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Corriere di Gela | Anche lui «vittima» dell’antipolitica?
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notizia del 07/09/2012 messa in rete alle 18:48:34
Anche lui «vittima» dell’antipolitica?

E’ stato certamente un sabotaggio! Non ci può essere altro termine per definire il vergognoso comportamento di centinaia di gelesi che lo scorso sabato sera, mentre un manipolo di sindaci, ex sindaci e portaborse di sindaci, discuteva amabilmente di sviluppo e legalità, hanno sonoramente fischiato l’ex sindaco di Gela Crocetta, sindaco della legalità per eccellenza e oggi candidato a presidente della Regione, mentre tentava di spiegare che col fotovoltaico avrebbe creato 24.000 posti di lavoro.

E’ evidente che la contestazione a Crocetta non è stata spontanea, ma è stata manipolata (dai “poteri forti”? Dalla mafia? Dalla criminalità?). Urge un’indagine giudiziaria a tutto campo, per accertare se da parte di Miccichè o di Musumeci, avversari alla Regione, siano stati versati soldi a qualche sciagurato per mettere in campo questa indecente rappresentazione. “Nemo propheta in patria”, disse Gesù a Nazareth. Ed è singolare come l’uomo politico che in tutto il territorio regionale sta facendo proseliti per la sua “gioiosa macchina da guerra”, il candidato ufficiale del Pd noto dappertutto per la sua lotta alla mafia e per avere amministrato “una città difficile quale è Gela”, venga fischiato e contestato proprio dai suoi concittadini.

La stampa cartacea e telematica (non tutta) ha riportato la cosa come un fatto curioso, tenendo però a precisare che quel che è capitato a Crocetta sarebbe capitato a qualunque altro politico, perché i fischi sono il sintomo della cosiddetta “antipolitica”, cioè il rifiuto incondizionato di quello che fino ad oggi è stato ed è il teatrino della politica locale. E’ probabile che sia così. Del resto, per quale motivo i gelesi dovrebbero fischiare Crocetta? Il Saro cittadino, dopo avere imposto la propria candidatura a Sindaco “perchè glie lo chiedeva la società civile”, ha amministrato Gela per sei anni. Del suo passaggio restano segni tangibili quali l’ascensore inagibile di fronte al Municipio, la stupenda riqualificazione di Piazza Sant’Agostino e qualche altra opera di minore importanza. Per mancanza di tempo non è riuscito a realizzare la “metropolitana leggera” , ad aprire il Teatro Comunale e a costruire l’anfiteatro in Piazza San Francesco.. Durante la sua sindacatura l’ENI aveva un buon rapporto con il Comune, tant’è che non licenziava ma addirittura regalava alla città la “fontana della rassegnazione” all’ingresso della statale per Catania. Nel 2009 ha deciso che per la prima volta Gela doveva avere un deputato europeo, ed è stato eletto a furor di popolo sull’onda della lotta alla mafia. Si è però dovuto dimettere da Sindaco, lasciando per più di un anno la città nelle mani di un commissario regionale. E’ stato anche un buon economista: ha ritenuto di dovere investire tutto il denaro esistente nelle casse comunali in tanti e svariati progetti, elargendo anche contributi a decine di associazioni di ogni tipo per fare girare i soldi e creare buona economia. Oggi il Comune non riesce a pagare fornitori, scuole, servizi sociali, perché non ha soldi, ma Crocetta, i soldi, li ha investiti tutti nel territorio: quelli che aveva e quelli delle future generazioni.

Oggi che Saro, come nel 2002, si sacrifica a candidarsi a Presidente della Regione “perché glie lo chiede la gente su Facebook”, e sul suo carro salgono anche l’Udc, alcuni ex Pdl e qualche forcone (solo quelli buoni, perché gli altri subiscono infiltrazioni mafiose…), ecco che un manipolo di manigoldi, prezzolati sicuramente dalla mafia e dalla massoneria (questa citazione fa sempre effetto), si permette di contestarlo e di fischiarlo! E proprio quando parla di 24.000 nuovi posti di lavoro! Vabbè, i disoccupati in Sicilia sono circa ottocentomila (quelli ufficiali), ma 24.000 posti di lavoro non sono robetta da poco.

Ecco perché mi auguro che simili avvenimenti incresciosi non abbiano più a verificarsi. Per la prima volta un gelese può diventare Presidente della Regione, e sicuramente la Sicilia potrà liberarsi una volta per tutte dalla mafia, dalle collusioni tra mafia e politica, dai gruppi di potere (lobby per gli anglofili), dalle trame della massoneria, ma anche dalla disoccupazione, dalla burocrazia asfissiante, dal declino economico. Quindi, porca miseria, come fate a fischiarlo?


Autore : Giulio Cordaro

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