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Corriere di Gela | Come sbloccare l’edilizia in città
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notizia del 26/02/2007 messa in rete alle 18:00:03
Come sbloccare l’edilizia in città

Lui dice di essere soddisfatto del lavoro svolto in consiglio comunale. Certo avrebbe voluto che l’attuale amministrazione Crocetta gli avesse dato più ascolto, ma in fondo in fondo alcuni obiettivi li ha raggiunti. Aveva richiamato l’attenzione del governo locale sulla Tosap, sui passi carrabili, sulla crisi edilizia, sull’abusivismo e sulle iniziative da prendere per sanare il sanabile e sulle correzioni da apportare ad un regolamento riguardo alle costruzioni in zone rurali.
“In questo momento sono solo le cooperative edilizie a costruire – ci confida Santino Giocolano (nella foto), di professione geometra e consigliere comunale ora facente parte del partito “I socialisti” – io una mia idea per dare una soluzione alla crisi ce l’ho e l’ho suggerita a chi di dovere. Quello che io ho chiesto è di anticipare alcuni punti che sono inseriti nel piano regolatore generale. Se si dovesse deliberare da parte del Consiglio comunale non si andrebbe a stravolgere alcunché. Certo. Qualcuno potrebbe obiettare che stiamo quasi sotto elezioni e l’iniziativa potrebbe essere interpretata strumentalmente. Le cose non stanno così. E’ di alcuni anni fa una mia iniziativa in consiglio comunale con la presentazione di una mozione per sbloccare l’edilizia privata. Di fatto quando ho spronato l’assessore, ho ottenuto subito un riscontro. Il mio non è stato considerato un intervento di critica ma propositivo e in tal modo, mi sono subito messo a sua disposizione per dargli una mano”.
Santino Giocolano da qualche tempo a questa parte si sta battendo perché si tolga una grande ingiustizia che si perpetra nei confronti di coloro che pur avendo un appezzamento di terreno, per via di una norma che si trova solo a Gela, non possono ottenere la licenza edilizia per costruirvi una casetta con l’indice di fabbricabilità prescritto, sol perché si possiede una appezzamento di terreno agricolo inferiore a 15.000 metri quadri.
“Sto chiedendo l’eliminazione del lotto minimo di 15 mila metri quadri in zona agricola – ci confida Giocolano – in modo da lasciare liberi i cittadini proprietari di un lotto di terreno di 2-5000 metri quadri fermo restando l’indice di cubatura, liberi di costruire . Ciò significa sbloccare l’edilizia anche in zona agricola, fermo restando l’indice di cubatura. Per potere costruire una casetta basterebbe possedere un’area di circa 5 mila metri quadri. Non capisco perché nel resto d’Italia non esista il lotto minimo in zona agricola e qui da noi c’è. Molta gente che ha la necessità di costruire in campagna, lo sta facendo abusivamente. Se noi invece regolamentiamo diversamente il fenomeno, sortiremmo il risultato di sbloccare l’edilizia e consentiremmo alla gente di costruire nella legge e quindi ponendo un freno all’abusivismo”.
Tre anni fa il consigliere Giocolano presentò in Consiglio una mozione che ottenne un voto unanime. Solo che di quel documento non se n’è fatto nulla. O meglio qualcosa è stato inserito nel piano regolatore. Si tratterebbe di stralciare e anticipare alcuni punti inseriti nel Prg e anticipare i tempi.
“Poi a nord di Via Venezia ci sono tante aree libere – continua Giocolano – ci sono i lotti interclusi per i quali potrebbero trovarsi soluzioni per consentire di fabbricare”.
Il consigliere Giocolano , le cui iniziative sono sempre eminentemente pratiche , ha perfettamente ragione di intervenire in un settore che langue da un decennio a questa parte. Riprogrammare il territorio, anche alla luce dei suggerimenti provenienti da una persona che conosce a fondo il fenomeno, è un fatto positivo. Sarebbe anche necessario togliere le lungaggini che si registrano per il rilascio di documenti e attestazioni amministrative. Per ritirare una licenza spesso occorre aspettare da due e tre anni.
E questo cozza con la realtà. Il prossimo mese potrebbe essere quello buono per giungere ad un punto fermo. Si parla di convocare una conferenza di servizi con tutti gli interessati e giungere in tempi celeri a normalizzare il settore edilizio consentendo così ai molti addetti di trovare la via maestra. La crisi attuale investe tecnici, muratori, rivenditori di materiale edile , i quali sono praticamente senza lavoro. Infatti non si demolisce ma nemmeno si ricostruisce. E nel frattempo il mercato immobiliare alle stelle perché la domanda è molto alta ma di contro l’offerta è minima. Una ripresa dell’edilizia potrebbe anche calmierare i prezzi delle case.


Autore : Nello Lombardo

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