|
notizia del 12/01/2008 messa in rete alle 19:28:56
|
Intervista al vicesindaco ed esponente del Pd, Donegani
In più occasioni è stato chiamato l’alter ego o addirittura il delfino del sindaco. Più volte lo ha dignitosamente sostituito, essendo anche vice sindaco. Elemento dinamico e proiettato in avanti in nome di una politica fatta di partecipazione. E’ consapevole che non esistono uomini politici per tutte le stagioni e se non attacca in maniera diretta l’onorevole Lillo Speziale, di fatto fa opera di demolizione quando afferma che nel Partito Democratico esiste una leadership, alla cui creazione concorrono tutti i dirigenti di partito, non essendo essa assolutamente prerogativa di una sola o di due o di tre persone. Stiamo parlando dell’assessore allo Sport turismo e spettacolo Miguel Donegani (foto)che non ha la pretesa di apparire il ribelle del partito democratico, ma è sicuramente l’uomo nuovo che aspira ad affermarsi, senza però attaccare chi sta per il momento davanti a lui. Il riferimento è per Lillo Speziale, che per Donegani resta una risorsa per il partito, solo che deve capire che deve muoversi in sintonia con gli altri, proprio come vuole il leader nazionale del Pd, Veltroni.
Per il giovane vice sindaco, che è in sintonia con il sindaco di Roma, non può esserci spazio per i padroni della politica, per i politici di mestiere. Occorre saper convivere e condividere progetti e percorsi, pur provenendo da ceppi diversi.
Quando gli chiediamo se Speziale gli dà fastidio, non si sottrae alla domanda, e risponde che per lui è fuori dalla logica del partito nuovo chi si ritiene un leader per tutte le stagioni. Speziale – dice – è una risorsa ma deve agire in sintonia con gli altri compagni ed amici.
La nostra intervista si articola in due parti. La prima affronta tematiche politico amministrative, una sorta di consuntivo della sua attività di assessore, delle iniziative organizzate nel corso dell’anno trascorso, ma anche una anticipazione dei progetti futuri. La seconda ha il sapore più provocatorio, da cui si staglia molto netta la figura del “politico” che parla con sicurezza ed equilibrio, senza scalfire con una parola fuori posto il suo compagno di partito Speziale, guardando in avanti con fiducia. Donegani è giovane e anche se la strada che ha dinanzi è per buona parte ancora da percorrere, mostra già le capacità e le qualità per arrivare fino alla fine. Intanto, adesso è il suo momento. Deve stare solo attento agli sgambetti, ma è già abbastanza esperto per non cadere.
–- Faccia un consuntivo del suo lavoro, sul fronte politico e istituzionale.
«Abbiamo cercato di continuare un'opera amministrativa che in questi anni è stata caratterizzata dalla continuità riguardo ai progetti culturali e dalla valorizzazione della nostra città. Il primo merito che va all'amministrazione di cui faccio parte è l'aver saputo sponsorizzare Gela valorizzando le risorse umane, le iniziative culturali, che sono state degne di rispetto e di grande spessore e che hanno dato una diversa immagine della città rispetto al passato. Un'immagine pulita e soprattutto di legalità, grazie al sindaco Crocetta. Per quanto mi riguarda, come assessore allo sport turismo e spettacolo, ho puntato sui giovani, mettendoli nelle condizioni di esprimere tutte le loro potenzialità artistiche, sportive e culturali. Voglio citare un nome per tutti, Giuseppe Salsetta, il giovane gelese che sta partecipando ad Amici di Canale 5, affermandosi come bravo cantante. Ha iniziato con noi nei caffè concerto organizzati dall'assessorato nei mesi estivi, ed ora porta alto il nome della nostra città facendo spettacolo con garbo e intelligenza. Voglio cogliere l'occasione per lanciare un appello ai nostri concittadini affinchè continuino a votarlo. Voglio semplicemente aggiungere che abbiamo avuto il merito di far lavorare oltre che nostre risorse giovanili anche gente di fuori affermata nello spettacolo. Le nostre iniziative sono servite anche a richiamare persone dai centri vicini e dal resto d'Italia, concorrendo ad incrementare il turismo e le attività economiche ad esso direttamente legate».
– Che fine ha fatto quel suo vecchio progetto di promozione della nostra città con l'uso della cartellonistica e gigantografie collocate negli aeroporti e nelle stazioni ferroviarie?
«Quello è un progetto che continua. Sia a Catania che a Palermo esistono delle gigantografie che reclamizzano la nostra città, ma questo non è il solo mezzo. Lo abbiamo fatto e continuiamo a farlo su Internet. Nel 2008 continueremo in questa direzione, impegnandoci a potenziare l'organizzazione in occasione del prossimo Carnevale e poi pensiamo di continuare la collaborazione tra Comune e Museo, avendo sperimentato l'estate scorsa positivamente iniziative culturali coordinate, concerti, spettacoli, intrattenimenti culturali di vario genere. Questo binomio assicura alla nostra città un flusso turistico significativo che può essere di grande giovamento alla nostra economia».
– Può anticiparci quali saranno i punti forti del prossimo programma estivo anche se ancora è prematuro?
«Seguiremo sempre la stessa linea che poggia sulla presenza di grossi nomi dello spettacolo, della musica, dell'arte e dello sport, valorizzando anche le nostre risorse. Ma dovremo puntare di concerto con gli altri settori dell'amministrazione, anche sul potenziamento delle infrastrutture, sui finanziamenti regionali, ma faremo anche di tutto per scongiurare la chiusura delle guardie mediche estive, un disegno perverso della Regione. Penseremo di aprire un dialogo con gli imprenditori invitandoli a venire ad investire a Gela. Abbiamo vintola scommessa di costruire alberghi, adesso sarà la volta della ristrutturazione e potenziamento della viabilità, condizione necessaria per il nostro sviluppo. Non vogliamo che i giovani emigrino per trovare lavoro altrove. Essi debbono restare qui a lavorare e mettere su famiglia».
