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Corriere di Gela | Il Consiglio “frena” la refezione
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notizia del 13/10/2004 messa in rete alle 18:29:04

Il Consiglio “frena” la refezione

Era inevitabile che si arrivasse allo scontro. Ma la cosa più curiosa è che vi si arriva dopo dieci giorni di tempo avuto a disposizione per studiare gli atti, dopo tre ore di dibattito, dopo due sospensioni di seduta. Risultato della seduta consiliare: bocciatura del regolamento sulla refezione scolastica. Dopo l’approvazione di vari articoli e dei relativi emendamenti sui quali si è votato anche all’unanimità, il fattaccio è successo quando si è scoperto da parte dell’opposizione che il costo dei pasti rispetto all’anno precedente è sconsideratamente aumentato. Mentre prima una famiglia che aveva dei figli frequentanti la scuola dell’obbligo pagava il pasto della refezione ad un prezzo massimo di 25 euro, ora in base alla proposta dell’amministrazione doveva sopportare un costo di 90 euro. Naturalmente, come raccomandato dalla Commissione che si occupa della refezione scolastica, si è tenuto conto della varie fasce di reddito. Ma pur con tutti gli accorgimenti predisposti, i meno abbienti, per la casa delle libertà, non avrebbero potuto sopportare un costo di oltre 30-40 euro mensili. I consiglieri facenti capo alla Casa delle Libertà hanno chiesto a lungo spiegazioni all’amministrazione che per l’occasione era rappresentata dall’assessore all’Istruzione Luciano Vullo che ha parlato di uno studio di marketing commissionato ad una agenzia esperta nel settore. Le conclusioni di quello studio hanno fatto emergere che c’era stato un aumento considerevole del costo della vita e dei prodotti base. Di qui la scelta dell’Amministrazione di aumentare i buoni pasto dove confluiscono varie quote di costi fissi e variabili. Una motivazione che l’opposizione ha contestato e ritenuto non valida. Pertanto avendo i numeri in aula al momento della votazione ha deciso di bocciare l’atto.
L’atteggiamento di scontro opposto dai consiglieri del centro destra sono stati ritenuti ingiustificati dai consiglieri della maggioranza che sostiene la giunta Crocetta considerandolo anche inopportuno visto che vari articoli ed emendamenti sono stati votati all’unanimità.
Il presidente del Consiglio è stato costretto ad intervenire più volte in fase di votazione per via delle di-scussioni fuori dal microfono che numerosi consiglieri tenevano e per il fatto che chiedevano più vol-te di intervenire non avendone facoltà in quella fase.
La seduta era iniziata con uno scrosciante applauso quando il presidente del Consiglio comunale ha dato la notizia che le volontarie italiane Simona Pari e Simona Torretta rapite in Iraq erano state liberate. Si è passati subito alla trattazione del regolamento sulla refezione scolastica riprendendo dall’articolo 6 dove si era rimasti impantanati nella seduta precedente.
E tutto il dibattito si è arenato su questioni giuridico-sociali ed economiche. Dopo l’approvazione dell’articolo 6 ci sono stati dei ripensamenti e delle polemiche che hanno infastidito il presidente del Consiglio. “C’è stato un dibattito di tre ore – ha detto – e credo che sia stato sufficiente. La Commissione ha avuto dieci giorni per riesaminare tutto. Ci ha portato una proposta sottoscritta per cui non ho capito perché tutto questo scompiglio. Andiamo pertanto a votare l’articolo 7”. A quel punto il colpo di scena appena ha preso la parola il consigliere An Angela Galioto (foto) che ha annunciato di essere venuta in possesso dell’atto deliberativo che veniva ritenuto ininfluente ai fini della votazione. Cosa non vera. Tra le altre cose la Galioto ha rilevato che per i servizi di refezione scolastica il Comune di Gela ha ottenuto un trasferimento dalla Regione di circa 1 milione e 130 mila euro e proventi per 200 mila euro. Risultato: entrate per 1.330 mila euro. Le uscite sono state di 1.130 mila euro. Pertanto a suo giudizio il Comune dalla refezione scolastica guadagnerà 200 mila euro.
Rivolta quindi al presidente ha testualmente detto: “Quando si chiedeva questo atto e non se ne trovava traccia, era solo per capire in che misura l’Ente doveva partecipare alla spesa d’esercizio. Noi prendiamo atto a votazione avvenuta che il Comune di Gela ci guadagnerà perché la Regione siciliana trasferirà tutti i soldi per la refezione scolastica e lo dicono le cifre di quest’atto”.
Interviene il presidente per ricordare che come ha affermato l’assessore Vullo, i tagli del 18% operati dalla Regione sono stati determinanti. Si è andati avanti tra contestazioni e sospensioni per i dovuti chiarimenti, si rientra e si passa alla votazione dell’articolo 7. Il consigliere Ferrara ha chiesto cosa è stato deciso nel corso della sospensione, poi è intervenuto il capogruppo del Pdci Ignazio Di Dio per fare chiarezza, ma tra un intervento e l’altro, contestazioni e prese di posizione del presidente che invitava alla calma, si è arrivati alla votazione finale che è quella della bocciatura dell’atto.


Autore : Nello Lombardo

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