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notizia del 02/09/2004 messa in rete alle 18:22:47
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Bilancio, partita a poker
Rinvio a lunedì 30 agosto per decidere se il bilancio di previsione debba essere approvato o bocciato. Un vero rompicapo per tutti. A partire dai singoli consiglieri, al sindaco, al presidente del Consiglio. L’aggiornamento della seduta a venerdì mattina c’è stato e avrebbe dovuto servire ad approvare o bocciare il nuovo emendamento del sindaco alla luce. Invece, pur Crocetta avendo presentato la nuova proposta, si è continuato a polemizzare da parte delle opposizioni che non contenti della nuova impostazione chiedevano della garanzie aggiuntive e l’impegno del sindaco ad intervenire nuovamente in fase di assestamento di bilancio qualora le entrate previste non si fossero realizzate. Polemico il capogruppo di Forza Italia Giudice che ha chiesto al presidente del consiglio di concedere la parola al presidente del collegio sindacale per gli ulteriori chiarimenti ed al capo settore, ma anche sarcastico il consigliere Liardo che ha rimproverato al sindaco, pur apprezzandone la buona volontà, di avere troppo temporeggiato e di essere arrivato alla formulazione del suo emendamento da proporre in consiglio con troppo ritardo. Del resto – ha sottolineato il consigliere di An – il parere dei revisori che esprimevano dubbi sulla veridicità e attendibilità delle poste di bilancio di previsione era pervenuto all’amministrazione con abbondante anticipo.
Quindi le dovute correzioni si sarebbero potute fare prima. Molto risentito il consigliere Bonura che ha richiamato tutti i consiglieri del centro destra a rivedere il loro comportamento per nulla consono a quanto era stato deciso in conferenza di capigruppo. C’era solo da esprimere la valutazione se il nuovo emendamento del sindaco era accettato o meno. Mentre invece si continua a cercare il pelo nell’uovo ed a polemizzare. Lo stesso D’Arma (Ds) invita a valutare la nuova proposta del sindaco per arrivare a lunedì e votare serenamente. E così è stato. Questa la proposta di emendamento del sindaco molto articolata e che riportiamo quasi interamente. Intanto c’è da aggiungere che era stato chiesto al sindaco di ritirare la prima proposta di emendamento, cosa che non ha voluto fare e ne spiega i motivi nel suo documento.
“Essendo stato posto nel corso dell’ultima seduta il problema della non condivisione da parte di diversi consiglieri comunali del prelievo di fondi impinguati con precedenti emendamenti. In caso di mancata adozione da parte del consiglio dell’emendamento di cui alla nota prot. 1803 del 24.08.04 n. 829-04 Presid. C.C. ai fini del mantenimento degli equilibri e del pareggio di bilancio, pur intervenendo a ridurre le spese indispensabili all’Ente si sottopone il presente emendamento: “Riduzione di euro 295 mila della risorsa in entrata n. 3020870 e conseguente riduzione degli interventi in uscita n. 1.09-05-03 per euro 250 mila, n. 1.08.02.03 di 45 mila euro.
La presente proposta di emendamento è valida soltanto in caso di bocciatura da parte del Consiglio dell’emendamento n. 829, poiché lo scrivente è convinto che dal unto di vista generale in conformità alla legge n. 191, che impone il taglio delle spese superflue, si possa ridurre quelle spese, anche se per un mero problema di presentazione cronologica degli emendamenti, gli interventi relativi a tale tipologia di spese siano stati erroneamente incrementati. Il presente emendamento rappresenta dunque la scelta di responsabilità che l’A.C. intende adempiere in caso in cui il Consiglio comunale bocciando l’emendamento n. 829 non mantenesse l’equilibrio e il pareggio del bilancio”.
Nella seconda seduta di prosecuzione (mercoledì 25 agosto) l’assemblea civica era andata avanti approvando uno per uno gli emendamenti che la opposizione di centro destra aveva presentato. Un gioco facile per il semplice motivo che forte di una maggioranza numerica in consiglio – cosa risaputa – e grazie alla sua massiccia presenza, era riuscita a varare i suoi emendamenti che in sostanza hanno rotto le cosiddette uova nel paniere del bilancio di previsione proposto dall’amministrazione Crocetta. Storni di somme previste nei capitoli riguardanti i servizi sociali e il settore dello sport turismo e spettacolo in favore di altre poste di previsione trascurate dall’amministrazione ma gradite all’opposizione. Buona parte degli emendamenti sono stati anche votati dalla maggioranza che sostiene il sindaco e perfino lo stesso sindaco si è dichiarato favorevole plaudendo ai consiglieri proponenti. Non si capisce bene se si trattasse di compiacimento diplomatico o invece Crocetta recitava il cosiddetto buon viso di fronte a cattivo gioco. Ciò che ha destato perplessità è la sua pervicace volontà di ripresentare il suo emendamento di 300 mila euro intaccando una posta di bilancio che era stata emendata meno di 24 ore prima. Un’azione improponibile per la quale il segretario generale, che sostituisce per una quindicina di giorni la titolare Liotta, aveva illustrato al consiglio la improponibilità della proposta pena la nullità dell’atto che avrebbe in seguito inficiato l’intero strumento finanziario.
