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Corriere di Gela | Politica dei trasporti, prima che sia troppo tardi
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notizia del 13/05/2009 messa in rete alle 18:09:21
Politica dei trasporti, prima che sia troppo tardi

L’insufficienza dei collegamenti fra il territorio gelese e il resto dell’isola è una delle ragioni storiche dell’isolamento e delle difficoltà di sviluppo delle città che vi gravitano. Non v’é dubbio che un’economia non progredisce se non è supportata da adeguate infrastrutture di trasporto. La Sicilia ha infrastrutture insufficienti a soddisfare i suoi bisogni, un deficit che è alla base della distanza che la separa dalle regioni del Nord Italia, ma una viabilità funzionale non è perseguibile con un approccio campanilistico, ma con una strategia complessiva che vede i collegamenti regionali evolversi e crescere secondo un programma organico delle realizzazioni alla luce di strategie economiche predefinite.
Mi chiedo perché, pur presente a Gela un colosso industriale che fa viaggiare con continuità numerosi mezzi per Catania, con una posizione che viene sbandierata come strategica, con un Porto Isola che dovrebbe intercettare il traffico nel Mediterraneo, non si sia ancora realizzato un collegamento autostradale e ferroviario efficiente tra due poli urbani che hanno molto da dirsi e che effettivamente molto si dicono tutti i giorni come evidenzia un traffico giornaliero consistente funestato da incidenti e vittime su una strada ormai largamente inadeguata.
L’aeroporto di Catania è anche l’aereoporto di Gela, di Butera, di Caltagirone, di Mazzarino, di Vittoria, di Licata, di Niscemi e di tanti altri Comuni dell’area. L’Università di Catania è anche delle stesse località che ho citato. Le attività commerciali e artigianali di questi comuni hanno la città di Catania come riferimento. L’orografia del terreno non è ostile all’installazione di infrastrutture che per questo possono realizzarsi con costi di assoluta normalità, eppure non si intravedono progetti in questa direzione e fra breve inizieranno i lavori per costruire l’autostrada Ragusa-Catania. Un’opera che per costi e, soprattutto, per tracciato, rimanda ad un tempo indefinito la prospettiva di un collegamento autostradale diretto fra Catania, Caltagirone e Gela. Quel tracciato è inquietante se si osserva che da Licodia Eubea, invece di proseguire per la Gela-Catania, come sarebbe naturale anche per gli stessi interessi ragusani, devia verso sud-Est in direzione di Lentini per innestarsi sulla Catania-Siracusa per poi risalire di nuovo per Catania. E’ un tracciato pressoché parallelo alla scorrimento Gela-Catania, ma inaccessibile per chi proviene dai territori gelesi, buteresi, niscemesi e licatesi. Sarà opportuno che questa malaugurata eventualità sia valutata con seria preoccupazione dai Sindaci e dai politici dei territori interessati, pena stroncare ogni aspirazione allo sviluppo in un territorio da sempre dimenticato e colmo di ostacoli artificiali.
L’indotto che dovrebbe derivare dal progetto europeo Log-in-Med potrebbe non esserci per l’insufficienza di collegamenti nella nostra area e per le eventuali difficoltà di recuperare altre risorse per le infrastrutture. Sarebbe più saggio per la politica e più interessante per il Project Financing chiamato a costruire la nuova autostrada Ragusa-Catania, verificare la fattibilità e l’efficienza economica di uno scenario diverso da quello fin qui ipotizzato, tenendo conto che i territori di Ragusa e di Gela ambiscono entrambi e giustamente ad avere un collegamento efficiente e diretto con Catania e da lì in direzione del futuro Ponte sullo stretto la cui importanza economica per la Sicilia emerge sempre più prepotente.
Che fare, allora?
Modificare il tracciato a partire dal previsto casello di Licodia Eubea, lasciando immutato il progetto nel tratto tra Licodia e Ragusa i cui lavori potrebbero iniziare e proseguire come da programma.
