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notizia del 30/08/2004 messa in rete alle 18:53:31
Inseguiamo il turismo che non c’é
La consueta pausa estiva del Corriere di Gela è stata caratterizzata, quest’anno, dall’operazione “Imperium”, con la quale la Procura di Gela e il Commissariato di Polizia hanno emesso una serie di misure cautelari per usura ed estorsione nei confronti di esponenti della famiglia Di Giacomo e altri loro amici.
Naturalmente non entro nel merito della vicenda: a giudicare dovrà essere la Magistratura. Del resto, a Gela, di processi sommari se ne fanno anche troppi, da un po’ di tempo in qua.
Ma facciamo un passo indietro. Nel mese di marzo 2003, non appena insediatosi, il Sindaco inventò la “gara d’appalto blindata”, ovvero con la presenza delle forze dell’ordine durante l’apertura delle buste. Sul “Corriere” del 22 marzo 2003 scrivemmo: “Quali reati si potrebbero commettere durante l’apertura delle buste, quando anche i bambini sanno che gli inghippi si fanno prima, al momento della presentazione delle buste, tramite i “cartelli” di imprese?”.
Lo stesso giudizio, e mi fa piacere, è stato espresso nel corso di una intervista televisiva dal Procuratore della Repubblica, dott. Ventura, il quale ha spiegato che gli accordi sull’esito delle gare si fanno “a monte”, e la presenza delle forze dell’ordine alle gare d’appalto non serve a nulla.
Dunque il Sindaco è stato smentito ufficialmente dalla Procura per quello che è stato il suo primo atto mediatico, primo di una lunga serie che ha riportato Gela nello stereotipo di “città mafiosa” per eccellenza.
Poi, naturalmente, ci lamentiamo perché il turismo non riesce a decollare, nonostante i giri di valzer del grande Klaus Davi, che tenta di far credere ai gonzi che Gela rappresenta il futuro del turismo siciliano, ma non lo crede neanche lui se lo dice davanti allo specchio. Del resto, il grande Klaus ha tra i suoi clienti i Democratici di Sinistra, e sappiamo tutti quali difficoltà di comunicazione abbia il partito che fu di Berlinguer e Lama. Il buon Davi, invece, cura la comunicazione del Comune di Gela (annoverato sul suo sito Internet tra i clienti di prestigio), o forse la comunicazione del Sindaco. E a proposito di lamentele sul turismo che non c’è, appare un po’ patetico il tentativo dell’assessore Vullo, messo in atto con una lunga lettera a “La Sicilia”, di difendere (senza armi) la nostra città, ricca senz’altro di incredibili vestigia archeologiche, ma completamente priva di una seria programmazione per lo sviluppo del turismo, che possa nel tempo spingere giovani e famiglie a soggiornare in una città che non ha servizi, è priva di acqua, ed è la capitale riconosciuta della mafia.
Credo che sarebbe opportuno lamentarsi di meno, rimboccarsi le maniche e programmare veramente lo sviluppo del turismo, insieme agli operatori del settore, ai commercianti, agli artigiani, agli imprenditori. Con un piano di interventi per i prossimi dieci anni, almeno.
Autore : Giulio Cordaro
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