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notizia del 13/03/2010 messa in rete alle 19:35:14
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Il Pdl-Sicilia punta sul dott. Enzo Pepe
Si fanno sentire i ribelli del Pdl Sicilia fondato da Miccichè. Martedì scorso sono scesi in campo per presentare alla città il loro candidato sindaco. E’ Vincenzo Pepe, (nella foto) capogruppo consiliare alla provincia di Caltanissetta. La caratteristica di questo gruppo che non si definisce fuori dal Pdl ufficiale ma insiste per portare avanti una politica di rinnovamento sempre dall’interno del partito e che sta prendendo piede non solo in Sicilia, ma anche in Calabria, Basilicata e Puglia.
“Il nostro progetto – affermano - non è indiscriminatamente aperto a tutti, ma soltanto a politici e militanti che abbiano a cuore, soprattutto e prima di tutto, l’interesse collettivo, soltanto a uomini e donne vere, che ci credano ed abbiano le spalle abbastanza larghe per resistere al prezzo della compravendita politica, quella che per decenni ha indotto la maggior parte dei politici siciliani a svendere la nostra (e loro) terra, per la promessa di una carriera brillante, che il più delle volte si è poi spenta nel nulla.
L’interesse collettivo! E’ questa l’unica bussola che guida il Pdl-Sicilia”.
Un turbine questo movimento, se così può definirsi, una sorta di onda a macchia di leopardo che dove arriva, ottiene consensi dalla gente. E’ successo quando è venuto Miccichè a Gela, ed è accaduto anche ora all’Hotel Sileno con la presentazione ufficiale della candidatura a sindaco di Vincenzo Pepe, che a muoversi è tutto lo stato maggiore del partito, adesso arricchitosi di altre due presenze importanti: il consigliere provinciale Alessandra Ascia ed il consigliere Comunale Salvatore Gallo. La presenza dell’ex segretario dei liberali Nando Baccone, dell’ex assessore di Alleanza nazionale Gaetano Minardi, del dottor Luigi Farruggia, il dottor Massimo Bruno che ricoprì la carica di difensore civico, del vecchio socialista Franco Benvenuti avranno sicuramente un significato politico, quasi un’adesione alle idee ed i progetti del Pdl Sicilia. Non sfugge a nessuno come questo gruppo, quando decide di scendere in campo per una proposta per una idea, lo fa in forma compatta presentandosi sul posto uniti e tutti insieme. Infatti alla convention di Vincenzo Pepe c’era la gente che conta. C’erano, tutti appartenenti al Pdl Sicilia, i consiglieri comunali di Caltanissetta Lorenzo Tricoli, Alfredo Fiaccabrino e Filomena Ricotta, il presidente del consiglio provinciale Michele Mancuso, il consigliere provinciale Alessandra Ascia ed il consigliere comunale di Gela Salvatore Gallo, il senatore Giovanni Mauro, direttore del Cipe ed il coordinatore nonché portavoce di Gianfranco Miccichè avvocato Nando Maurelli. Ma veniamo al motivo di questa convention al Sileno di Gela che propone con il massimo consenso di tutti la candidatura a sindaco di Gela del capogruppo Pdl al consiglio provinciale di Caltanissetta Vincenzo Pepe.
Enzo, per gli amici, ha 45 anni e svolge la professione di dentista nella nostra città. Non è un neofita della politica perché la politica l’ha avuta sempre nel sangue sin da quando, studente universitario, si interessava dei problemi dell’università e di cosa doveva essere fatto per fornire servizi e tutela agli studenti. Adesso Pepe scende in campo per mettere a disposizione della città tutta la sua esperienza e per siglare un patto che si pone come obiettivo il miglioramento delle condizioni di vivibilità, incrementare le occasioni di lavoro e coniugare salute ed ambiente. Per Enzo Pepe ciò che conta è la politica del fare al di là dei proclami cui i politici di strapazzo spesso ricorrono per imbrogliare la gente.
INTERVISTA AL CANDIDATO PEPE
«Mi consenta una premessa – ci risponde subito – Gela per molti anni è stata governata da amministratori che non hanno avuto quella lungimiranza di capire dove andava l’economia della società, sforzandosi di anticipare i tempi della crisi e dare la possibilità ai giovani di potere risolvere la grave crisi che attanaglia questo territorio. Questa non è solo la mia idea ma tutta quella del gruppo che sta lavorando attorno ad essa per trovare le soluzioni. Il nostro programma avrà come oggetto: sanità, industria, la piccola e media impresa. Sappiamo tutti che la piccola e media impresa sono stati il motore economico di tutta l’Italia. Noi purtroppo abbiamo lavorato sulla grande industria, non riuscendo a trovare a partire dagli anni novanta, l’alternativa alla deindustrializzazione che si stava maturando nel nostro territorio. La politica non è riuscita a trovare le soluzioni in tempo adeguato».
– Pepe, vi definiscono i ribelli del Pdl, seguaci di Miccichè. Ma il vostro sembra essere un partito nel partito. Come definirlo, forse gruppo politico di stimolo al Pdl lealista?
“Il nostro non è un partito. Il Pdl Sicilia è un gruppo politico che si è voluto diversificare dal Pdl nazionale perché abbiamo capito che si stava adagiando su posizioni filo nordiste. Non riesco a trovare altre definizioni. Purtroppo Tremonti ha sposato l’asse politico nazionale un po’ più a nord. Il nostro gruppo politico lo ha fatto capire a Berlusconi ed a Tremonti che il nostro solo interesse è quello di occuparci dei fatti e degli interessi di casa nostra e, se mi consente, di tutto il meridione. Infatti il nostro gruppo dopo essere nato in Sicilia, ora sta approdando in Calabria, Campania e Puglia».
