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Corriere di Gela | Ma il dg Renato Mauro è un politico o un tecnico?
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notizia del 12/02/2012 messa in rete alle 19:43:03
Ma il dg Renato Mauro è un politico o un tecnico?

Con determinazione sindacale del 6 maggio 2011, previa delibera di giunta votata il giorno stesso all'unanimità da tutti i suoi componenti (rappresentativi allora di Pd, Mpa, Plie Idv), il primo cittadino di Gela, Angelo Fasulo, ha incaricato l'ing. Renato Mauro, dirigente comunale, a ricoprire il ruolo di Direttore Generale dell'ente, chiamandolo così ad espletare tutta una serie di compiti previsti dalla legge (Art. 108 del D.Lgs 267/2000), dallo stesso Statuto comunale e dal Regolamento comunale degli uffici e dei servizi. Durata dell'incarico? Fino alla fine del mandato della stessa amministrazione comunale. Resta salva la possibilità di revoca, data la natura temporanea del rapporto, in qualsiasi momento. Una nomina che spiazzò non pochi: Mauro aveva appoggiato con il movimento Pensiero Libero la candidatura di Speziale, avversario di Fasulo fino al responso definitivo del ballottaggio.

Il Sindaco la battezzò come una nomina “tecnica” e “non politica”. Le ragioni andavano ricercate nella stessa determinazione sindacale. In buona sostanza, se da un lato “la nomina di un soggetto esterno avrebbe reso necessario un periodo di rodaggio che avrebbe finito col ritardare risposte invece urgenti ai problemi dell'ente”, dall'altro; così facendo; “non venivano superati i limiti di spesa previsti in materia di personale dalla normativa vigente”.

Una scelta economica giudicata vantaggiosa, dunque, dal primo cittadino. A rigore, però, quel che ci troviamo di fronte è l'esito di una trattativa tra due parti, consistente – nel rispetto, espressamente formulato, del principio della “onnicomprensività della retribuzione” – in un unico compenso annuo di 90.000 euro. Peraltro, quando hai innanzi un dirigente comunale nato nel 1950 e che in Municipio ci lavora da diverse decadi, non ci sarebbe nulla di male a chiedergli com'è messo con i contributi previdenziali. Sta di fatto che, a poco più di un semestre da quella nomina, l'ing. Mauro è ora un dirigente comunale in pensione. L'onnicomprensività della retribuzione, va da sé, è diventata lettera morta e, senza girarci troppo intorno, l'ente si ritrova a corrispondere 90 mila euro l'anno, non più ad un dipendente in pianta organica, ma ad un soggetto oramai esterno ad essa. Il rapporto, semmai, è diventato economicamente vantaggioso per quest'ultimo, laddove in tempo di vacche magre per le casse comunali, si tramuta in oneroso per la controparte pubblica, a prescindere dalla comprovata o meno professionalità specifica a cui è stato affidato l'incarico.

Fasulo potrà ancora considerarla una nomina tecnica, ma le congiunture la riducono sempre più ad una nomina politica bella e buona e sembrerebbe sia stata sempre considerata tale dallo stesso “city manager” (leggasi alcuni comunicati stampa dal tono bacchettatorio) che non si affanna certo per contraddire tale assunto. Anzi, la presenza nella conferenza stampa indetta dal gruppo consiliare Pensiero Libero, del cui progetto originario Mauro è notoriamente il vero mentore e fondatore, lo consolidano ulteriormente. Per non parlare delle dichiarazioni che di tecnico-amministrativo hanno ben poco o nulla, rilasciate ai media a margine dell'incontro con i giornalisti.

Il suo è un ruolo politico sempre meno digerito da quella parte del Pd che appoggiò Fasulo e dall'altro alleato in campagna elettorale, vale a dire l'Mpa, con i propri rappresentanti nell'esecutivo locale. Un ruolo politico che è ora in grado di pesare anche in quel civico consesso dove i contorni tra maggioranza ed opposizione, purtroppo continuano ad essere solo presunti, nonostante due gradi di giudizio tra Tar e Cga. Non trascurabili ed a sostegno della tesi che il ruolo di Mauro è anche e forse soprattutto politico, vanno segnalate alcune valutazioni dello stesso fatte in sede di dibattito su questioni prettamente di pertinenza politica (Prg) e puntualmente censurate come tali da esponenti dell’Mpa, primo fra tutti dall’assessore all’urbanistica D’Aleo.

Vale la pena di ricordare che il progetto centrista Pensiero Libero nasceva da un'idea dell'Ing. Mauro resa nota al pubblico a fine marzo 2010 e che, giocando d'anticipo, candidava il suo presidente, l'ex assessore comunale Davide Giordano, a sindaco in vista delle elezioni amministrative che si sarebbero tenute da lì a breve. Candidatura, però, ritirata pressappoco un mese dopo, per sostenere la candidatura a sindaco dell'on. Speziale, con tanto di lista “Sicilia - Pensiero Libero” frutto del matrimonio con l'allora PdL Sicilia di Micciché. Speziale indicò per l'occasione due assessori: Psaila (PdL Sicilia) ed appunto Giordano (Pensiero Libero). Assessori mai nominati perché Speziale non diventò sindaco, ma 4 componenti di quella lista entrarono in consiglio comunale: Gallo, Cauchi, Farruggia e Pingo. Se Gallo rimase coerente con il suo “pensiero libero”, gli ultimi tre aderirono alla nascente Forza del Sud, oggi Grande Sud, con Micciché sempre e comunque in cabina di regia.

La settimana scorsa Maria Pingo e Salvatore Cauchi sono rientrati nel gruppo consiliare Pensiero Libero, affiancando il capogruppo Salvatore Gallo ed ufficializzando l'avvenuta rottura col partito di Micciché. Il tutto, mentre la cronaca ed i resoconti giornalistici da palazzo di città, dipingono tale gruppo consiliare alquanto appetito ed al centro delle attenzioni, in una sorta di mercato che come l'esperienza degli ultimi anni ci insegna, anche a Palermo e Roma e, quindi, ai livelli più alti, è sempre aperto. Il fatto che i tre componenti del gruppo consiliare Pensiero Libero si sentano in dovere di precisare che resteranno all'opposizione, al fine di rispondere alle accuse provenienti da Grande Sud, cercando contestualmente di non alimentare sospetti, non riescono (né potrebbero) ad eliminare anomalie e storture conniventi ad una situazione che, di fatto, è equivoca, giacché i ruoli permangono non definiti. Ciò non significa, ovviamente, che la città debba sopportare tali circostanze e conviverci per forza.


Autore : Filippo Guzzardi

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