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notizia del 31/10/2009 messa in rete alle 18:46:27
Rivalità in seno al Pdl
La data di domenica 25 ottobre ha segnato un vero spartiacque per le sorti di un'opposizione politica istituzionale, simboleggiata dal Partito Democratico, impegnata a ridefinire un progetto di alternativa alle destre governative: Gela in questa giornata ha assunto tutti i caratteri di grande piazza destinata al confronto tra veri “notabili” del locale schieramento di centro-sinistra.
E se i segnali maggiormente percepibili dalle recenti primarie Pd, indiscusso baluardo della sinistra gelese e nissena, sono definibili come un breve anticipo dell’agone destinato a contraddistinguere i prossimi mesi fino alle elezioni di primavera, non meno attenuate appaiono, sul fronte avverso, le contrapposizioni, latenti oppure palesi, aventi quali interpreti i protagonisti della nomenklatura del locale centro-destra.
In una fase storica ove si presenta poco nitida la strategia elettorale di una simile compagine, priva, allo stato attuale, di concrete candidature necessarie per affrontare il percorso, lungo e tortuoso, verso la conquista della fascia tricolore: gli equilibri interni, scalfiti già nel recente passato dalle volontà marcatamente emancipatrici espresse dall'Udc e dalle incomprensioni, spesso quasi strutturali, sorte tra gli ex aderenti a Forza Italia, oggi componenti del Popolo della Libertà, e i tesserati del Movimento per l'Autonomie, sembrano destinati a non poter trovare un saldo baricentro cui agganciarsi definitivamente.
La contrapposizione, adesso, può ben definirsi intestina, interessando proprio il gruppo proveniente dall'ex Forza Italia, con in testa i due più prolifici rappresentanti in seno al Consiglio Comunale: il capogruppo, Gaetano Trainito, ed il neo-eletto, Lucio Greco.
Utilizzando una definizione scontata e banale si potrebbe dichiarare l'apertura di uno “scontro al vertice” tra esponenti politici non indifferenti alla tentazione di avviare un personale cammino in direzione del massimo scranno civico.
Le incomprensioni, ancora ad uno stato embrionale, sono, però, esplose in tutto il loro fragore durante questi ultimi giorni: dovute alla sussistenza di palesi divergenze inerenti le modalità di gestione e di azione del partito di riferimento.
L'accusa principale mossa dal consigliere Lucio Greco nei riguardi del capogruppo, Gaetano Trainito, si connette inevitabilmente alla proposta formulata dal commissario, Rosolino Greco, ed accolta immediatamente da quest’ultimo, di garantire ad ogni gruppo politico consiliare la possibilità di indicare due nominativi di professionisti forensi ai quali assegnare il mandato per la rappresentanza dell'ente in procedimenti giudiziari: opzione subito descritta dal consigliere Greco come sconveniente, poiché incapace di una completa dissociazione dai metodi utilizzati nel corso della precedente legislatura dal sindaco Rosario Crocetta, attribuendo così a “qualche capogruppo la responsabilità di creare disagio al partito”.
Ma la proposta commissariale ha rappresentato solo l'occasione più propizia affinché potessero emergere convinzioni in precedenza volutamente occultate o messe da canto per la salvaguardia degli interessi del partito.
In realtà, però, le differenti vedute politiche dei due litiganti erano intuibili da tempo: se il fronte presidiato dal capogruppo consiliare, Gaetano Trainito, ha quale principale peculiarità il rispetto delle superiori indicazioni dispensate dai reggenti di fatto della compagine nel contesto provinciale, ovvero i maggiorenti, Alessandro Pagano, deputato nazionale, e Raimondo Torregrossa, componente dell'Assemblea Regionale Siciliana; quello presidiato da Lucio Greco si conforma, invece, a parametri di maggiore autonomia, destinati a produrre un diverso rapporto con la città di Gela, vero centro degli interessi del consigliere ex Forza Italia.
Greco, a differenza di Trainito, non si opporrebbe in alcun modo alla nascita, anche in vista delle prossime scadenze elettorali locali, di un polo di “probiviri”, provenienti da esperienze e tradizioni politiche eterogenee (composto anche da “liberi pensatori” come Giovanna Cassarà e Paolo Cafà, ma aperto ad ulteriori ingressi), portatore di un esclusivo interesse: superare le metodologie lascito del sistema crocettiano ed incanalare le sorti della città di Gela in direzione di uno sviluppo equilibrato, fatto di solide realtà economiche e sociali.
Il tanto decantato “terzo polo”, teorizzato per primo dall’ex presidente della Provincia, Filippo Collura, potrebbe, dunque, assumere fattezze distanti da quelle dei tradizionali partiti politici, acquisendo, invece, tutte le connotazioni di un vasto coordinamento imperniato su obiettivi bipartisan, conformi alle intenzioni dei suoi aderenti.
Ulteriori sommovimenti di certo non mancheranno di manifestarsi entro i confini di schieramenti politici oramai del tutto liquidi.
Autore : Rosario Cauchi
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