia del 01/05/2006 messa in rete alle 19:57:25
Possibili ripercussioni nel Pdci dopo il voltafaccia di Diliberto a Totò Morinello
Egregio Onorevole,
come cittadino e nella mia qualità di editorialista del Corriere di Gela, ho seguito, con particolare attenzione, la recente competizione elettorale, per il rinnovo dei due rami del Parlamento.
Pur vivendo, per motivi professionali, lontano dalla città che mi dette i natali (Gela), avevo registrato, con particolare entusiasmo e fiducia, le assicurazioni che Ella aveva fornito agli indecisi e, purtroppo, troppe volte traditi elettori gelesi, in ordine all’opzione che, in caso di vittoria, avrebbe operato, per consentire all’On. Salvatore Morinello, n. 2 della lista del Suo partito, nella Circoscrizione occidentale della Sicilia, di entrare a far parte dell’Assemblea di Montecitorio.
Come migliaia di miei concittadini, pur non essendo stato mai comunista, non mi sono limitato a fare il… tifo per Totò Morinello, cui mi legano antichissimi rapporti di stima e fraterna amicizia, ma ho ritenuto di dare, seppur dalla lontana Trieste, il mio personale contributo, con l’unico mezzo a disposizione, il telefono. E ciò ho ritenuto di fare, come, in effetti, ho fatto, nonostante il più diretto ed agguerrito concorrente locale – il forzista On. Giacomo Ventura – fosse cugino di 2° grado di mia moglie.
Per due settimane, sono stato impegnato a contattare centinaia di persone, tra parenti, amici e conoscenti, facendomi, quindi, carico dei costi telefonici relativi.
Non ho badato alle spese che ne sarebbero derivate; ho solo pensato alla giusta e nobile causa di dare voce, peraltro, un’autorevole voce, ai bisogni ed alle istanze della mia amata città e dei suoi abitanti, nel solco di una tradizione personale, che mi ha visto sempre dalla parte dei più deboli e dei bisognosi, dei lavoratori chimici, metalmeccanici, edili e dei servizi, operanti nello stabilimento petrolchimico e nella zona industriale di Gela.
A risultato acquisito e, soprattutto, confidando nella Sua lealtà e correttezza (i latini ci hanno insegnato che pacta sunt servanda), ho redatto un editoriale – di cui, per quanto possa interessare, unisco copia – nel quale ho dato per scontato l’ingresso di Morinello a Palazzo Montecitorio.
Le mie certezze, che erano le stesse di mi-gliaia di elettori gelesi, sembrano invece destinate ad essere smentite e deluse. Perché, da notizie di stampa, si apprende che Ella, nell’esercitare la prevista opzione, intenderebbe farlo proprio per la Circoscrizione della Sicilia occidentale, sbarrando, de plano, la strada a Salvatore Morinello.
In tutta sincerità, mi auguro che le notizie di cui sopra siano destituite di ogni fondamento e che le stesse siano soltanto frutto della subdola e proditoria opera di qualche “sciacallo”, che, da quest’ennesimo successo dei Comunisti Italiani e di Totò Morinello, vede, verosimilmente, svanire i propri sogni e, definitivamente, frustrate le proprie ambizioni (sic!).
Appare evidente, ictu oculi, che un diverso epilogo, rispetto a quello da Ella prospettato in campagna elettorale e fortemente voluto, con una valanga di consensi, dagli elettori gelesi, darebbe la stura a reazioni, di cui facilmente si possono immaginare le conseguenze, già nell’immediato futuro (le elezioni per il rinnovo dell’Assemblea Regionale Siciliana sono alle porte), con connessa perdita della Sua credibilità personale e politica, non solo nei rapporti con gli elettori, ma anche nei rapporti con le altre forze politiche del centro-sinistra, presenti nel Parlamento italiano.
Confidando in un Suo ripensamento, rimango in fiduciosa attesa degli sviluppi (mi auguro positivi) della vexata questio, colgo l’occasione per porgerLe cordiali saluti.
Autore : Elio Cultraro
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