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Corriere di Gela | Circonvallazione, ambiente e opere portuali nell’agenda del neo deputato Pino Federico
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notizia del 19/04/2008 messa in rete alle 19:47:35

Circonvallazione, ambiente e opere portuali nell’agenda del neo deputato Pino Federico

Quarantaquattro anni, odontoiatra, con la passione del calcio giocato (da lui!), sposato con la signora Luisa Scerra, due figli, un maschietto ed una femminuccia rispettivamente di dieci e quattro anni. “Da bambino alle elementari – ci confida – non ne volevo “manco a broru” mentre la svolta è avvenuta quando mio padre mi chiuse in collegio a Caltagirone dai canossiani frequentando le scuole medie”. Dopo il liceo scientifico approda a Catania all’Università, facoltà di medicina. Poi si specializza in odontoiatria. L’on. Pino Federico (nella foto a sinistra, con il neo presidente della Regione Raffaele Lombardo) vuole sbarazzarsi presto dell’intervista perché un nugolo di giovani lo attendono per organizzare una serie di iniziative.
Tornando indietro con la memoria ricorda i professori Nuccio Mulè, Totò Valvo e la Dragonetto, oltre che il preside Nunzio Sciandrello. E’ Fortunato Ferracane, attualmente consigliere comunale dell’Mpa, suo compagno di studi alle superiori ed all’Università, a ricordargli quei nomi. Al momento in cui Federico ci riceve nella sede dell’Mpa dedicata a Rocco Celona, c’è un via vai di gente che vuole congratularsi per la brillante affermazione. Nell’antistanza tanti giovani intenti a elaborare documenti con l’ausilio di un computer, altri a rispondere a telefono e qualche altro ancora a registrare appuntamenti e note da far vedere poi all’onorevole. Un quartier generale di tutto rispetto.
Gli promettiamo che non gli ruberemo più di un quarto d’ora visto che continuamente punta gli occhi sulle lancette dell’orologio. Quando gli chiediamo come mai ha riprovato a cimentarsi in una competizione così difficile, ci risponde che questa volta era certo di farcela ed aveva promesso anche alla moglie che sarebbe stata l’ultima volta che la parola “politica” sarebbe rimasta nel suo vocabolario. Avrebbe solo completato il mandato consiliare. Invece ha visto bene ed ha sfondato, conseguendo un successo strepitoso, primo in assoluto per voti a Gela ed in provincia.
Il suo ingresso in politica risale al 1998, quando fu eletto consigliere comunale nelle fila del Partito popolare e l’anno successivo ricoprì la carica di assessore. Si candida poi alle regionali e quindi nel 2001 alle comunali e nel 2003 alle provinciali. Fino al 2006 in consiglio comunale ha ricoperto la carica di presidente. Non ha mai gradito l’appellativo di eterno secondo. “Puntualizziamo – incalza – io non sono mai stato il secondo ma il primo degli eletti ed è mancata invece la lista, che è stata debole. Sono arrivato terzo nel ’98, la mia prima candidatura. Sono arrivato sempre primo e siccome questa volta la lista era fortissima, abbiamo confermato di essere i più forti”.
Ha mosso i primi passi come rappresentante di classe e successivamente nel consiglio di facoltà. Anche qui un successo. Mentre gli altri venivano eletti con 30-40 voti, lui con il folto gruppo di amici e colleghi universitari quasi tutti gelesi veniva eletto con più di 100 voti. L’ultima volta con 118. Non rinnega la sua vicinanza ai socialisti perché al momento in cui “Totò” Placenti era agli alti vertici della Regione, gli stava molto vicino assieme a Fortunato Ferracane ed altri amici, anche se era ancora un ragazzo.
