notizia del 27/05/2012 messa in rete alle 19:52:26
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Crocetta for President
Con oltre 15.000 preferenze il web promuove Rosario Crocetta come prossimo candidato alla presidenza della Regione Sicilia. Un sondaggio lanciato dal giornale online siciliano www.livesicilia.it, vede in testa per numero di preferenze il vice presidente della Commissione antimafia europea. Un consenso che, dato il periodo storico in cui viviamo chiama tutti ad una riflessione: l’antipolitica è forse inversamente proporzionata al valore riconosciuto dal popolo ai candidati messi in campo?
Un messaggio chiaro ai partiti che ben presto dovranno misurarsi in un durissimo quadro politico per il rinnovo del consiglio regionale siciliano.
Rosario Crocetta, oggi europarlamentare, ex sindaco di Gela, ha un curriculum politico che si certifica con l’indiscutibile svolta antimafia che negli anni del suo incarico la cittadina nissena ha avuto.
Un mutamento passato attraverso lunghe e controverse battaglie, anche personali, che oggi lo costringono a vivere sotto strettissima sorveglianza in qualsiasi luogo del mondo. La mafia non gli perdonerà mai, ad esempio, il licenziamento di “amici di amici” che lavoravano presso il comune di Gela, così come non si dimenticherà mai dei meccanismi amministrativi che li hanno tenuti lontano dalle gare di appalto che si svolgevano in quegli anni.
Crocetta dunque è il prodotto della buona politica, quella con la schiena dritta e con la competenza. Merito conquistato sul campo e riconosciutogli in tutta Europa, grazie anche al contributo che il deputato sta fornendo alle istituzioni dell’Unione.
Nel periodo in cui era sindaco di Gela, è facile ricordare quante volte la sua città sia balzata agli onori della cronaca, non più soltanto per le solite questioni legate agli attacchi della criminalità organizzata, bensì per la svolta netta e chiara che la sua amministrazione ha saputo attuare. Forse il punto è proprio questo, “la svolta”.
Sembra quasi utopico oggi, immaginare la Regione Sicilia, governata da un Presidente non indagato per associazione mafiosa, possiamo solo immaginarlo perché la realtà parla da sola e non c’è bisogno di guardare troppo lontano per rendersi conto che le scelte politiche degli ultimi anni, hanno portato la Sicilia sempre più a fondo, devastandone l’immagine a livello nazionale. Perché se fino ad oggi per i partiti è stato naturale mettere in lista candidati con condanne pendenti o passate in giudicato, ora non è più ammissibile una cosa del genere, bisogna debellare possibili rigurgiti del passato e fare pulizia. Le ultime due legislature sono state caratterizzate da questioni del genere e mi pare sia un motivo sufficientemente valido richiedere grande attenzione per le scelte future. Come sarebbe Crocetta presidente della Regione? Intanto non indagato (e non indagabile) e già questa è una notizia, in secondo luogo data la sua forte esperienza amministrativa in una città complicata come Gela potrebbe garantire quel rinnovamento e quella chiarezza e trasparenza oggi più che mai necessaria. Un Presidente che non sia di Palermo o di Catania certo è difficile da immaginare, le logiche di partito non lo permetterebbero e probabilmente lo ostacolerebbero, ma volendoci pensare potrebbe persino rappresentare il trait d'union tra il capoluogo e la Sicilia orientale.
Ad ottobre con molta probabilità, i siciliani saranno chiamati nuovamente al voto. Le questioni interne ai partiti, in seguito alle elezioni amministrative certamente lasceranno degli strascichi che probabilmente determineranno scelte anche in merito alle possibili candidature. E se trovare unità dovesse risultare davvero troppo annoso, c’è sempre la possibilità di dare la parola ai cittadini attraverso le Primarie.
Autore : Redazione Corriere
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