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notizia del 07/04/2010 messa in rete alle 18:13:00
Approvato dal Consiglio documento in difesa dei posti letto all’ospedale
Lo scorso ottobre ci fu una seduta monotematica a seguito del declassamento della struttura ospedaliera gelese. Dopo qualche giorno si esultò perché grazie ai nostri parlamentari tutto era stato risolto e si era scongiurato il pericolo di tagli ai posti letto. Ora si viene a sapere che le cose no stanno così. A sottolinearlo con forza il consigliere indipendente Giovanna Cassarà nel corso di una nuova seduta monotematica straordinaria ed urgente convocata lunedì 29 marzo scorso dietro richiesta del consigliere Pdl Lucio Greco.
L’allarme è giustificato perché i tagli ai posti letto ci sono stati e disposti senza alcun criterio e senza tenere in alcuna considerazione che la nostra città è ad alto rischio ambientale, con presenza di malattie neoplastica al di sopra della norma, di nascite con malformazioni e con la naturale conseguenza che si è costretti ai viaggi della speranza. Una seduta composta, molto intensa e di denuncia, alla quale hanno partecipato un folto numero di medici, paramedici e sindacalisti per protestare contro i tagli operati alla sanità e per chiedere il sostegno dell’organo consiliare che, dopo un intenso dibattito, ha formulato un documento approvato all’unanimità.
Non sono mancati gli applausi di approvazione dalla platea a conclusione degli interventi dei consiglieri, per la verità non graditi e giudicati inopportuni dal presidente del consiglio Di Dio. Tutti hanno sottolineato che non c’è da stare allegri perché il decreto assessoriale regionale di riordino dei posti letto di fatto penalizza duramente la sanità territoriale e gli interessi dei nostri cittadini con nocumento del diritto alla salute.
A conclusione dei lavori il Consiglio propone “di organizzare una grande manifestazione popolare anti decreto assessoriale di riordino della riforma sanitaria i cui effetti, in termini di posti letto, servizi e cure, si riflettono negativamente a Gela dove, oltre al depotenziamento, si disattende la Legge Regionale n. 5 del 14.04.2009 sulla legittimità di risorse aggiuntive nei territori ad alto rischio ambientale; di costituire in Gela un tavolo permanente, con la presenza di tutti i rappresentanti del territorio, al fine di richiedere la revoca politica del Decreto assessoriale convocando l’Assessore Regionale alla Sanità;
Delibera, di dare mandato al Commissario Straordinario di impugnare, con ricorso al T.A.R., il Decreto Assessoriale di cosiddetto riordino dei posti letto del presidio ospedaliero di Gela; di contestare il verbale della conferenza dei sindaci del novembre 2009, con il quale si preannunciava il riordino, in tempi quanto meno dubbi, chiedendo alle autorità preposte di fare luce su quanto avvenuto in data 25.11.2009.
Per mozione d’ordine mentre la seduta è in corso interviene Giuseppe Ventura denunciando che nella conferenza dei sindaci del novembre scorso, il commissario straordinario Greco si è guardato bene dal parteciparvi per farsi portavoce degli interessi della città. Si è limitato a inviare un dirigente dei servizi sociali (Dott.ssa Patrizia Zanone) senza alcuna competenza in tema di sanità, mentre avrebbe potuto e dovuto incaricare qualche componente della commissione consiliare sanità o un consigliere comunale medico. Ventura manifesta tutta la sua perplessità sul ruolo che avrebbe dovuto giocare in quella sede il rappresentante del Comune di Gela. E’ inconcepibile – sottolinea – che la dottoressa Zanone se ne sia stata zitta senza chiedere spiegazioni. Perché la questione venga chiarita chiede al presidente Di Dio di rintracciare la dirigente al fine di informare il Consiglio per come sono andate le cose. Quando la dottoressa Zanone arriva in consiglio informa di essere stata a quell’incontro e di avere chiesto al manager dell’Asp se la struttura gelese sarebbe stata penalizzata a seguito del riordino dei posti letto. La risposta è stata che Gela sarebbe stata premiata con la creazione di un reparto, si sarebbero avuti posti nuovi e che l’intera operazione andava inquadrata nell’ambito provinciale e secondo le esigenze delle realtà locali. Cala un silenzio di ghiaccio in aula, rotto soltanto dal vociare del pubblico e da sottolineature che ricorrono in molti interventi. E’ Ventura a rilevare come mai si possa organizzare una riunione di sindaci dedicando ad un argomento così delicato soltanto quindici minuti che si rilevano dalla lettura del verbale.
Tutti i consiglieri concordano che non ci si deve fermare al solo tavolo tecnico a Gela e Caltanissetta per affrontare la questione della decurtazione dei posti letto, ma si deve fare un po’ di “rumore” mobilitando i cittadini.
A prendere per prima la parola è il vice presidente del Consiglio Giuseppe Catania che considera la nostra struttura ospedaliera decisamente declassata dopo il cosiddetto riordino sanitario. “Non è stato rispettato alcun criterio – afferma Catania – dobbiamo chiedere al direttore generale di rivedere e correggere il tiro”.
