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notizia del 13/12/2009 messa in rete alle 19:31:37
Consiglio, solo debiti fuori bilancio poi il nulla per mancanza del quorum
Si è riunito in seduta ordinaria Giovedì 10 dicembre il Consiglio comunale con 34 punti all’ordine del giorno. Venticinque di essi sono stati relativi a debiti fuori bilancio. Gli altri punti hanno riguardato l’aggiornamento degli oneri di costruzione e urbanizzazione, l’approvazione del regolamento costitutivo del Registro Comunale e della Consulta del Terzo Settore, l’acquisto della quota di Italia lavoro da parte della Ghelas Multiservizi.
La seduta ha fatto registrare presenze fino a diciotto consiglieri, ma quando si è giunti al ventiduesimo punto all’ordine del giorno è venuto a mancare il numero legale.
Si è iniziato puntualmente alle 20,30 con la discussione del primo punto riguardante l’adozione del piano di lottizzazione in zona C1 di Prg - Ditta Cammalleri Angelo + 5. Dopo alcuni commenti e le letture dei pareri tecnici e di legittimità è stato messo ai voti l’atto in questione ottenendone l’approvazione a maggioranza dei presenti (10 voti favorevoli, 5 astenuti e 1 contrario). Si è passato quindi alla trattazione di 15 debiti fuori bilancio che sono stati approvati senza disinvoltura trattandosi di atti con sentenze passate in giudicato, quindi una presa d’atto da parte dei consiglieri. Giunti al diciassettesimo punto dovevano approvarsi tre debiti fuori bilancio: quote consortili all'Asi; versamento pro quota "Nuova Gela Sviluppo scpa"; quote di compartecipazione del Comune di Gela all'Ato Idrico - Annualità 2006. E’ stato il consigliere Udc a chiederne la sospensione della discussione e la messa in coda all’ordine del giorno trattandosi di debiti fuori bilancio senza sentenza. La sua proposta è stata approvata.
Giunti al ventiduesimo punto (Liquidazione decreto ingiuntivo n. 50/91 Causa Civile Agip Petroli sps c/ Comune di Gela - Presa d'atto) è venuto a mancare il numero legale e pertanto la seduta è stata sospesa per un’ora, decorsa la quale ed essendo venuto a mancare ancora una volta il numero legale, si è andati a nuova convocazione.
E’ chiaro che si procede in ogni seduta con scarso interesse e con poco mordente, avendo i consiglieri la consapevolezza che tra qualche mese dovranno andare a casa e ripensare ad una loro eventuale ricandidatura. Se si dovesse dare un giudizio sulla qualità di questo consiglio in fatto a risorse umane, si potrebbe affermare che si è trattato di un organo i cui membri, molti dei quali giovanissimi, sono stati all’altezza della situazione. Ci sono stati momenti in tutti i gruppi consiliari, sia di destra, che di sinistra e di centro, di grande impegno e di solidarietà per alcuni atti di vitale importanza nei riguardi della collettività. E’ apprezzabile che per essi non si è guardato al colore politico, giungendo spesso in forma bipartisan alla loro approvazione. Non sono mancate le sedute dove si è litigato, ma sempre nel pieno rispetto dei ruoli e nell’ambito di una normale dialettica politica. Forse sono mancati alcuni atti consequenziali a certe prese di posizione nei riguardi di problematiche riguardanti - tanto per citarne alcune - l’ambiente vistosamente compromesso per via dell’inquinamento, i rapporti con l’Eni, Caltaqua. Non si tratta sicuramente di una colpa, ma semplicemente di una carenza di poteri che invece sono prerogativa propria di chi governa la città. Chi ha diretto la cosa pubblica durante la prima consigliatura (leggi Rosario Crocetta) e parte della seconda, non si è accorto che senza un gioco di squadra non si sarebbe andati da nessuna parte. Ampio riconoscimento per la lotta alla mafia e per la realizzazione di opere pubbliche di grande interesse, ma per il resto va denunciata una disamministrazione totale del Comune i cui riflessi si ripercuoteranno in negativo per anni e anni. E infine le incomprensioni, le divergenze di opinioni, i metodi di approccio e soluzione dei problemi e la mancanza di sinergia tra amministrazione comunale ed organo consiliare, non hanno prodotto alcunché di positivo. E all’orizzonte per ora non c’è nulla che faccia pensare ad una svolta per questa città.
Autore : Nello Lombardo
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