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Corriere di Gela | Giunta camerale senza gelesi
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notizia del 25/06/2012 messa in rete alle 19:53:47
Giunta camerale senza gelesi

Come avevo ampiamente previsto qualche settimana addietro, il misfatto si è puntualmente verificato. Il grande Edoardo Bennato direbbe “la frittata è fatta”. Il marmoreo gruppo di potere che domina l’economia della provincia (a proposito, qualcuno ancora non riesce a capire chi sono i “poteri forti”?) ha messo in scena l’ennesimo vergognoso colpo di mano nei confronti di Gela e del suo comprensorio, ovviamente a vantaggio di Caltanissetta.

E’ stata infatti nominata la Giunta camerale, che è passata da otto a quattro componenti. Nella vecchia Giunta, su nove componenti (incluso il Presidente) c’erano due gelesi, nella nuova, su cinque, non c’è traccia della zona sud della provincia, che evidentemente non ha alcun peso economico e “politico” all’interno del territorio.

Per capirci meglio, il gruppo di potere dominante è formato da Confartigianato, Confesercenti, Confindustria, CIA e qualche sigla connessa di minore importanza. A dirigere l’economia provinciale per il prossimo quinquennio, oltre al Presidente Montante (di Serradifalco, Presidente anche di Confindustria regionale), saranno Lillo Randazzo (nisseno, Confesercenti), Tarcisio Sberna (sancataldese, Confartigianato), Giuseppe Valenza (nisseno, CIA) e addirittura un giovane avvocato di Agrigento, Ludovica Lattuca, in trasferta dalla vicina provincia ma sicuramente organica al gruppo di potere.

Ogni commento è superfluo: gli operatori economici di Gela e del comprensorio non contano nulla all’interno dei vari sindacati di categoria, e a Caltanissetta si fa gruppo per continuare a dominare le scelte delle varie organizzazioni. Di recente (ed è tuttora in corso) c’è stata una levata di scudi da parte del direttivo gelese di Confartigianato, che ha contestato la mancanza di democrazia in sede provinciale, e per tutta risposta è stato “espulso”, illecitamente, dal sindacato. Questo a dimostrazione, se ce ne fosse bisogno, che chi manovra non vuole né discutere né cedere anche una piccola parte del proprio potere.

Un potere degli “intoccabili”, perché stiamo parlando del “modello Caltanissetta” sulla legalità e sull’antimafia, che tanti consensi ha riscosso a livello nazionale a tutti i livelli. Quindi, se si vuole contestare i paladini della “legalità”, si corre il rischio di essere additati come difensori dell’illegalità.

Ma spesso è avvenuto che lo sbandieramento della legalità sia stato solo un comodo paravento per arroccarsi su posizioni di potere da difendere con metodi illegali e dittatoriali. Forse alla Camera di Commercio dovrebbero fare qualche riflessione.


Autore : Giulio Cordaro

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