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notizia del 07/04/2010 messa in rete alle 18:16:33
Le incongruenze dello statuto Pd
“Abbiamo vinto regolarmente, rispettando tutte le modalità stabilite dallo statuto del Partito Democratico”, questo il pensiero di militanti e dirigenti vicini al candidato, Angelo Fasulo, a conclusione di un confronto, serrato e frenetico, ingaggiato con i “rivali”, sostenitori di Calogero Speziale, i quali, a loro volta, fiduciosi, hanno appoggiato l'immediata risposta: il ricorso alla Commissione Provinciale di Garanzia del partito.
Il nodo del contendere, del resto, assume tutti i tratti dell'essenzialità: cento voti, all'interno di un confronto risoltosi a favore di Angelo Fasulo per sole ventisei preferenze.
L'opzione scelta dall'attuale deputato regionale non è, come ovvio, peregrina, fondandosi sull'articolo 6 del “Regolamento quadro regionale per la selezione delle candidature alle cariche istituzionali”, approvato dalla Direzione Regionale democratica l'1 febbraio 2010.
L'organo adito, venerdì 26 Marzo, ha emesso un inappellabile verdetto: la vittoria spetta a Calogero Speziale!
Le anomalie indicate nell'atto di opposizione, dalla discrepanza di preferenze registratasi presso il gazebo “Caposoprano” al voto consentito anche ad una ventina di non residenti, hanno trovato, stando al giudizio fornito dai componenti della Commissione Provinciale di Garanzia, conferma.
Ma Angelo Fasulo, coadiuvato dal suo mentore e decisiva sponda politica, Miguel Donegani, ha escluso ogni ripercussione: trattandosi di un giudizio emesso, a suo dire, da un organismo totalmente delegittimato e privo di competenze in materia.
Analizzando lo “Statuto del Partito Democratico Siciliano”, adottato il 28 febbraio del 2009 dalla Costituente regionale, si può ben comprendere come la scelta compiuta da Calogero Speziale sia sostenuta dagli articoli 13 e 43, perfetto sunto delle competenze attribuite alla Commissione adita; d'altra parte, però, si identificano talune “sviste” organizzative.
Il gruppo Donegani sostiene che quella prescelta dai competitori sia solo un'entità creata allo scopo di vigilare sul processo di tesseramento, al contempo i ricorrenti ritengono che alla medesima siano stati attribuiti, al momento dell'istituzione, compiti di più elevata responsabilità.
In contraddizione con il disposto statutario, il deputato gelese ha potuto ugualmente occupare il personale scranno palermitano: le precedenti quattro legislature già sostenute, evidentemente, sono state ritenute ostacolo facilmente aggirabile, tanto da pervenire alla quinta, al pari di un altro “graziato”, Giovanni Barbagallo, eletto nel collegio di Catania, o di Giuseppe Lumia, giunto in Senato dopo quattro esperienze a Montecitorio.
Lo Statuto, da guida essenziale per la quotidianità di un partito intenzionato a governare, si trasforma, progressivamente, in fonte di continua ed incessante interpretazione, non più caratterizzato da inflessibilità quanto, piuttosto, da assoluta flessibilità. La definizione utilizzata durante la breve campagna elettorale finalizzata al traguardo delle primarie, allo scopo di descrivere il rivale, quella cioè di “sindaco del week-end”, deve dirsi evidentemente errata: l'impegno profuso da un eventuale Speziale “vittorioso” dovrebbe essere totale, generato dall'obbligatoria rinuncia, causa incompatibilità sancita dallo Statuto Pd, alla carica di deputato regionale; a meno che, a conclusione di una battaglia elettorale favorevole, non decida di optare per la sola Palermo, ipotesi più che surreale!
Ovviamente è sempre disponibile, come da buona tradizione democratica, una terza via: la deroga, idonea al mantenimento del doppio incarico.
La vicenda, intanto, è arrivata sul tavolo della Commissione Regionale di Garanzia, organo con competenze di totale supervisione: nuovo esito, il vincitore è il candidato, Angelo Fasulo; il ricorso non andava proposto innanzi ad un organismo, la Commissione provinciale, oramai decaduta.
Il problema essenziale, però, riguarda la totale assenza di un approfondimento inerente i motivi di reclamo indicati nell’opposizione prodotta da Speziale; l’entità regionale, infatti, ha agito elusivamente su questione di mera formalità procedurale senza intervenire sul merito dei quesiti. Il “grande vecchio” non si fermerà ad una simile reazione.
Autore : Rosario Cauchi
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