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notizia del 13/03/2010 messa in rete alle 19:31:24
Siamo tutti democratici...
Venerdì 5 marzo scorso il Partito democratico di Gela, a Caltanissetta e alla presenza del suo segretario regionale Lupo, ha stabilito che per scegliere il proprio candidato a sindaco farà le primarie. C’è poco da dire, le primarie sono un bel metodo per scegliere i candidati. Si basano su un serrato confronto tra coloro che aspirano a ricoprire una determinata carica; colui che riceve il maggiore consenso dalla base del partito risulta essere il candidato di quella parte politica che normalmente si ricompatta dietro il nome del vincitore. Questo metodo troverebbe logica applicazione proprio in occasione dell’elezione del sindaco, visto che si tratta di una elezione diretta, da parte dei cittadini, di una persona che, se eletta, avrà la responsabilità di indirizzare e determinare, per almeno cinque anni, le sorti della città.
Gela votiamo direttamente per il sindaco dal 1994, ma dopo 16 anni sentiamo ancora dire che è necessaria una svolta. Lo dicevano proprio venerdì 5 marzo, intervenendo telefonicamente alla trasmissione di Canale 10 Agorà, i due deputati regionali Speziale e Donegani, i quali, a loro modo, si pongono come promotori dell’agognata svolta nella nostra città.
Non vogliamo in questa sede fare bilanci di alcun tipo né vogliamo chiamare in correità coloro che hanno avuto, direttamente o indirettamente, responsabilità di governo della città; prendiamo per buone le intenzioni espresse dai nostri onorevoli e lanciamo a loro, e anche ad altri, una sfida di lealtà.
Le primarie aperte, rivolte cioè a tutti i cittadini, si svolgeranno il 21 marzo prossimo; sembrano più un “regolamento di conti” all’interno del Pd locale che una “festa” di partecipazione di popolo, in vista della competizione elettorale.
Considerato che normalmente il candidato a Sindaco viene sostenuto da un ampio cartello, non si comprende perché le primarie non siano di coalizione, salvo pensare che (veltronianamente) il partito democratico concorrerà da solo. Serve un’amministrazione di “salute pubblica”, visto l’innegabile degrado in cui si trova la città, per cui le ragioni dell’amministrazione dovrebbero prevalere su quelli, spesso incomprensibili, della politica. Poste queste considerazioni, pensiamo sia necessario che coloro che si candidano alle primarie debbano parlare ai cittadini in modo chiaro ed inequivocabile.
Dovrebbero precisare quali programmi propongono, evitando possibilmente di esprimere categorie ovvie e desuete che poco hanno a che fare con l’amministrazione di un Comune; sarebbe opportuno che non facessero riferimenti a sviluppo, occupazione e altre espressioni propagandistiche cosi altisonanti; parlino piuttosto di obiettivi e interventi, pensino a soluzioni concrete per i problemi della città, decoro urbano, viabilità interna, assetto del territorio, politiche culturali etc.. dicano come intendono procedere nell’ atavico e in qualche modo “schizofrenico” rapporto con la raffineria, da cinquanta anni croce e delizia della storia di questa città; individuino le possibili alleanze, tenuto anche conto dei mutamenti politici in atto in particolare nell’amministrazione del governo regionale; evidenzino i criteri per la scelta della “classe dirigente”, a cominciare dalla selezione dei candidati al consiglio comunale (d’altra parte siamo o no nella città della legalità e del rigore morale?) e degli assessori che dovrebbero collaborare con l’eventuale Sindaco nell’amministrazione, ferma restando la base politico/partitica, in modo competente, professionale e capace. Non ci illudiamo che quanto stiamo qui auspicando accadrà realmente, non ci sarà il tempo perché tutto ciò si realizzi; e poi queste sono solo primarie, si tratta di una campagna elettorale in piccolo, bisogna scegliere il “miglior” candidato, poi sarà lui a comunicare alla città che è arrivato il momento della svolta. Quello che abbiamo detto finora, evidentemente, è rivolto non solo al maggior partito della città, con la sua esperienza ma anche con la sua responsabilità che viene da tre lustri di amministrazione, con tre onorevoli di cui uno deputato europeo e sindaco uscente. Ci rivolgiamo a tutte le forze politiche locali affinché non si limitino a criticare, anche giustamente, ciò che è successo finora ma facciano proposte alternative di governo della città su cui i gelesi possano scegliere. Qualcuno, già da tempo, si è candidato, altri lo faranno, ma tutti dobbiamo dire, con un noto slogan americano, Yes, we Can che possiamo tradurre in un più modesto e casereccio “mettiamoci la faccia” e, se è possibile, anche un po’ di testa.
Autore : Emanuele Antonuzzo
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