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notizia del 24/03/2013 messa in rete alle 18:49:46
La città muore nell’indifferenza generale
Hanno avuto inizio le consultazioni del Capo dello Stato Napolitano per l’affidamento dell’incarico di formare il nuovo governo. Come da protocollo, i primi ad essere sentiti sono stati i presidenti di Senato e Camera, i neoeletti Grasso e Boldrini (nella foto), i quali all’unisono hanno «espresso la concorde determinazione della assoluta necessità di dare un governo al Paese». E in che modo, attraverso quale strada – potremmo chiederci? Ma diamine, ecco la risposta: «Il Presidente esplorerà tutte le strade per giungere a questo obiettivo». Tradotto in parole semplici: se non si fa il governo e si torna a votare sono cavoli amari, ma non c’è la più pallida idea di cosa fare.
Grasso e Boldrini sono due personalità di sicuro prestigio, ma la loro consultazione non mi pare abbia portato buon consiglio al povero Napolitano, che si è sentito dire quello che qualunque cittadino medio avrebbe saputo dire, pur senza avere cariche istituzionali e stipendi favolosi: mi sarei aspettato qualcosa di più da quei due personaggi.
Per un governo nazionale difficile da istituire, torniamo ai fatti di casa nostra, dove il governo, ossia l’amministra-zione comunale, esiste, ma viene contestato da ampie porzioni del consiglio comunale, inclusi consiglieri che ufficialmente fanno parte della maggioranza. Spesso, oltretutto, in consiglio comunale si assiste a spettacoli indecorosi, con violenti scambi di accuse, minacce di denunce, urla scomposte, tutti elementi che fanno pensare che la situazione è grave ma non è seria. I consiglieri comunali mi fanno pensare a quei ragazzini adolescenti che, presi singolarmente, sono bravi ragazzi, ma quando si uniscono in gruppo diventano “il branco”, capace di qualunque violenza e nefandezza.
Però litigare sulla nomina degli scrutatori anziché sul sorteggio … Pensiamoci: la situazione occupazionale è drammatica, le aziende chiudono anziché aprire, non si trova un posto di lavoro neanche col lanternino, anche la AJ Mobilità che doveva fare 48 assunzioni ha dato buca, ma insomma, come fanno questi poveri consiglieri a fare un po’ di sano clientelismo? Facciamo almeno nominare qualche scrutatore, sennò alle prossime amministrative non prenderanno neanche i voti di fratelli e sorelle.
Nel frattempo l’economia cittadina muore, e sembra che per smuovere qualcosa tutti attendano con ansia di capitalizzare ciò che per Gela potrà fare Crocetta, tra un’intervista e l’altra e dopo aver dato anche a Papa Francesco gli indirizzi di comportamento per il suo pontificato. Sì, perché il Sindaco ha dichiarato che il Comune è senza soldi, sono a rischio i servizi per l’assi-stenza, per gli indigenti, per i minori, addirittura si cerca di far cassa vendendo gli immobili di Macchitella. Ma nessuno ha la minima idea di come risolvere la situazione, nessuno avanza proposte concrete ed attuabili. Credo che la situazione sia ormai insostenibile: sarebbe il caso che Fasulo chiamasse a raccolta i cittadini più competenti e preparati, di qualunque colore politico, meglio se lontani dalla politica, per supportare l’amministrazio-ne nella ricerca di soluzioni e prospettive per un rilancio dell’economia cittadina. Perché Gela sta morendo, e con la città stanno morendo a poco a poco anche i cittadini, e non ce ne accorgiamo, come i passeggeri del Titanic che continuavano a ballare mentre la nave affondava.
Autore : Giulio Cordaro
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