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Corriere di Gela | Il Pd verso il congresso, Alario candidato
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notizia del 20/10/2013 messa in rete alle 19:50:04

Il Pd verso il congresso, Alario candidato

Si rinnova la segreteria provinciale del Partito Democratico di Caltanissetta. In lizza tre candidature: l’uscente Gallè, il nisseno Giuseppe Lo Giudice e il gelese Giampaolo Alario. Anche il segretario cittadino del Pd Carlo Romano aveva concorso alla prestigiosa carica, ma la commissione provinciale per il congresso lo ha escluso per avere presentato, sembra, una documentazione non con-forme al regolamento. Gianpaolo Alario non è un neofita della politica. Attualmente è segretario del primo circolo Pd, molto vicino un tempo al parlamentare regionale Miguel Donegani.

E’ dirigente medico specializzato in terapia del dolore e cure palliative nel reparto Hospice da lui diretto, presso l'Ospedale Vittorio Emanuele III di Gela.

Alario dovrà vedersela con i due candidati nisseni e potrebbe anche spuntarla ove riuscisse ad ottenere il sostegno del circolo GelaCentro, vicino a Lillo Speziale, ma con dentro anche compagni di fede crocettiana e cigiellina, nonché del nuovo circolo GelaCittà voluto dal già consigliere provinciale Giuseppe Licata, di fede renziana e che è stato inaugurato proprio la settimana scorsa, con la totale diserzione dei seguaci del governatore e dell’ex leader del partito Lillo Speziale.

Tutti i candidati alla segreteria provinciale hanno le stesse chances di essere eletti. Non c’è al momento nessuno che sembra essere favorito. Il quadro della situazione a livello provinciale oltre che locale è estremamente confuso. Più di una volta Gela ha avuto grosse possibilità di piazzare suoi uomini in posti chiave nei più vari settori dell’economia e della politica, ma spesso ha fallito per quel senso di egocentrismo spiccato di quegli uomini che non sono mai stati capaci a far squadra e condividere un progetto, un disegno. E’ probabile che le ottime qualità dialettiche, il temperamento, il senso spiccato di coinvolgimento di Gianpaolo Alario possa costituire il lievito per una sua affermazione. Alario gode ottime referenze e consensi a livello provinciale come medico, ma anche come politico. Il suo successo parte sicuramente da Gela e se i magnati della politica e del sindacato (leggi Crocetta, Speziale, il sindacato Cgil) che sino ad ora hanno pensato più a pestarsi i calli anziché pensare alla grande, lo sosterranno, potrebbe “scapparci” per Gela il segretario provinciale del Partito Democratico. C’è chi dice che Alario si stia muovendo bene nel territorio attraverso incontri aperti e confronti a più voci per far conoscer come intende la politica, come vorrebbe che il Pd si rinnovasse e qual è il suo progetto politico. Quando fu eletto segretario del primo circolo Pd, il Corriere lo intervistò per sentire i suoi umori e i suoi obiettivi politici. Ora che aspira a fare un salto di qualità e che presuppone una conoscenza approfondita del territorio, abbiamo ritenuto che fosse interessante sapere cosa significhi per lui essere segretario di un partito di governo, come intende portare avanti un eventuale mandato politico, come pensa di rapportarsi con le realtà cittadine e provinciali del suo stesso partito e con altre realtà politiche ed istituzionali.

Con Alario ci incontriamo presso il suo posto di lavoro, l’Hospice, da lui voluto e da lui diretto; un gioiello di struttura sanitaria che stride se rapportata alle altre strutture dell’ospedale Vittorio Emanuele di Gela, che meriterebbero una maggiore attenzione da parte delle autorità sanitarie provinciali. La prima cosa che gli chiediamo è come nasce la sua candidatura, qual è il suo progetto politico, le finalità e quale valenza attribuisce alla carica di segretario provinciale.

«La mia candidatura non nasce a caso – ci risponde subito – ma parte da un percorso durato tre anni nel primo circolo Pd di Gela. Non nasce sicuramente da una mia autocandidatura, ma da un discorso politico proveniente dalla base del partito cui mi sento di appartenere e che ha anche una base provinciale, in quanto altri circoli fuori Gela hanno espresso giudizi positivi nei miei confronti. Parlo di Mazzarino, Niscemi, Sutera, Mussomeli, San Cataldo».

L’elenco dei Comuni citati è lungo, ma Alario si sofferma a descriverci anche le motivazioni che spingono ad indicarlo come futuro segretario e che sono riconducibili alla necessità riconosciuta da tutti di una voglia di cambiamento. Un po’ tutti, per la verità, sbandierano il cambiamento, ma solo a parole e non con i fatti e lui ci spiega le sue proposte.

