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Corriere di Gela | E ora, chi paga?
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notizia del 15/01/2012 messa in rete alle 19:14:55
E ora, chi paga?

Repetita iuvant, ma tant’è: così va il mondo. Mi tocca ripetere quello che ho giù scritto, su questo giornale, nel marzo 2010, quasi due anni fa, con la differenza che oggi quella situazione è diventata definitiva.

Mi riferisco alla sentenza del Cga che ha stabilito una volta per tutte che il Comune di Gela ha compiuto un atto illegittimo espropriando e demolendo con la forza il fabbricato della famiglia Calafiore, fabbricato che “impediva la costruzione del Tribunale”.

Nell’agosto 2009, quando fu demolito, ci fu una gran presenza: forze dell’ordine, polizia municipale, amministratori, tutti a supporto del vicesindaco Elisa Nuara, che aveva deciso di rompere gli indugi e dare un chiaro segnale di “legalità”. All’evento c’era anche, per dare conforto morale con la sua presenza, il “sindaco della legalità” Crocetta, già volato nei più comodi scranni di Bruxelles.

E invece tutte queste persone stavano commettendo varie illegalità, come ora ha stabilito il CGA. Ma la regola mediatica del tempo, tuttora vigente, era: “Un fatto è legale se viene propugnato da uno degli alfieri della legalità, altrimenti è tutto da verificare”. Quindi non è importante il fatto in se, ma chi ne parla. Se Crocetta, Nuara e l’intera £”amministrazione della legalità” avevano stabilito che il fabbricato andava demolito, era così e basta, era quella la via della legalità.

Ora il Comune dell’incolpevole Fasulo (e degli incolpevoli cittadini) sarà tenuto a risarcire il danno arrecato in nome della legalità. Supponendo che il risarcimento sia di circa 400.000 euro, significa che ogni cittadino gelese contribuirà per 5 euro. E allora, non prendetemi per tirchio, ma io i miei 5 euro alla famiglia Calafiore non li voglio proprio dare. Se il Comune ha sbagliato, ha compiuto un’illegalità, è giusto che a pagare sia chi ha sbagliato.L’allora vicesindaco della legalità Nuara è già intervenuta spiegando che non poteva fare diversamente, perché quel fabbricato “bloccava la costruzione del Tribunale e il Comune avrebbe dovuto pagare ben più pesanti penali alle ditte appaltatrici”. Ne prendiamo atto, anche se non capisco perché con una variante progettuale, in tempi brevi, non si sarebbe potuta approvare una modifica, visto che comunque il Tribunale si poteva costruire ugualmente e l’area del fabbricato comportava la sola perdita di quattro o cinque posti auto nel bruttissimo parcheggio realizzato. Le responsabilità vengono dal passato – dice Nuara – e noi le crediamo. Ma vogliamo sapere chi ha sbagliato e vogliamo che paghi per quello sbaglio. Ci auguriamo che la Corte dei Conti intervenga sulla vicenda e liberi i cittadini da pagamenti dovuti alle cavolate di qualche amministratore o funzionario comunale. Questa si chiama vera democrazia. Il resto è solo fumo.


Autore : Giulio Cordaro

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