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| notizia del 11/03/2012 messa in rete alle 19:47:07 Indignarsi e ribellarsi Non è successo granchè a Gela nei giorni scorsi: la città si trascina stancamente impoverendosi sempre più, a livello economico come a livello culturale. Ecco perché, a livello politico, la notizia più importante, che sicuramente porterà sconquassi nell’agone amministrativo, è l’adesione del consigliere provinciale Alessandra Ascia eletta nell’Udc e da oltre un anno indipendente, all’Mpa di Raffaele Lombardo. La motivazione alla base della scelta è stata che “c’è carenza di donne nei luoghi dove si prendono decisioni”. Ora, senza entrare nel merito, alla gente non glie ne frega molto se le decisioni le prendono i maschi o le femmine: l’importante è che si decida, cosa che avviene sempre più di rado. E ci auguriamo che la brillante Ascia possa veramente decidere qualcosa di buono entrando a far parte di un partito che troppo spesso basa le scelte su decisioni verticistiche, Lombardo in testa. E a proposito di decisioni, da un po’ di tempo in qua Gela e il suo comprensorio subiscono decisioni, da parte dei vertici nisseni e palermitani,che mirano a spogliare sempre più il territorio. Torniamo quindi a parlare di servizi, dopo l’intervento del consigliere comunale Rocco Giudice che ha giustamente lanciato l’allarme. La vicenda dei dipendenti della Sovrintendenza è emblematica: nonostante il grande patrimonio archeologico di Gela, in parte ancora da scavare, nonostante Caltanissetta abbia un museo con pochi reperti di basso valore e resista solo con i reperti trafugati al museo di Gela, nonostante Gela abbia tutto il diritto di essere sede di Sovrintendenza (ma non può esserlo perché non è capoluogo di provincia), a Palermo decidono che “per risparmiare” i dipendenti gelesi debbano trasferirsi a Caltanissetta. Bella decisione, davvero, che fa il paio con quella della Motorizzazione, la quale avrebbe deciso che gli esami per la patente vanno fatti a Caltanissetta. Partono quindi i “viaggi della speranza” dei nostri giovani diciottenni solo perché un “tinto” ingegnere non può spostarsi da Caltanissetta a Gela. E siccome non c’è due senza tre, pare che stia partendo una convenzione tra l’Inps e l’Azienda Sanitaria Provinciale, grazie alla quale tutti gli accertamenti sanitari necessari per l’ottenimento e la conferma dei trattamenti di invalidità dovranno essere eseguiti all’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta. Così avranno inizio gli ulteriori “viaggi della speranza” degli invalidi e dei disabili di Gela e del resto della provincia verso il capoluogo accentratore. Quindi la situazione generale dei servizi a Gela sta peggiorando, la città sta scivolando nel baratro dei disservizi, la quinta città della Sicilia e il suo territorio vengono trattati con i piedi dai “vertici” regionali e provinciali, che ben sanno che possono prenderci a calci nel sedere, tanto non siamo capaci di rivellarci. E invece stavolta dobbiamo giocare loro un brutto tiro. Dobbiamo dimostrare che siamo capaci non solo di indignarci, ma anche di ribellarci. Una signora di mezza età, dopo avere trascorso la notte all’interno della sua auto davanti a Palazzo dei Normanni durante il presidio dei “forconi”, di fronte allo stupore del giornalista che la intervistava ha risposto: “Se non si ha la forza di ribellarsi non si ha il diritto di lamentarsi”. Mi ha stupito e mi ha commosso. Ecco, forse è giunto il momento di finirla con le lamentele e di organizzare la ribellione del territorio verso certi politici e certi burocrati ciechi e sordi. Ribellione civile, ma decisa. Per ottenere ciò che ci spetta e che, giorno dopo giorno, ci stanno togliendo. Autore : Giulio Cordaro » Altri articoli di Giulio Cordaro |
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