– Il Pdl a Gela continua a sconfessarvi.
«Non stanno così le cose. Il Pdl Sicilia non è avulso dal Pdl. Noi diamo delle soluzioni che non sono in contrasto col Pdl. Noi siamo per la soluzione dei problemi che stanno a cuore anche al Pdl. E sarebbe auspicabile metterci tutti assieme per risollevare dalle sorti questo territorio martoriato».
– Sorge spontanea la domanda perché non è bello vedere due cognati militanti in due partiti diversi, lei nel Pdl Sicilia e suo cognato Enzo Cirignotta nell’Udc. Prima o poi uno dei due finirà per pestare i calli all’altro. Come conciliare questa contraddizione? Un suo commento a questa provocazione.
«Le rispondo semplicemente che io sono un uomo di partito ed il mio partito avendomi chiesto di candidarmi, mi sono sentito in obbligo di rispondere positivamente. La mia non è stata un’autocandidatura, ma è stata una scelta del mio partito che intravisto in me la persona giusta che potesse rappresentare, interpretare e risolvere i problemi sul tappeto e mai portarti a compimento in questa città. Gianfranco Miccichè ha ritenuto di avere fatto una scelta giusta indicandomi e pertanto ho dovuto accettare mettendomi a disposizione del partito anche perché sollecitato da tutti i miei amici. Sia io che mio cognato siamo due persone che dal punto di vista umano ci rispettiamo e ci vogliamo bene. Però abbiamo idee diverse. Ognuno in politica fa scelte diverse».
– Pepe, la sua candidatura non può essere considerata una candidatura unitaria, nel senso che non è espressione del centro destra che in questo momento sembra un po’ frazionato. Qual è il suo commento?
«Io non parlerei di frazionismo del centro destra, ma ciò che manca in questo polo è una vera leadership. Se tutti noi ci sedessimo attorno ad un tavolo facendo dei ragionamenti giusti, ossia quelli che convengono alla collettività ed alla città in genere, penso che alla fine la spunteremmo puntando su un candidato unico, il migliore. Ciò che occore è un serio confronto nel centro destra ed è quello che manca. Comunque non dispero. Anzi quasi sicuramente alla fine la soluzione migliore la troveremo».
INTERVISTA A NANDO MAURELLI
– Perché Enzo Pepe candidato a sindaco e perché espressione di una parte e non del centro destra nel suo complesso?
«Abbiamo gettato una pietra nello stagno puntando su Enzo Pepe, per portare avanti questa politica di rinnovamento che Gianfranco Miccichè ha voluto in Sicilia. Il tema politico più importante non possono essere le alleanze e le eventuali alleanze anomale che si potrebbero intravedere in questa fase».
– Come si muove il Pdl Sicilia? E le sue proposte a chi le rivolge?
«Il Pdl Sicilia nasce a Palermo e quindi in tutta la regione siciliana. Noi siamo tra i primi a Gela che abbiamo aderito alla componente di Gianfranco Miccichè. Dobbiamo anche affermare che il nostro riferimento nazionale rimane sempre Berlusconi. Però in Sicilia ci sono alcune anomalie che hanno dato più forza al governo Lombardo».
– Perché il Pdl Sicilia scende in campo proponendo un suo uomo: Enzo Pepe. Però lo fa senza consultarsi con i suoi partner naturali del centro destra. Pensa di ottenerne il consenso successivamente?
«La candidatura di Pepe è una candidatura che investe il Pdl Sicilia su Gela. E’ stato il consigliere provinciale più suffragato nel collegio e quindi ha tutti i titoli per essere investito da questa grossa incombenza e responsabilità . Non voglio sfuggire alla sua domanda e le rispondo che è ovvio che da soli non si arriva a nessun posto. Ci sarà sicuramente un confronto con i partiti del centro destra ma anche un confronto con la città e con quei movimenti che hanno intenzione di dare una svolta alle problematiche di questa città che non sto qui ad elencarle. Basta citarne alcune come le bonifiche ed i rapporti con l’Eni, le questioni che investono le cooperative che lavorano all’interno dello stabilimento e i presunti licenziamenti futuri, le questioni legate alla sanità ed al piano regolatore generale».
Hanno detto
Giovanni Mauro (Senatore della Rpubblica)
“Votare per Pepe perché titolare di un grande progetto amministrativo e politico. Politicamente riteniamo di poter contare su tutte le sinergie e le forze politiche che credono in questo progetto del fare e della dignità dell’essere e del fare politica in nome di una città e per un territorio . Pepe non è quella persona che i gelesi conoscono impegnato nella politica e nel sociale, ma è l’epigono di una squadra che si apre a tutta la politica gelese perché Gela possa fare un balzo in avanti. Se nasce questo bisogno di fare politica basata sui fatti concreti di un territorio e basata soprattutto sulla volontà di chi vuole fare politica per realizzare qualcosa non solo per sé ma per dare risposte ad iniziative sociali, tutto ciò nasce perché è il Pdl Sicilia a propugnarlo. E Pepe è l’uomo del Pdl Sicilia, l’interprete serio di questa capacità di fare politica.Oggi siamo qui a Gela per una scommessa. Noi riteniamo che Gela può essere molto di più di quella che è oggi. ”
Michele Mancuso (Presidente consiglio provinciale)
“A distanza di otto mesi il Pdls Sicilia non solo riesce ad avere una squadra brillante e numerosa a livello provinciale, ma riesce nella quinta città della Sicilia a proporre una candidatura a sindaco”.
Autore : Nello Lombardo
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