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| notizia del 17/01/2005 messa in rete alle 18:04:03 Quartieri fuori dal potere Sarà forse perché il governo Berlusconi ha abolito l’imposta di successione, o magari perché certi impegni appaiono particolarmente gravosi da affrontare, ma alcuni argomenti della politica locale vengono “trasferiti” da un’amministrazione all’altra, da un Consiglio comunale a quello successivo. Eccoci dunque ad un’altra puntata della serie “Avanti con calma, non c’è fretta…”, riferita stavolta all’annosa e mai risolta questione delle circoscrizioni di quartiere. I comitati di quartiere (che a Gela sono ormai una ventina ed altri sembrano in via di costituzione) premono da anni per il decentramento amministrativo, che permetterebbe migliori collegamenti con il territorio, interventi più veloci e specifici e, in definitiva, la possibilità di alleviare più facilmente i disagi patiti dai vari quartieri. E allora, tutti d’accordo! Il decentramento è figlio della democrazia e di una maggiore partecipazione dei cittadini alla vita amministrativa, quindi, cari Comitati, state tranquilli: l’argomento sarà discusso nella prossima seduta del Consiglio comunale. La “prossima” seduta del consiglio comunale dura ormai da almeno sette anni. Mi dicono (e se sbaglio correggetemi) che l’argomento è all’ordine del giorno di questo consiglio comunale da svariati mesi. Certo, ma sempre agli ultimi posti di un elenco di qualche decina di argomenti, così non c’è pericolo che possa essere discusso… Sì, perché i “poteri forti” di ambedue le coalizioni politiche, centrodestra e centrosinistra, vedono le circoscrizioni allo stesso modo in cui il ministro Sirchia, entrando in un ristorante, vedrebbe un fumatore di sigaro: una iattura, una cosa da evitare assolutamente e ad ogni costo. Il perché è semplice: in primo luogo alcuni poteri trasferiti alle circoscrizioni, anche se limitati, verrebbero a scalfire i poteri dell’amministrazione centrale, e la democrazia partecipativa è bella, ma il centralismo democratico (per loro) è ancora più bello… E poi, volete mettere i vari deputati, segretari di partito, assessori e sindaci, sindacalisti, che oltre alle rogne che giornalmente provengono da consiglieri comunali, componenti di direttivi vari, associazioni di volontari e di precettati, dovrebbero occuparsi anche di una miriade di consiglieri di circoscrizione, ognuno con le proprie richieste e le proprie necessità? Ma per favore, facciano i consiglieri comunali se riescono ad essere eletti, altrimenti tacciano per sempre! E allora, con un tacito accordo, destra e sinistra evitano accuratamente di affrontare il tema in consiglio comunale, nell’intento neanche troppo nascosto di fare passare in silenzio qualche altro mese e poi dire ai cittadini che è troppo tardi per votare, nel 2007, per le circoscrizioni: così trascorreranno altri cinque anni e chi vivrà vedrà. Però, ufficialmente, sono tutti d’accordo. Se poi si dovesse sciaguratamente giungere alla discussione in consiglio, possiamo immaginare alcuni degli argomenti che verranno trovati per rinviare il tutto e boicottare i quartieri: innanzitutto si dirà che costano troppo (ma i compensi, comunque, possono essere programmati con buon senso e senza sperperi), poi che causano problemi amministrativi per il coordinamento con gli uffici centrali dell’amministrazione, poi chi più ne ha più ne metta. Naturalmente mi auguro di sbagliarmi clamorosamente e di essere smentito da un consiglio comunale che deliberi le circoscrizioni entro un paio di mesi. Chissà… Autore : Giulio Cordaro » Altri articoli di Giulio Cordaro |
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