Federico è felicissimo e ci spiega le ragioni. “C’è stato un momento in cui decisi di dedicarmi esclusivamente allo studio, lasciando perdere l’impegno nel consiglio di facoltà. Per far politica bisogna essere liberi ed autonomi. Allora non lo potevo essere, mentre adesso sì e per questo sono riuscito a fare il salto di qualità e mi dedicherò anima e corpo, con la collaborazione del mio staff di giovani, a risollevare le sorti della nostra città e dell’intero territorio nisseno. Adesso posso mantenere il mio impegno politico, che per me significa essere al servizio della propria comunità”. Le classi dirigenti politiche che dalla fine degli anni cinquanta si sono susseguite alla guida di questa città non hanno mai pensato al bene comune ma soprattutto a pascere il proprio orticello. Sono state miopi, hanno pensato a saccheggiare questo territorio non pensando di guardare mai al di là del proprio naso. Questo pressappoco il suo pensiero, ma tanto di cappello per Salvatore Aldisio che è stato un vero politico che ha saputo programmare e pensare per il bene della città, con la statura di uno statista. Dopo di lui il diluvio. “E’ mancato ai nostri rappresentanti – aggiunge Federico – la competitività e un progetto politico. Purtroppo se guardiamo cosa è successo in quest’ultimo decennio e forse anche più, ci accorgiamo di una spaccatura tra nord e sud della provincia, con una costante presenza politica dell’on. Speziale, che ha fatto esclusivamente opposizione. Un centro destra al nord e un centro sinistra al sud. Ci si è assuefatti a quella situazione senza alcuna competitività. Adesso invece c’è una competitività al rialzo, al chi è più bravo. Tanto meglio o tanto peggio, basta che ci sono io. Ossia la logica delle carriere politiche. Purtroppo ancora oggi viviamo questa situazione. E’ inspiegabile che Gela sia stata l’unica città che non è andata avanti e che ha subito i processi”.
Federico è fermamente convinto che tra istituzioni ci si deve intendere e collaborare per il bene di un territorio. E questo a suo avviso non è avvenuto a Gela. C’è una grande differenza tra il centro sinistra ed il centro destra nel nostro territorio. Nel momento in cui il centro destra si è sfaldato cedendo il passo al centro sinistra le cose si sono aggravate perché c’è stata una pessima guida, che non ha prodotto frutti ma solo sfascio. E adesso che ha vinto il centro destra – gli chiediamo – che succederà? Ci sarà il dialogo tra le forze politiche o prevarrà la ragion di partito? “Quel che io dico – afferma il neoparlamentare – è passare subito a discutere e dialogare con le istituzioni perché, ciascuno per la propria posizione dovrà lavorare per rilanciare questa città. Bisogna fare ripartire il volano dell’economia e puntare su un nuovo progetto di sviluppo. Sono per collaborare anche con le forze del centro sinistra, ma la devono finire di farsi guerra al loro interno. E’ stata sempre questa la loro colpa e il motivo del mancato decollo della città”.
Senza la necessità di andare a riprendere i temi del suo programma politico, gli chiediamo di enunciarci alcune priorità che pensa di portare avanti come parlamentare.
La risposta è immediata e punta subito il dito al mancato decollo del progetto di circonvallazione di cui si parla da oltre un decennio, i conseguenti problemi legati alla salute per la presenza di polveri sottili nella via Venezia, la mancata realizzazione della Gela-Siracusa, il disimpegno verso l’agricoltura, il porto, il disinquinamento del territorio. Si tratta di temi nodali sui quali Federico ha le idee chiare. “Sulla circonvallazione – continua Federico – ci impegniamo a trovare la copertura finanziaria, perché si tratta di intervenire a tutela della salute pubblica.
Le nostre idee in tema di risanamento ambientale e salubrità dell’ambiente coincidono perfettamente con quelle di Raffaele Lombardo. Non vogliamo che si chiuda il petrolchimico ma è chiaro che siamo per un industria ecocompatibile. Investimenti quindi necessari, per mantenere i posti di lavoro ma con la garanzia per la salute del cittadino. Riguardo all’agricoltura bisogna subito andare ad affrontare il problema Sic e Zps. Non è possibile che il nostro territorio abbia una salvaguardia ambientale eccessiva”. L’onorevole Federico conclude la nostra conversazione sottolineando che adesso sta giocando una grande scommessa per il territorio ma anche per lui.
Niente bacchetta magica, ma grande volontà di fare per dare risposte ai giovani, alle donne e agli anziani.


Autore : Nello Lombardo

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