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Corriere di Gela | La rivolta dei fessi
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notizia del 10/05/2005 messa in rete alle 18:06:12
La rivolta dei fessi

I fessi sono tra noi: ce li abbiamo tra i piedi ogni giorno, nella nostra vita quotidiana, nei luoghi di lavoro. Sono in numero sensibilmente inferiore rispetto ai furbi. Per questo danno fastidio: perché sono una minoranza. E poi, come se non bastasse, spesso hanno anche un’aria seriosa, pulitina, che rischia talvolta di scivolare nella supponenza.
Nella categoria dei fessi ci sono tutti coloro che hanno ben chiari i loro diritti, ma altrettanto chiaramente conoscono i propri doveri. I furbi, invece, sono quelli che conoscono a memoria i diritti, ma si dimenticano dei doveri.
In ogni ufficio pubblico, per ogni fesso ci sono almeno quattro o cinque furbi. Per ogni impiegato che svolge con coscienza il proprio lavoro ce ne sono altri che scaldano le sedie facendo il minimo indispensabile in attesa dello stipendio mensile. I fessi tirano la carretta per tutti, i furbi salgono sul carro e si fanno trainare. La stessa cosa avviene in ogni ambito lavorativo: negli uffici privati, nei cantieri, nelle industrie.
Ogni tanto qualche fesso si stanca di lavorare anche per gli altri: decide di fare solo il lavoro proprio, e si rifiuta di coprire le manchevolezze dei furbi. In questi casi gli uffici pubblici si bloccano, si blocca l’erogazione dei servizi, è il caos. Perché i furbi hanno ormai dimenticato cosa significa lavorare seriamente, e il lavoro arretrato di accumula senza pietà.
Ho una speranza nel mio cuore: che un bel giorno avvenga la rivolta dei fessi. Che i fessi, tutti insieme, in ogni ufficio, in ogni cantiere, si coalizzino tra di loro, e decidano di chiamare i furbi alle loro responsabilità, di obbligarli una buona volta a guadagnarsi quello stipendio che ogni fine mese percepiscono a tradimento. Certo, è un’utopia, solo un sogno, ma nessuno, per fortuna, ci può togliere il piacere di sognare ciò che vogliamo.
E a proposito di sogni, fra quelli che per me sono più ricorrenti ci sono i sogni su una città nella quale si possa parcheggiare con tranquillità senza rimpinguare i distributori di benzina con lunghi giri a vuoto prima di trovare l’agognato parcheggio. Non avrei voluto occuparmi nuovamente di parcheggi, argomento già trattato in abbondanza, ma c’è sempre qualche novità che merita considerazione.
Sabato scorso, all’improvviso, è spuntato il divieto di sosta, con zona rimozione, sul lato ovest della Via Marconi, nel tratto che dal Corso Vittorio Emanuele scende verso la Via Cairoli. E’ un tratto in cui la sosta delle auto non dà alcun fastidio, tanto è vero che vi si sosta da sempre, anche quando c’erano gli uffici dell’INPS. Mi dicono che il divieto è stato messo in atto su richiesta di qualche commerciante che voleva il marciapiedi libero per dare più visibilità alla propria vetrina. Non so se sia vero, ma sicuramente non c’era alcun plausibile motivo per togliere al centro storico altri sei o sette posti per il parcheggio.
Non ho avuto ancora il piacere di conoscere il nuovo Comandante della Polizia Municipale, anche se credo che la rotta di collisione sia vicina. Ho chiesto un po’ in giro, a chi la conosce, che tipo sia, e la maggior parte degli interlocutori mi ha risposto “E’ una bella donna”. Solo questo, nient’altro. E la risposta, sinceramente, mi preoccupa. Sia chiaro, se ha vinto il concorso a Comandante avrà sicuramente altre qualità, tecniche e professionali. Ma evidentemente, non essendo gelese, non ha ancora bene individuato le caratteristiche della viabilità e dei parcheggi cittadini. Forse ha bisogno di qualcuno che la consigli nel modo giusto. Eviterebbe, in tal modo, di annunciare improbabili chiusure di traffico a Caposoprano, assurdi scarichi della merce ai negozianti nelle ore dell’alba, e soprattutto si asterrebbe dall’imporre divieti di sosta “su commissione”, che certo non fanno onore alla sua professionalità. Attendendo il momento in cui mi si dirà non solo che “è una bella donna”, ma anche che “è una donna in gamba”.


Autore : Giulio Cordaro

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I Vostri commenti
Egr. sig. cordaro, è da un pò di tempo che seguo i suoi articoli e devo dire che sono abbastanza amareggiato, per come imposta le sue elucubrazioni in merito alle vicende gelesi.E' vero gela è una città per molti versi universalmente conosciuta...però e anche vero che si sono fatti passi avanti in tutti i sensi,e mi sento amareggiato che un cittadino usando un mezzo di comunicazione così...debba ogni volta (per partito preso),.....fare del sarcasmo gratuito su ogni argomento........o fatto..che non gli aggrada, sopratutto su....del sindaco. Grazie dell'attenzione Grazie dell'attenzione

Autore: marco tresi
data: 04/06/2005
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