Fabio Collorà rimarca con amarezza i passi indietro che fa l’Italia mentre negli Stati Uniti il presidente Obama ottiene una riforma sanitaria che tiene conto delle ragioni del malato. Dopo un circostanziato intervento chiede alla politica di “fare le cose sul serio”.
Totò D’Arma pur giustificando un riordino della spesa sanitaria finalizzata alla lotta agli sprechi ed al malaffare, di fatto lamenta la solita spartizione di posti di potere. Infine propone che si giunga ad un tavolo permanente con tutti gli operatori e le forze politiche per ottenere una maggiore giustizia sociale e il rispetto del diritto alla salute.
Gaetano Trainito condivide le preoccupazioni del collega Collorà e protesta perché il territorio è stato privato del diritto alla salute. E’ d’accordo con D’Arma per la creazione di un tavolo permanente. Ritiene che il manager deve rivedere il criterio dei posti letto. “Erano stati presi impegni per altri 8 posti letto – afferma – e non sono stati rispettati. Perché lo smantellamento della struttura sanitaria gelese in favore della struttura nissena?”.
Lucio Greco mentre critica il Commissario straordinario che non ha sentito il dovere di rappresentare la città alla riunione dei sindaci, dall’altra sostiene con forza che il consiglio comunale “deve rivendicare il mantenimento dei posti letto avanzando la richiesta che vengano istituiti nuovi reparti. “Dobbiamo fare rispettare la legge – aggiunge Greco - che interviene in favore di quelle città con alto rischio ambientale. Chiedo che venga convocata immediatamente la commissione dei sindaci per arrivare ad un riordino che non penalizzi la nostra città”.
Fortunato Ferracane é del parere che occorre mobilitare la gente se si debbono far valere certi diritti. A suo giudizio le sedute monotematiche non servono. Bisogna agire con forme eclatanti di protesta, non ultimo andandosi ad incatenare.
Per Trufolo bisogna ricorrere ad una manifestazione di protesta generalizzata e procedere all’impugnazione del decreto assessoriale.
Totò Scuvera annuncia di avere passato in rassegna tutti gli ospedali della Sicilia con i rispettivi posti letto assegnati e decurtati ed ha potuto notare che l’unico ad essere stato penalizzato è stato quello di Gela.
Paolo Cafà Ritiene che si debba fare una grande manifestazione di massa organizzata dal consiglio comunale e che ben venga anche un tavolo tecnico. Infine propone che si arrivi ad una revoca politica del provvedimento accompagnato ad un ricorso al Tar.
“Dobbiamo far sentire la nostra voce – dice Giovanna Cassarà – la proposta di fare ricorso alla procura amministrativa perchè accerti la violazione del diritto alla salute mi vede interessata e sono fiduciosa per gli esiti che potrebbero derivarne. Sono infine del parere che si debba ricorrere al tribunale e mobilitarsi per una grossa manifestazione per far sentire la nostra voce affinchè venga modificato questo decreto”.
Carmelo Susino è d’accordo di ricorrere ad azioni forti e se necessario andare anche a Roma. Sulla stessa lunghezza d’onda è anche Giuseppe Robilatte che si chiede quali siano stati i criteri cui si è ispirato il manager nel procedere al taglio dei posti letto. Sono seguiti quindi gli interventi di Giuseppe Collura, Dionisio Nastasi e Antonio Rinciani.
Questo il documento votato in aula
Il Consiglio Comunale di Gela
Nella seduta di Consiglio Comunale del 29 marzo 2010, convocato in seduta starordinaria ed urgente sulla “Problematica Sanitaria”, a seguito del Decreto Assessoriale Regionale di riordino dei posti letto che penalizza duramente la sanità territoriale e gli interessi dei cittadini, con nocumento del diritto alla salute,
PROPONE
1. di organizzare una grande manifestazione popolare anti decreto assessoriale di riordino della riforma sanitaria i cui effetti, in termini di posti letto, servizi e cure, si riflettono negativamente a Gela dove, oltre al depotenziamento, si disattende la Legge Regionale n. 5 del 14.04.2009 sulla legittimità di risorse aggiuntive nei territori ad alto rischio ambientale;
2. di costituire in Gela un tavolo permanente, con la presenza di tutti i rappresentanti del territorio, al fine di richiedere la revoca politica del Decreto assessoriale convocando l’Assessore Regionale alla Sanità;
DELIBERA
3. di dare mandato al Commissario Straordinario di impugnare, con ricorso al T.A.R., il Decreto Assessoriale di cosiddetto riordino dei posti letto del presidio ospedaliero di Gela;
4. di contestare il verbale della conferenza dei sindaci del novembre 2009, con il quale si preannunciava il riordino, in tempi quanto meno dubbi, chiedendo alle autorità preposte di fare luce su quanto avvenuto in data 25.11.2009.
Autore : Nello Lombardo
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