«Io credo – aggiunge – che il partito democratico debba aprirsi, perché finora è stato un partito chiuso che non ha ampliato la partecipazione democratica a tutti. Aprire porte e finestre e far entrare aria nuova, nuove idee. C’è un dato nazionale che non bisogna trascurare. Da ottocentomila tesserati, il partito è arrivato ora a 250 mila tessere. Anche a livello provinciale qualcosa non va e sicuramente un motivo deve pur esserci. Non possiamo continuare a discutere sempre di persone singole, ma dobbiamo avere una visione più complessiva, pratica e che interessi la gente. Il mio sogno è quello di un partito condiviso. Non più contrapposizioni, personalismi che in questi anni hanno contraddistinto il nostro territorio. A me piace la politica e mi ispiro sempre ad un detto di Calamandrei secondo cui tutti dobbiamo fare politica. Ho visto tanti giovani allontanarsi perché hanno perso la speranza oltre che il posto di lavoro. La nostra classe politica purtroppo non ha saputo gestire il territorio, non ha compreso le nuove istanze provenienti dai giovani. Ritengo che occorra pensare ad un progetto politico nuovo che rilanci la media e piccola impresa per dare spazio ai giovani e soprattutto alle donne».

Alario si infervora nella discussione e richiamandosi alle sue visite in provincia ci racconta della povertà che ha potuto toccare con mano. Ci parla della necessità che un partito riformista come il Pd, rilanci questa provincia che è agli ultimi posti in graduatoria per reddito e nell’economia in tutti i settori. Occorre che tutti debbano mettersi in gioco per dare delle risposte che sono state sempre negate nel passato ed è questo il motivo per cui i giovani disertano il partito e non ne vogliono sapere di politica. Il discorso cade poi sul come lui da possibile segretario provinciale, si rapporterebbe con la gente e con i partiti.

«Io voglio impegnarmi in un progetto – afferma Alario – che possa dare speranza alla gente di questo territorio. Io mi sento realizzato professionalmente perché ho un bellissimo lavoro.

Sto con la gente, dedico poco tempo alla mia famiglia, ma amo la politica che ritengo debba avvicinarsi alla gente. Oggi c’è bisogno di libertà e di giustizia sociale. Poi riguardo al rapporto con i partiti, ritengo che ci si debba confrontare con tutte le altre forze moderate e riformiste per migliorare la vita nel nostro territorio».

Nelle sue affermazioni ricorrono spesso due termini: partecipazione e condivisione. Due aspetti fondamentali per il vivere civile e per costruire un futuro migliore. Più è forte la partecipazione, maggiori sono le probabilità di un cambiamento di rotta che tenga conto delle esigenze e bisogni generali di un territorio così vasto come quello provinciale.

«Se tu chiami i giovani – sostiene infine Alario – invitandoli a formulare delle proposte, è da lì che può iniziare la rivoluzione. Questo Paese ha bisogno di gente onesta che si spenda e che sappia cogliere e interpretare il cambiamento che è già in atto. Cominciamo, tanto per fare un esempio, a fare le strade nel vallone. E’ assurdo che per andare da Caltanissetta a Mussomeli si debba percorrere una mulattiera. Noi non siamo cittadini di serie B, ma abbiamo il diritto ad avere una vita che fruisca di tutti servizi compresi quelli sanitari. Per avere buoni servizi, credo che bisogna conoscere le realtà locali, venirne costantemente a contatto. E’ da esse che vengono fuori le proposte».

Alario, a conclusione della nostra conversazione, ritiene che un segretario debba profondamente conoscere le realtà locali. Suo compito fondamentale è quello di incontrarsi con i circoli delle realtà comunali tessendo una politica unitaria fatta di condivisione e non di personalismi beceri. Il suo sguardo è rivolto ai giovani che, a suo giudizio, si avvicineranno alla politica se troveranno coerenza, altrimenti faranno altre scelte. Bando ai clientelismi in nome di una politica di condivisione.

Sull’inaugurazione del nuovo Circolo Pd “Gela-Città”, il suo responsabile Giuseppe Licata nella sua relazione introduttiva ha detto tra l’altro che “sono tante le persone, soprattutto giovani, che oggi sentono la necessità di partecipare e confrontarsi sulle tematiche che interessano il territorio, ed a costoro il partito deve guardare. Abbiamo voluto chiamare il Circolo “Gela-Città” perchè pensiamo che per avere un partito radicato nel territorio è necessario costruire un Pd con radici salde nella propria città, in rete, vivo, aperto all’ascolto».

Ha parlato quindi di “Circolo aperto”, di “allargamento della base degli iscritti attraverso l’utilizzo di strumenti multimediali messia disposizione dal web” e di “gruppi di lavoro con responsabili sulle tematiche e luoghi di elaborazione”.

Giuseppe Licata, insomma, vorrebbe recuperare quella massa di giovani delusi dalla politica anche per l’isolamento in cui sono stati cacciati dai partiti.

«Occorre un evoluzione culturale – ha detto Licata – sui luoghi e modi della politica: i circoli per funzionare ancora meglio devono essere integrati in una rete che comprende quartieri, associazioni no-profit, centri educativi ed altre realtà già presenti sul territorio che vanno collegate. Il Pd – ha concluso – deve partire dal basso, ma deve svilupparsi in maniera orizzontale e non verticistica, come troppo spesso è accaduto».

Il Circolo “Gela-Città” ha sede di fronte il Cimitero monumentale, in Largo San Biagio (dietro il distributore di benzina).

All’inaugurazione sono intervuti l’on. Arancio, il sindaco Fasulo, l’ex deputato Donegani, il segretario provinciale Gallè, i consiglieri Giovanni Cravana e Giacomo Gulizzi, l’assessore Ventura, Rossella Belluccia, l’avv Cammarata, segretario Pd di San Cataldo.


Autore : Nello Lombardo

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