Il presidente Pino Federico aveva tentato di porre rimedio alla situazione sospendendo più volte il consiglio e rinviandolo successivamente di 24 ore a venerdì mattina alle ore 10. Il tutto con la volontà unanime di incontrarsi giovedì mattina presso l’ufficio del sindaco e di ridiscutere la faccenda. Quando giovedì pomeriggio gli abbiamo parlato ci è sembrato fiducioso che il Consiglio avrebbe fatto il proprio dovere evitando che i suoi poteri venissero esautorati con l’eventuale intervento del Commissario ad acta.
“Sono sicuro che l’assemblea civica si riunirà ed approverà il bilancio – ci ha confidato con una punta di ottimismo – mi batterò attraverso un’opera di persuasione a che ognuno svolga positivamente il proprio ruolo. In mattinata ci siamo visti col sindaco che stava trovando il modo di elaborare un nuovo emendamento. Mi ha telefonato successivamente dicendomi che ha trovato il modo di come uscire dalla situazione”. Le opposizioni, ma soprattutto An per bocca del consigliere Franco Liardo, pur ritenendosi soddisfatti del lavoro svolto fino a mercoledì sera, si guardano bene dal cantare vittoria e si dichiarano prudenti. E non hanno tutti i torti perché, anche se non lo dicono apertamente lo lasciano capire tra le righe che la strategia del sindaco potrebbe essere quella di portare le cose per lunghe con la ricerca di ogni escamotage non ultimo quello di farsi bocciare il bilancio per poi ottenere così dal Commissario ad acta ciò che non ha potuto ottenere dal Consiglio: l’approvazione del suo bilancio in toto senza alcun emendamento. Chi avrà ragione? Crocetta o le opposizioni che sono riuscite fino a questo momento a raggiungere traguardi considerevoli? La verità non è a portata di mano. Difficilmente si potrà sapere cosa succederà venerdì mattina quando si riapriranno i lavori che potrebbero protrarsi per lunghe rinviando il tutto a lunedì. E poi? Chi vivrà vedrà. “Esprimo grande soddisfazione – ci ha dichiarato Liardo – per come stanno andando i lavori in aula, anche se adesso è incominciata la partita a poker a carte coperte perché giochiamo sul voto finale del bilancio. Ciò perché la sensazione che riceviamo da voci di corridoio è che questo sindaco a questo punto potrebbe non avere interesse a far votare il bilancio. Infatti facendolo bocciare si tornerebbe indietro ed il Commissario potrebbe approvare il bilancio nel modo come il sindaco lo aveva proposto. Ora vorremmo capire l’atteggiamento del centro sinistra in aula. Paradossalmente temo che il centro sinistra non voglia votare il bilancio del sindaco di centro sinistra”.
Giovedì mattina presso l’ufficio del sindaco si sono incontrati in ordine sparso i consiglieri sia di opposizione che di centro destra, ma poco o nulla è trapelato dei risultati ottenuti.
Nella stessa mattinata la segreteria del Pdci (il partito del sindaco) dove regna malumore perché non tutti la pensano come Crocetta, si è riunita per decidere qualcosa che faccia uscire il Consiglio dal pantano per poi incontrarsi con gli altri partners del centro sinistra. “Si è discusso all’interno della nostra coalizione – ci ha dichiarato il segretario del Pdci Ignazio Di Dio – sull’emendamento che dovrà essere preparato per superare l’impasse in cui siamo incappati. Il sindaco modificherà l’emendamento andando ad attingere fondi da capitoli non ancora toccati. Certo c’è molta difficoltà in quanto non si può giostrare con i capitoli che sono stati già emendati e si deve per forza andare ad intaccare altri capitoli dove le spese sono obbligatorie. Il che crea difficoltà. Però Crocetta ci ha assicurato che farà di tutto perché lo strumento finanziario venga approvato”.
Il consiglio comunale si era riunito per la prima volta lunedì 23 agosto alle 20,30 e tutti i consiglieri si erano dichiarati d’accordo nel prelevare il punto all’ordine del giorno riguardante il piano triennale delle opere pubbliche e quindi l’approvazione del bilancio di previsione. Qualche scaramuccia iniziale ma che infine si è ca-ratterizzata con l’andare a braccetto maggioranza ed opposizione, sindaco e minoranza di centro destra. Con i dovuti aggiustamenti e qualche raccomandazione accolta dal sindaco si è arrivati ad approvare il piano triennale. Quando si è giunti alla discussione del bilancio, allo scoccare della mezzanotte è successo l’impensabile. Una incongruenza riscontrata da An e rilevata anche dai sindaci revisori avevaportato il capo settore signora Buscemi a chiedere un rinvio della seduta di 24 ore per potere dare risposte chiare e concrete ai rilievi mossi. In sostanza no si capiva come mai una cifra prevista dal capo settore Di Salvo era stata quasi triplicata dal consulente del sindaco e posta nel bilancio di previsione. Un rinvio sarebbe stato necessario, ma le opposizioni non ne hanno voluto sapere in quanto quel problema non inficiava la prosecuzione dei lavori. E così si è proseguito fino alle 6,30 del mattino avendo il centro destra gioco sul centro sinistra in quanto è riuscita a far passare tutti i suoi emendamenti sul bilancio. E si è continuati così anche nella seduta successiva.
