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notizia del 23/11/2003 messa in rete alle 19:22:05
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Consiglio comunale in affanno
Per la seconda volta torniamo a parlare del malessere che regna all’interno del consiglio comunale. Molti rimpiangono i tempi in cui si volava alto parlando di grandi temi che andavano dalla politica al sociale, al confronto serrato tra opposizione e maggioranza per concludere poi con la formulazione di atti qualificanti che si traducevano in progetti o decisioni che interessavano la città. Le sedute consiliari da alcuni anni si sono ridotte soltanto a far da cassa di risonanza a consiglieri a volte arrabbiati, a volte critici e a volte provocatori ridotti solo a formulare interrogazioni, interpellanze o mozioni.
Pochi gli atti qualificanti portati in settimana in aula dai quali si possa evincere che anche i consiglieri possano aver dato un loro contributo nella elaborazione di strategie sociali ed economiche e nella realizzazione di progetti interessanti la collettività. Anche il cronista trova stancante seguire le sedute consiliari che spesso si incentrano in discussioni tecniche e non di rado di attacchi politici al sindaco, all’amministrazione e anche al presidente del consiglio comunale. Si deve constatare che i consiglieri manifestano spesso la loro frustrazione di essere consiglieri con poteri e funzioni vuoti e lamentano di essere demotivati anche per il fatto che, più volte denunciato in aula, si registra l’assenza di amministratori e funzionari dai quali avere ragguagli o lumi sui pochi atti portati in discussione nelle sedute. Ma succede pure che singoli consiglieri dribblano le commissioni consiliari rendendo vano un lavoro che ha richiesto mesi di studi, ricerche e impegno. Di recente ad esempio (nella seduta consiliare di lunedì 17) abbiamo constatato il forte disappunto del consigliere della Margherita Peppe Di Dio nei confronti del consigliere di An Angela Galioto. Quest’ultima, seppur componente della commissione sul piano regolatore, aveva presentato un’interrogazione al Sindaco proprio su tematiche inerenti il Prg pur sapendo dell’esistenza di una relazione alla stesura della quale aveva contribuito lei stessa. Il malessere in consiglio si palesa anche attraverso altri episodi come certe liti in famiglia e ci riferiamo al battibecco tra il consigliere Udc Celona e il suo capogruppo consiliare Italiano, gli atteggiamenti di stizza e di insofferenza manifestati dal consigliere Pdci Bonura nei confronti del Presidente del consiglio comunale Pino Federico che lo “disturbava” mentre parlava a bassa voce ad un suo collega. Chi manifesta questo disagio del ruolo di consigliere è soprattutto Forza Italia che non manca mai di bacchettare sindaco ed amministratori.
Nell’ultima seduta molto interessante è stata la proposta del consigliere forzista Massimo Catalano che ha proposto l’istituzione di un Ufficio tecnico del traffico dotato di autonomia decisionale cui venga demandato un compito di controllo e coordinamento ti tutto ciò che si riferisce a segnaletica stradale e traffico cittadino. Per conoscere il problema da noi più sopra denunciato abbiamo ritenuto di dover ascoltare il presidente del Consiglio comunale Pino Federico al quale abbiamo posto alcune domande.
– Presidente Federico da qualche tempo a questa parte si registra un certo malessere strisciante: consiglieri demotivati nel loro ruolo, altri che minacciano di dimettersi, altri ancora che litigano pur appartenendo allo stesso gruppo. Insomma, lei che ha il polso della situazione possiamo chiederle cosa sta succedendo?
"E’ sotto gli occhi di tutti che da qualche tempo si è creato uno scollamento tra consiglio e amministrazione. Spesso ho invitato per iscritto il sindaco e gli amministratori a partecipare alle sedute consiliari. Molte interrogazioni riguardano urbanistica e lavori pubblici e coinvolgono responsabilità dei due onorevoli Speziale e Morinello. Nessuno può vincolare il consiglio comunale nelle sedute solo quando loro sono disponibili perché l’organo consiliare deve poter programmare i suoi lavori in modo autonomo. Sarebbe opportuno che quando mancano i due assessori onorevoli, quanto meno intervenga il sindaco. Io ritengo che la presenza dell’amministrazione sia utile per il dibattito in aula per le scelte da fare e per evitare che i consiglieri si sentano demotivati. Tengo a precisare che non si tratta di un problema di maggioranza o di minoranza, ma un rapporto tra le due istituzioni. Per via del mancato confronto, la città ne viene penalizzata e ci va di mezzo la democrazia. Qualcuno potrebbe anche intendere questi episodi un modo come delegittimare il consiglio comunale".
– Lei ha spesso cercato di gettare acqua sul fuoco quando i consiglieri hanno chiesto insistentemente la presenza dell’aministrazione per la trattatazione degli argomenti e per avere ragguagli e chiarimenti.
"Il compito del consiglio dalla legge Bassanini è diverso da quello dell’amministrazione. Il nostro è un compito di indirizzo e di controllo. Ribadisco che non posso vincolare il lavoro del consiglio alla presenza del sindaco. Noi dobbiamo andare avanti lo stesso perché abbiamo una nostra autonomia. Ricordo che quando abbiamo approvato il bilancio, il consiglio comunale non l’ha stravolto. Ha fatto delle direttive, delle scelte (illuminazione Gela Manfria) ed altre iniziative che poi l’amminstrazione ha fatto sue".
Autore : Nello Lombardo
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