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Corriere di Gela | Fuori dalle Camere Il capoluogo nisseno «entra» tre volte
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notizia del 03/03/2013 messa in rete alle 19:30:10
Fuori dalle Camere Il capoluogo nisseno «entra» tre volte

Anche nel nuovo Parlamento, come già negli ultimi sette anni, nessun rappresentante della comunità gelese potrà rappresentare i suoi concittadini. Ci saranno deputati di Rosolini, di Ribera, financo una buterese emigrata in Lombardia (ma questo comunque ci fa piacere), ma nessun gelese.

Il problema, a parte l’assurdità della legge elettorale che non permette di esprimere preferenze, nasce a monte, ossia dallo scarso peso che i gelesi impegnati in politica hanno nei rispettivi partiti. A parte il caso dell’avv. Gagliano, che era in posizione utile ma ha pagato il crollo di consensi dell’Udc, sia Greco nel Pdl che Speziale nel Pd hanno risentito della non felice collocazione in lista.

E se per Speziale, comunque, si potrebbe configurare un incarico di prestigio in qualche Ente, nel Pdl l’elezione di Alessandro Pagano conferma che il partito resterà a trazione nissena e che i gelesi, se vorranno farsi largo, dovranno sudare sette camicie. Resta fuori, per un pelo, anche il “grillino” Lo Monaco, già messo da parte alle regionali di ottobre ed ora primo dei non eletti, ma sempre fuori.

Le altre candidature erano “di servizio”, e tali sono state riconosciute dall’elettorato.

Adesso attendiamo tutti la nuova legge elettorale, che rimetta in gioco il diritto dei cittadini di esprimere la preferenza per un candidato: solo in questo modo qualche gelese potrà riuscire, in futuro, ad approdare in Parlamento.

Finita un’elezione, ci si prepara subito per l’altra, le provinciali. O forse no, perché le ultime notizie parlano di un probabile rinvio a ottobre o al prossimo anno, per permettere alla Regione di attuare con calma e in modo ragionato il cosiddetto “riordino” degli enti provinciali. Un riordino che, ci auguriamo, preveda la possibilità di rivedere i confini provinciali istituendo la provincia di Gela.

Non abbiamo dubbi che il presidente della Regione Crocetta non vorrà perdere l’occasione di entrare nella Storia come l’uomo politico che ha reso possibile la realizzazione di un sogno che dura da oltre un secolo. Ma la battaglia sarà dura, e ci vorranno i necessari apporti di tutta la politica locale, di ogni schieramento, per ottenere questo importante e dovuto riconoscimento.

In ultimo, un pensiero alla lotta contro il Muos che vede schierati i cugini niscemesi con l’apporto anche di alcune associazioni gelesi. C’è molta confusione sull’impianto americano: qualcuno, compreso l’assessore-scienziato Zichichi, sostiene che le radiazioni saranno sotto i limiti e non porteranno danni alla salute dei cittadini; altri sostengono che invece sarà nocivo. La Regione, che intanto ha decretato la sospensione dei lavori, attende relazioni che possano chiarire i dubbi; gli Stati Uniti, con tanta arroganza, intendono comunque continuare i lavori e insistono sull’innocuità degli impianti.

Come risolvere il problema? Come sapere con certezza se, a impianto in funzione, ci saranno radiazioni nocive?

La soluzione, semplice ma chissà perché non ancora considerata, l’ha data qualche giorno fa il giornalista Tony Zermo sul quotidiano “La Sicilia”. Spediamo i nostri scienziati a fare le rilevazioni delle radiazioni in prossimità degli altri impianti Muos già esistenti, negli Stati Uniti e in Australia, se già in funzione (come sembra).

E se non fossero ancora in funzione (gli americani non danno troppe notizie in merito), si blocchi tutto fino a quando gli impianti già costruiti non saranno in funzione, si verifichi e solo allora si decida. Del resto, se in Australia il Muos è stato costruito in una zona desertica, certo qualche buon motivo ci sarà. Gli americani, nostri alleati, facciano pure quel che credono per la difesa, ma non certo a spese della salute dei cittadini di Niscemi e Gela.


Autore : Giulio Cordaro

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