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notizia del 07/06/2005 messa in rete alle 18:22:41
Pasticci di Palazzo
L’avevamo scritto un mese fa: il “piano della viabilità di Caposoprano”, così come anticipato alla stampa, sarà una boiata pazzesca. Ma al Comune di Gela sono come San Tommaso, toccare per credere, e il piano è partito, stravolgendo la circolazione di un intero quartiere e creando danni notevoli a tutti, commercianti, cittadini, residenti.
Il “trio Medusa” della viabilità cittadina, Puleo-Granvillano-Italiano, doveva per forza mettere in atto quello che oltre dieci anni fa era già stato provato, con esiti negativi, salvo, dopo le veementi proteste generali, a specificare che “si tratta di un esperimento”: ma li facciano a casa loro, gli esperimenti, e non sulle spalle dei cittadini!
Ricapitoliamo: automobilisti inferociti per l’allungamento dei tragitti stradali, giovani in motorino che per arrivare alle scuole superiori di Piano Notaro devono fare le gimkane stradali, commercianti che per ricevere la merce dovrebbero alzarsi alle sei del mattino.
Altri commercianti (nella Via Palazzi chiusa al traffico) che vedono crollare le vendite, altri commercianti ancora (in Via Europa) che sono martoriati dal traffico e dallo smog.
E infine, l’unico lato positivo: lo stravolgimento del percorso degli autobus urbani, che obbligando gli anziani a lunghe passeggiate, faciliterà la loro circolazione e il loro benessere fisico. Il presunto inquinamento ambientale, intanto, si è trasferito dalla Via Palazzi alla Via Europa e alla Via Cicerone. Complimenti, veramente un’operazione degna di un premio, della serie “come rompere le scatole a tutti con una sola mossa”.
Misteri di Gela! Specialmente quando si parla di ambiente, a Gela se ne parla a senso unico. Sembra quasi che l’unico problema ambientale della città sia rappresentato dal petrolchimico. Basta la carcassa di un pesce morto trasportata dalle onde, e subito si alzano le grida degli ambientalisti di casa nostra. Con ciò non voglio dire che il petrolchimico non abbia avuto e tuttora non abbia, no-nostante gli sforzi, precise responsabilità ambientali, ma sarebbe bene che gli ambientalisti si guardassero un po’ intorno, e osservassero magari lo scempio ambientale del territorio che continua con licenze edilizie rilasciate a destra e a manca in assenza del Piano Regolatore Generale, Piano di cui il chiarissimo prof. Urbani ha consegnato al Comune soltanto qualche planimetria e che, con i tempi biblici di realizzazione, sarà approvato, se va bene, solo tra dieci anni (anche perché sembra che la bozza di Piano dimentichi di considerare alcune dinamiche del territorio).
Il bello è che più volte, e da più parti, sono stati proclamati “ultimatum” a Urbani per la presentazione definitiva del Prg, ma il tempo scorre inesorabile, forse perché qualcuno ha interesse a farlo scorrere.
Dunque, un pessimo bilancio per la viabilità di Caposoprano, e un pessimo bilancio per il Prg. Al Comune di Gela, invece, di bilancio non si parla proprio, perché anche quest’anno, come nel 2003 e nel 2004, sono scaduti i termini di presentazione da parte dell’Amministrazione comunale senza che lo strumento abbia visto la luce per la successiva approvazione del Consiglio comunale. Oggi, quindi, il Comune non può più pagare neanche per dodicesimi i fornitori ed i servizi, ma dovrà limitarsi al pagamento degli stipendi. La Giunta, in extremis, ha impegnato tutto ciò che era possibile per omaggiare gruppi e associazioni (ai tempi della Dc si chiamava clientelismo), ma ora i cordoni della borsa sono irrimediabilmente chiusi. E chi aspetta il pagamento delle fatture, nella città dell’antimafia, cosa deve fare se rimane in bolletta? Chiedere il “pizzo”?
Autore : Giulio Cordaro
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