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| notizia del 17/06/2012 messa in rete alle 19:49:28 Cervelli in ferie al Municipio Il grande Totò (che non è, come qualcuno ancora si ostina a credere, Totò Cuffaro, bensì il più famoso Antonio de Curtis, attore napoletano) avrebbe detto: “Miserabili…!”. A chi? Ma perbacco, agli amministratori del comune di Gela, che hanno partorito una bozza di regolamento per l’utilizzo della chiesetta di San Biagio e dei granai di Palazzo Ducale. Siamo ancora a giugno, ma evidentemente qualche cervello è già chiuso per ferie. Una vacanza anticipata, destinata al naufragio sugli scogli del buon senso, come la Concordia all’isola del Giglio. Ma cosa vorrebbero fare i nostri illuminati amministratori? Seguendo la politica di raschiamento del fondo del barile, hanno proposto che l’uso degli unici due locali comunali destinati a manifestazioni sia concesso, d’ora in poi, dietro pagamento. Le tariffe, per usi non commerciali, sarebbero di 35 o 45 euro al giorno, a carico di associazioni ed enti che volessero organizzare mostre o convegni. Facciamo allora due conti: ammesso che per tre giorni la settimana (venerdì, sabato e domenica) ambedue i locali siano richiesti da associazioni, l’introito mensile medio non arriverebbe a 500 euro, per un incasso annuo di circa seimila euro. Diamine, neanche Monti avrebbe pensato a tanto! Ecco dunque come l’amministrazione comunale intende aiutare le numerose associazioni che in città svolgono opera spesso altamente meritoria e volontaria nel campo della cultura. Incredibile, soprattutto pensando a come altre amministrazioni supportano l’associazionismo, con cui collaborano fattivamente per migliorare la qualità della vita dei cittadini. Ma a Gela il piatto piange, e anche la “società civile” deve pagare il proprio obolo. La bozza di regolamento ha già avuto il parere negativo della competente commissione consiliare, presieduta dal dott. Trainito, che ha rilevato anche qualche dubbio: è prevista l’esenzione dall’obolo per le manifestazioni che ottengano il patrocinio del Comune. Forse l’anticamera di un clientelismo di piccolo calibro: ti concedo il patrocinio, così non paghi, e nel contempo mi sarai grato al momento giusto. E’ giusto razionalizzare le spese, ma certo senza penalizzare la cultura e l’associazionismo, che anzi vanno valorizzati e aiutati. Del resto, se proprio l’amministrazione comunale volesse risparmiare qualcosa, potrebbe iniziare dall’evitare la vergognosa pratica delle opposizioni ai decreti ingiuntivi dei fornitori, che tantissimo costa alle casse comunali. Sì, perché i fornitori del Comune, che dopo avere atteso uno o due anni il pagamento delle fatture si scocciano e promuovono giustamente decreto ingiuntivo, si vedono fare opposizione alle giuste richieste. Opposizioni immotivate, da parte del Comune debitore, ma che hanno l’effetto di aumentare sensibilmente il costo della vertenza (che comunque il Comune perderà) e insieme di conferire mandato ad avvocati le cui parcelle saranno anch’esse a carico dei cittadini. Non sarebbe male fare il conto di quanto costano alle casse comunali queste immotivate opposizioni, spesso su decreti ingiuntivi di qualche centinaio di euro. Sì, lo capisco, anche gli avvocati devono campare, ma questa pratica mi puzza un po’ di clientelismo e di cattiva amministrazione. O sbaglio? Autore : Giulio Cordaro » Altri articoli di Giulio Cordaro |
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