Da Licodia Eubea in poi l’autostrada dovrebbe proseguire sino ad innestarsi (tra Caltagirone e Mineo) sulla Gela-Catania. Da quel tratto in avanti si dovrebbe realizzare il raddoppio della scorrimento fino a Catania o, se valutazioni tecniche ed economiche lo consigliassero, un nuovo tratto autostradale parallelo ad essa.
L’arrivo a Catania avverrebbe nei pressi dell’aeroporto e in prossimità dell’innesto con le autostrade per Messina e per Palermo, una stazione di arrivo più funzionale se si considera che chi giunge da Ragusa non utilizza quell’autostrada per deviare su Siracusa, bensì per raggiungere l’aeroporto di Catania, la stessa città di Catania, oltre che Palermo e Messina. Catania potrebbe meglio progettare la sua rete di servizi a supporto del flusso in arrivo in una zona cruciale del catanese dove migliore è la disponibilità di aree da destinare allo scopo.
Lentini non verrebbe penalizzata da questa deviazione essendo già stazione autostradale della Siracusa-Catania. Gli altri Comuni tra Licodia e Lentini, sarebbero egualmente serviti perché prossimi al Tratto autostradale Licodia-innesto Gela/Catania.
I tempi per la decisione, per la nuova progettazione, per i finanziamenti e per indire le nuove gare potrebbero essere paralleli ai tempi occorrenti per completare le procedure in corso e per l’esecuzione del primo tratto Ragusa-Licodia Eubea.
Nel prima fase, potrebbe anche non realizzarsi il tratto autostradale Gela-Caltagirone con inizio del percorso in un’area fra Gela e Licata onde consentire anche a quest’ultima città di servirsene, ma l’opera e la fattibilità rimarrebbero necessari e vivi e la realizzazione sarebbe rinviata ad un tempo non più futuribile. Rimane però la convinzione, che l’indubbia convenienza economica della completezza dell’opera convincerebbe il Project Financing a completare da subito un’opera che apporterebbe indubbi vantaggi economici agli investitori soprattutto se il progetto Log-in-Med ne rivendicasse la realizzazione e se gli stessi Comuni interessati e le Provincie di appartenenza decidessero di acquistare quote azionarie della nuova società autostrade.
Il disegno del nuovo tracciato somiglierebbe ad una Y con le due punte sul ragusano e sul comprensorio gelese e con l’altra verso il Catanese, in mezzo un vasto e popoloso territorio. Un incremento notevole del numero di abitanti, dell’utenza e dell’efficienza finanziaria del progetto. Non sarebbe neppure preclusa, anzi favorita, la realizzazione del tratto autostradale tra Licodia Eubea e la Siracusa-Catania, questa volta con innesto verso Melilli anzicchè su Lentini,
prefigurando un futuro collegamento diretto tra Siracusa, Piazza Armerina e l’innesto sulla Catania-Palermo verosimilmente nei dintorni di Enna o di Caltanissetta. I vantaggi che ne deriverebbero per l’accessibilità turistica siciliana sarebbero considerevoli.
Se l’ipotesi fosse condivisa, si tratterebbe di coinvolgere i sindaci delle città interessate, L’Asi, i parlamentari e i consiglieri delle stesse località, la Provincia di Caltanissetta, la provincia di Catania, la Provincia di Ragusa, la Provincia di Siracusa, la Regione siciliana, l’Anas, le Associazioni dei cittadini e gli stessi cittadini in forma diretta, tutti affinché con spirito positivo assumano le decisioni più giuste. I tempi sono stretti, ma ancora compatibili. Si tratta di un’idea, naturalmente, non di un progetto, ma le linee di fondo sono sufficienti a farne percepire la fattibilità e la ragionevolezza. Dovrebbe anche stimolare riflessioni e azioni concrete da parte di coloro che amano i propri territori perché per migliorare le proprie città bisogna saper guardare oltre i suoi ristretti confini. Le infrastrutture trasportistiche, collegando le città al resto del mondo, fanno circolare quella linfa vitale senza la quale le comunità non progrediscono, ma se non siamo noi ad agire non aspettiamoci che gli atri lo facciano per noi.


Autore : Francesco Salinitro

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