In una pausa di lavoro la prima seduta abbiamo avvicinato il consigliere di An Angela Galioto.
– Un suo giudizio sul piano triennale delle opere pubbliche?
“Nulla di nuovo. Essenzialmente basato non su nuove opere pubbliche. Grande spazio è dato alla manutenzione ed è uno sforzo apprezzabile. Non vedo però opere di grande significato. Mi riferisco ad un piano fieristico, alla caserma dei vigili del fuo-co. E’ stata fatta tanta pubblicità al ripristino del lungomare, ma il progetto lo vedo relegato agli ultimi posti. La piscina comunale il cui incarico era stato già dato nel 2000, non ha fatto passi avanti. Leggendo questo piano triennale mi rendo conto che c’è un ridimensionamento dei propositi iniziali. Esso non tende ad opere eclatanti ma a soddisfare bisogni quotidiani, il che non è un male. Registro ad esempio l’assenza dell’edilizia cimiteriale. Il Comune continua a fare una politica che trova nel privato il finanziamento dell’edilizia cimiteriale. Il privato paga e con quei soldi il Comune costruisce. Si tratta di un meccanismo infame. Il Comune è co-stretto a mettere i morti a terra, riceve i soldi dai defunti e dai loro eredi per andare a costruire. Voglio dire che non ci sono mai a disposizione dei loculi per chi muore. Chi muore deve comunque attendere a terra per ricevere una sistemazione”.
– Una sua valutazione sulle risposte date dal sindaco.
“Ha annunciato che effettuerà una serie di manutenzioni, interverrà nelle strade. Manca in questa città una cosa che nelle altre città siciliane è stato fatto, e mi voglio riferire alla riqualificazione urbana. Il centro storico ha bisogno di un suo preciso progetto. Non bisogna considerarlo come qualcosa di morto, ma occorre creare elementi di attrazione”
– Un progetto di riqualificazione del centro storico come lei lo vagheggia, ritiene che debba essere immaginato con il contributo di tutti ed affidato ad uffici tecnici comunali o è pensabile l’affidamento dello studio e della sua fattibilità ad esperti del settore?
“Noi pensiamo che il contributo di idee debba provenire da tutti, forze politiche, sociali, associazioni, categorie professionali, cittadini. Centro storico significa anche dare vita alla parte antica della città ed il decoro urbano non credo che possa essere la sola risposta. Per questo il decoro urbano si realizza a macchia di leopardo e di fatto l’effetto della riqualificazione non si avverte”.
Riguardo poi alla grossa posta in gioco riguardante il bilancio di previsione abbiamo scambiato alcune battute col commercialista Gennuso, componente del Collegio dei revisori.
– Ragioniere Gennuso, per il bilancio di previsione avete espresso un parere non favorevole, ossia un parere negativo alla sua approvazione e il presidente del collegio Di Bartolo ne ha illustrato le motivazioni tecniche.
“Ci siamo espressi in modo non favorevole alla proposta di bilancio così come è stata formulata perché il Collegio attenziona dei punti particolari imposti dalla legge, che sono la veridicità, l’attendibilità delle previsioni di entrata e la realizzazione degli impegni. Da una analisi dei dati posti in bilancio, il collegio ha rilevato una discrasia tra quelli che erano le previsioni quantificati in bilancio, ossia ha rilevato la non attendibilità di alcuni dati in particolare di alcune poste di bilancio riportate nella nostra relazione, relativamente alla polizia municipale, al settore territorio e ambiente e in particolar modo alle entrate derivanti dalla raccolta dei rifiuti ed ancora per quel che riguarda gli introiti che il Comune incamera dai fitti dei beni immobili di proprietà. Dalle verifiche effettuate i dati non combaciano con le poste in bilancio”.
– Questo vostro parere influenzerà il voto che i consiglieri dovranno dare e dovranno assumersi delle responsabilità?
“La legge prevede che il parere dei revisori non sia vincolante per quanto riguarda l’approvazione. Ciò significa che i consiglieri sono liberi di potere votare indipendentemente dal parere dei sindaci revisori. E’ logico che il parere tecnico di un organo contabile di controllo va ad influenzare quella che è la coscienza dei consiglieri che naturalmente nell’esprimere il loro voto si rifanno ad un giudizio politico. Se il programma proposto dall’amministrazione è un programma fattibile o meno, posso sempre modificarlo con degli emendamenti”
– Vorrei da ultimo chiederle un giudizio che esula dalle sue competenze. Si è detto più volte che questo collegio ha espresso pareri che sanno più di giudizio politico che tecnico.
“Ritengo nulla. Ci sono state in passato delle discussioni e dei confronti all’interno del collegio dei revisori. Ad oggi le posso dire che quest’organo si espresso esclusivamente con carattere tecnico, non potendo entrare nel merito delle scelte politiche fatte dall’amministrazione”.
Autore : Nello Lombardo
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