– Lei è stato recentemente chiamato a far parte dell'esecutivo regionale del Partito democratico.
«Ringrazio il partito per l'attestato di stima nei miei riguardi. Questo ruolo mi stimola ad impegnarmi ancora di più e con la passione che ho sempre messo nella mia azione politica. Sto facendo un grosso lavoro per impegnare ancor ì più in politica giovani, donne, professionisti. Sono per una politica partecipata, l'unica per far crescere una collettività nello spirito democratico e di collaborazione. Potrebbe essere questa anche l'occasione per l'emergere do candidature provenienti dal basso e non calate dall'alto con autosponsorizzazioni e autocandidature. L'ho detto pubblicamente qualche giorno fa e lo ribadisco in questa sede che è necessario trovare nuovi strumenti politici e un nuovo metodo per il ricambio. Le primarie sono l'arma vincente, strumento di democrazia dove è la gente che sceglie politicamente indicando i nuovi quadri dirigenziali. Constato con piacere che molti partiti, come di recente è avvenuto per Sd di Paolo Cafà, sono d'accordo con me nel portare avanti questa linea che privilegia le primarie. Chi rivendica le primarie, rivendica un modo nuovo di fare politica».
– Assessore Donegani, l'on. Speziale ha criticato la nascita a Gela del circolo del Pd, ritenendolo un fatto anomalo. Lei che dice in proposito?
«A me non lo ha comunicato e neppure agli organismi regionali e nazionali del partito. Il Circolo del Partito democratico nasce a Gela a battesimo col partito regionale e nazionale. E' stata inaugurata la sede con il vicesegretario regionale Tonino Russo. Avevo invitato anche l'on. Speziale ma non è venuto perché era impegnato, ma ho avuto le presenze del capogruppo consiliare D'Arma e del segretario uscente dei Ds Liardo, e soprattutto quella di tantissimi giovani e di numerose associazioni che hanno aderito al circolo. Non so cosa abbia voluto dire l'on. Speziale o è stata interpretata male qualche sua frase. In questo mese andremo alla elezione degli organismi e lui ha un ruolo importante in quanto dirigente autorevole del partito e svolge un ruolo importante come coordinatore provinciale. E’ giusto che si ponga il problema dal punto di vista elettivo ma non nel disconoscimento della sede. La sede del circolo c’è. Invece noi dobbiamo cercare più sedi, più circoli, perché in tal modo riusciamo a fare proselitismo e più messaggi lanceremo per il Pd, come vuole Veltroni a livello nazionale».
– Lei ha detto che presto si voterà. Cosa succederà?
«Ci saranno otto gazebi, si faranno un minimo di otto circoli, si eleggerà un coordinamento da cui scaturiranno i coordinatori. Intanto questo è il primo circolo ed è anche allocato in uno dei primi siti a livello nazionale. Infatti basta cliccare sul link e vien fuori proprio il circolo del Pdf di Gela».
– Mi conceda una provocazione. Fino a qualche tempo fa il leader riconosciuto e in assoluto era Lillo Speziale. Sembra che la sua leadership stia subendo qualche contraccolpo con la nascita dei nuovi strumenti della politica. Forse stiamo assistendo al declino di Speziale ed all’ascesa di un nuovo leader? O andrete antipaticamente d’accordo senza pestarvi i calli? Vi spartirete, insomma, il potere?
«Noi dobbiamo lavorare perchè il partito abbia una leadership. Non si deve puntare su due-tre leader ma su una leadership».
– Cosa significa questo discorso non due-tre leader ma una leadership. Vuole spiegarsi meglio?
«Si arriva alla leadership con un obiettivo che è facile da percorrere. Basta avere la maturità ed il progetto culturale per poterlo fare. Cioè coinvolgere nella politica del Partito democratico il senso di libertà, uguaglianza, autonomia e partecipazione. Mettendo insieme i giovani, le esperienze del passato e le risorse del partito, noi avremo adottato una politica di coinvolgimento che fa elevare all’interno del partito democratico una ragionamento naturale di leadership. Quindi dovremmo essere tutti contenti: Speziale, io, capogruppo, il futuro segretario provinciale. Ognuno nel proprio piccolo dovrebbe adottare quella politica nel Partito democratico, come vuole Veltroni, che si contraddistingue in positivo per avere una leadership e non più uno o due leader di riferimento. Il leader prima o poi finisce. Non ci dovrà più essere, insomma, un leader per tutte le stagioni. Infine, non voglio eludere la sua domanda provocatoria. Io non mi pongo il problema di diventare il leader del partito o di eliminare qualcuno dal punto di vista politico. Io sono stato il più suffragato alle ultime amministrativa, penso, nella storia delle elezioni a Gela, con 1800 voti, 1500 dei quali riconosciuti. Sto cercando di fare crescere il partito coinvolgendo tantissimi giovani e associazioni per creare insieme una nuova politica che punti alla ricerca di nuovi quadri dirigenti e nuove risorse. Quindi altro che leader unico. Occorre insieme costruire una linea politica per potere vincere i prossimi appuntamenti elettorali».
Autore : Nello Lombardo
» Altri articoli di Nello Lombardo
|
|
|
In Edicola |
|
Cerca |
Cerca le notizie nel nostro archivio. |
|
|
|
|