 |
||||||||||||
 |
||||||||||||
|
 |
| notizia del 16/09/2005 messa in rete alle 18:03:04 Parte la caccia alle poltrone Da qualche giorno in qua, sui quotidiani regionali, impazza il “toto-candidati” per il doppio turno elettorale della prossima primavera, regionali e politiche. I giornalisti di turno si divertono a formulare le più disparate ipotesi sull’attribuzione delle candidature nelle coalizioni di destra e di sinistra (e nella possibile coalizione di centro). I nomi sono sempre gli stessi: gli uscenti Speziale, Morinello, Galletti, Pagano, Ventura, Ognibene, Misuraca, Montagnino e i candidati che premono, i Federico, Donegani, Lo Nigro, Messana, e via dicendo, inclusi i possibili “candidati del mistero” Collura e Crocetta. E’ un gioco ad incastro, tra chi mira a conservare una poltrona e chi aspira a sedervisi, come il girotondo con le sedie che fanno i bambini (e qualcuno inevitabilmente resta in piedi). D’accordo, la politica è questo, ed è tutto difficile da modificare. Ma non sarebbe meglio parlare un po’ di più di quello che c’è da fare per dare respiro all’economia della provincia? Le ferie estive sono terminate, ed è lecito, credo, aspettarsi che in questi sette-otto mesi che ci separano dalle elezioni i nostri rappresentanti si sveglino dal torpore dell’ordinaria amministrazione per dare un chiaro segnale della loro esistenza. Gela non ha futuro se non si realizzano porto, aeroporto, collegamenti stradali efficienti. Ma l’iter di queste necessarie infrastrutture è lento, barcollante. La pratica dell’aeroporto è impantanata, per il porto si rischia addirittura di perdere i fondi se non si correrà con la massima velocità. Per il primo, l’aeroporto, si accusa l’amministrazione di sinistra di ritardare le autorizzazioni; per il porto i responsabili dei ritardi sarebbero alla Regione, gestita dalla destra. Ma ai cittadini non interessa granchè di destra e sinistra: interessa che le cose vengano fatte, e chi deve prendersi i meriti alla fine lo faccia pure. Interessa che i rappresentanti eletti dal popolo, di ogni coalizione o partito, lavorino, ognuno facendo la propria parte, per raggiungere gli obbiettivi in favore della città. La città che è allo stremo delle forze, con un’economia ormai asfittica, con una disoccupazione da far paura e con poche prospettive per il futuro. Un primo banco di prova per i nostri politici potrebbe essere il bando regionale per le aziende agricole danneggiate dalla tromba d’aria del novembre 2003. Sono trascorsi quasi due anni dall’evento, un anno da quando sono state presentate le istanze (ottobre 2004), e finalmente sono state pubblicate le graduatorie, con l’esclusione dai contributi di tutte le aziende gelesi per un banale errore di forma in calce a una dichiarazione. Ora, si dice, occorrerà fare ricorso contro le graduatorie, ma non ce ne sarebbe bisogno se i nostri rappresentanti sapessero farsi valere, se sapessero andare tutti insieme a Palermo a indignarsi, a sbattere i pugni sul tavolo di Cuffaro e dell’assessore all’agricoltura. Questo è quello che i gelesi vogliono vedere, vogliono vedere il deciso impegno della nostra classe politica in difesa della propria economia, senza sotterfugi di coalizione, senza calcoli politici, senza ipocrisie di partito. Svegliatevi, gente! L’agricoltura è la spina dorsale dell’economia di Gela, tra diretto e indotto dà lavoro a cinquemila famiglie, e il suo crollo significherebbe il crollo della città. A meno che non pensiate di riconvertire il comparto: con i prezzi bassi alla produzione, tra poco converrà lasciare i terreni incolti e diventare commercianti, rivendendo gli ortaggi che arrivano a due soldi dall’Africa. Forse si guadagnerebbe di più. Autore : Giulio Cordaro » Altri articoli di Giulio Cordaro |
 |
In Edicola |
 |
 |
|
Newsletter |
||
|
|
Cerca |
||
|
||
|
|
 |
Informa un Amico |
 |
Stampa la Notizia |
 |
Commenta la Notizia |
 | |
| 㯰yright 2003 - 2024 Corriere di Gela. Tutti i diritti riservati. | Powered by venturagiuseppe.it |