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notizia del 04/03/2012 messa in rete alle 18:48:50
Fame di servizi
Qualche anno fa i sindacati, Cgil in testa, si fecero promotori di una interessante iniziativa, promuovendo un Comitato per i Servizi a cui partecipar non le categorie produttive della città, varie organizzazioni di volontariato, e addirittura la Chiesa locale. L’iniziativa, purtroppo, non ebbe seguito, ma l’esigenza, per Gela, di ottenere maggiori e migliori servizi, è rimasta inalterata o, addirittura, si è accresciuta.
La capacità del cittadino gelese di “arrangiarsi” è seconda, forse, solo a quella dei napoletani. Prepariamoci dunque ad arrangiarci rinunciando ai trasporti urbani, dal momento che l’Ast, solito carrozzone regionale, non ha i soldi per i carburanti. Ma non è poi un male: le lunghe passeggiate fanno bene alla circolazione (sanguigna) e migliorano la forma fisica, e forse è proprio questo il motivo per cui l’Ast e la Regione vogliono che i gelesi vadano a piedi.
Poi c’è il problema dell’acqua, della quale probabilmente dovremo abituarci a fare a meno: Caltaqua infatti continua nella sua politica di arroganza verso i cittadini, intimando di pagare il restante 50% delle bollette emesse per i periodi in cui l’acqua distribuita non era potabile, pena il distacco delle forniture.
Ricordiamo che nel 2008 l’allora sindaco Crocetta e Caltaqua firmarono un accordo con cui si stabiliva che “in attesa di soluzione definitiva, relativa alla copertura del 50% di competenza pubblica”, Caltaqua non avrebbe provveduto al distacco dei contatori di chi avesse pagato la metà delle bollette. In un ulteriore incontro dell’agosto 2010, il sindaco Fasulo e Caltaqua rinnovarono l’accordo. Oggi, però, Caltaqua torna alla carica con minacce di interruzione delle forniture. E in un certo senso sta facendo un’azione di sollecito nei confronti del Comune e della Regione, che negli ultimi quattro anni non sono stati capaci di stabilire chi e come dovesse farsi carico di quel 50% non dovuto dai cittadini.
Dunque, sia per l’acqua che per gli autobus fermi, i problemi hanno origine dalla Regione. Regione che però, quando vuole, sa essere veloce nello “stoppare” le richieste dei cittadini. Mi riferisco alla secolare aspirazione di Gela ad avere la sua provincia, insieme ai comuni del comprensorio con cui ha storiche affinità. Nella grande confusione mentale in cui si trovano i deputati regionali, il 29 febbraio si è consumato, con gran velocità, l’ulteriore scippo alla città e alla sua voglia di sviluppo. L’Assemblea regionale si trovava a votare il disegno di legge sulla ristrutturazione degli enti locali, che di fatto ha evitato le elezioni provinciali a Caltanissetta e Ragusa e ha rinviato ogni decisione a giugno 2012. Ebbene, un emendamento presentato da Donegani e altri tre deputati, riguardante l’istituzione della provincia di Gela, non è stato approvato dall’assemblea. Ma se Lombardo e i suoi portaborse credono di farla franca, avranno vita assai difficile, perché il percorso di sviluppo del comprensorio di Gela non ha nulla a che vedere con quello di Caltanissetta e il tempo, con la provincia o con il libero consorzio, darà finalmente ragione alle giuste richieste dei cittadini. Caro Lombardo, puoi cercare e attuare ogni sotterfugio della tua politica di piccolo calibro, ma la storia non la potrai fermare!
Autore : Giulio Cordaro
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