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notizia del 11/05/2008 messa in rete alle 18:11:32
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Di Dio: “Se vinco continuerò a lavorare per la mia gente”
Domenica le primarie in casa Pd. Per Giuseppe Di Dio (nella foto), presidente del Consiglio comunale, il non essere stato designato unico candidato del Pd, non è un problema. Anzi – dice lui – sarà il banco di prova dal quale emergerà la sua forza e quella di una popolazione che vuole puntare alla riconquista della Presidenza della Provincia.
– Di Dio, si era iniziati con una sola candidatura, invece…
«Sarebbe stata opportuna una sola candidatura proprio perché si contendessero uno della parte nord ed uno della parte sud. Però le primarie sono belle proprio perché sono partecipate e per dare a tutti la possibilità di affermarsi. Certo, sono un po’ rammaricato perché ci sono altri gelesi. Sarebbe stato più opportuno che Gela presentasse un solo candidato. Che vinca il migliore. Auguro agli amici candidati di avere un buon risultato e che il candidato possa essere rappresentativo del Pd che dell’intero centro sinistra».
– Lei proviene dalle fila della Margherita. Che significa ora per lei essere nel Pd?
«L’accelerazione che ha avuto questo partito sicuramente ha creato una serie di difficoltà maggiormente acuite dalle recenti elezioni regionali che hanno creato tutta una serie di cose che non riusciamo a gestire. Le elezioni del presidente della provincia arrivano a ridosso di un’altra candidatura con tutte le ripercussioni possibili ed immaginabili con un partito che non ha democraticamente eletto i propri organismi e quindi un partito che ha bisogno di un assestamento dove esistono diverse fibrillazioni. E’ un problema che dobbiamo superare anche perché nei compagni della sinistra rimasta fuori crea insoddisfazione. E noi dobbiamo evitare che ci siano atteggiamenti di rivalsa. Faccio pertanto un appello agli amici del centro sinistra, soprattutto nei confronti della sinistra democratica e del Pdci. Bisogna continuare a lavorare».
– A suo giudizio il coordinatore provinciale non avrebbe dovuto adoperarsi per arrivare alla designazione di un unico candidato senza traumi secondo un progetto condiviso?
«Il coordinatore provinciale di fatto dovrebbe essere un organo super partes. Chi non fa scelte è perché non ha il coraggio di prendere il toro per le corna. Io mi auguro che così come c’è stato chi ha fatto delle scelte per l’on. Speziale, anche lui faccia come dirigente delle ulteriori scelte. Adesso gli onorevoli sono due: Speziale e Donegani. Anche l’on. Donegani farà le sue scelte, magari non condivisibili, ma rispettabili. Io non ho votato Donegani ed ho fatto la mia scelta. Lui non può avercela con me né io posso lamentarmi se lui non mi voterà».
– Stando così le cose, non pensa che ci sarà frantumazione del voto con tre candidati gelesi?
«Questa è un’arma a doppio taglio. Certo, essere in tre contro il solo candidato di Caltanissett, non è una cosa semplice. Le candidature dell’ultimo momento creano qualche problema in quanto non erano preventivabili, ma non voglio agire con il retro pensiero ma valutare il fatto come una partecipazione e quindi dico: se da un lato può esserci frammentazione, dall’altro può esserci più briosità, più spirito di combattimento».
– I socialisti, alla luce delle recenti elezioni, sono stati spazzati via. Ci sono le condizioni per una loro nuova affermazione o meglio riusciranno a contare qualcosa?
«Se vincerò le elezioni primarie e sarò designato alla guida, cercherò di organizzarmi con i partiti verso i quali ho molto rispetto. Soprattutto per il partito socialista da cui io provengo. Sarebbe assolutamente impensabile per me che l’antica mia area di appartenenza, oggi non possa essere a sostegno della mia persona. Mi auguro che con loro possa aprirsi un rapporto sia alle primarie ma anche successivamente qualora dovessi essere il candidato a presidente della provincia».
– Lei si sente già presidente?
«Assolutamente no! Mi sento uno che compete e ho l’ardire di dire che nel mio percorso politico ho sempre lavorato con serietà, spirito di abnegazione ed impegno. Io non vado al Comune e timbro il cartellino. Sono il primo ad arrivare e l’ultimo ad andarsene. Mi piace la politica, essere tra la gente, mi piace lavorare. L’ho fatto da consigliere e lo sanno tutti, sempre presente nell’arena. Lo sto facendo da presidente affrontando tutte le tematiche. Mi auguro di poterlo fare da presidente della provincia. Ho avuto nella mia vita diverse opportunità di lavoro anche fuori, Ma io non potrei vivere senza Gela perché mi piace il contatto con la mia gente. Senza la mia città sarei un uomo morto».
– Chi vincerà le elezioni provinciali? Potrebbe esserci un’ulteriore vittoria del centro destra?
«E’ indubbio che abbia il vento in poppa, però io ricordo che nelle elezioni passate nel 2001 le elezioni fecero affermare Berlusconi con sessantuno a zero, ma subito dopo abbiamo vinto noi. Si tratta di elezioni diverse dove si valuta la persona. Quando le elezioni sono di tipo localistico, il centro sinistra ha sempre dimostrato di essere vincente e credo che anche questa volta vinceremo. Qualche difficoltà c’è ma soprattutto quando si governa perché no si riesce a dare risposte a tutti. Però devo dire che noi abbiamo lavorato bene. Comunque con l’aiuto e la fiducia di tutti io penso di potermela sbrigare bene per dare risposte alla città».
Autore : Nello Lombardo
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