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notizia del 10/02/2013 messa in rete alle 19:05:05
Quei tagli scriteriati alla giustizia gelese
Molto spesso, o forse nella maggior parte dei casi, la burocrazia, che dovrebbe aiutare i cittadini, ha la funzione opposta di creare danni con provvedimenti ottusi. Non conosco i burocrati romani del ministero della Giustizia che hanno deciso i tagli ai magistrati del Tribunale di Gela, ma il sospetto che nel cervello, invece di materia cerebrale, abbiano “zimmatura” non posso evitare di averlo.
Un Tribunale, quello di Gela, finalmente transitato nel nuovo sito costruito ad hoc, un Tribunale il cui organico era stato finalmente coperto, un Tribunale che ha preso in carico anche Niscemi e che finalmente si preparava a dare risposte ai cittadini in tempi decenti, un Tribunale così viene penalizzato da qualche burocrate ministeriale affondato nella sua poltrona in similpelle, solamente sulla base di calcoli matematici (ma saranno capaci di fare i calcoli?).
Si continua, così, a tentare di risparmiare, ma non tagliando le spese improduttive (che, chissà perché, non vengono toccate), ma tagliando le spese per i servizi alla popolazione (e la giustizia, oltre che un servizio dello Stato ai cittadini, è un diritto dei cittadini e un presidio di legalità). Ben vengano, dunque, le reazioni di protesta, che possano giungere dritte al Ministero evitando l’ulteriore scippo alla città messo in atto dal governo Monti.
E a proposito di Monti: non gli auguro certo di finire all’ospedale, ma se ciò avvenisse, magari per una semplice caduta, si potrebbe scoprire quello che i servizi segreti finora hanno tentato di nascondere. Cioè che non è un uomo, ma un robot, fatto di fili elettrici e chip. Ogni volta che lo sento parlare non posso fare a meno di pensarci.
Sì, è certamente un robot, programmato a dovere e privo di qualunque visibile sentimento. E ogni volta che va in Germania per rendere conto alla Merkel del suo operato, gli fanno un po’ di manutenzione e lo riprogrammano.
Quella di andare in Germania 2per tranquillizzare l’Europa” è diventata ormai una prassi: oltre a Monti, c’è andato anche Bersani a fare la sua figura barbina di servo dei tedeschi e chissà che nei prossimi giorni non ci vadano anche Fini e Casini.
Tra pochi giorni sapremo come andrà a finire, e chi ci governerà per i prossimi anni. Intanto, al di fuori del teatrino della politica, con le giornaliere scaramucce tra i partiti, giungono notizie agghiaccianti sulla situazione economica, sui milioni di disoccupati, sulle aziende che chiudono.
Situazioni di crisi che, ci dicono gli economisti, allargano ulteriormente il divario tra Nord e Sud: altro che politiche per lo sviluppo del Mezzogiorno, aumentano le file di famiglie ai Banchi alimentari. Attendiamo sempre le tanto sbandierate politiche per la crescita, prima che sia troppo tardi.
Autore : Giulio Cordaro
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