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notizia del 30/09/2012 messa in rete alle 17:57:09
SICILIA 2012/Il raffronto possibile con il 2008
Lo scenario nel quale i siciliani andranno al voto domenica 28 ottobre è profondamente diverso rispetto a 4 anni e mezzo fa. Non ci riferiamo solo al clima che si respira, agitato dal vento di quella che si fa passare come antipolitica. Diversi e di più sono i candidati alla presidenza, nonché le liste rispettive a sostegno. Alcuni partiti importanti sono peraltro mutati, hanno subito laceranti scissioni in sede parlamentare e provano a misurarsi con l'elettorato per la prima volta. Senza dimenticare quell'asticella che indica la percentuale degli astensionisti e che quasi tutti i sondaggi tendono ad alzare. Nel 2008 su 4.572.912 elettori, i votanti furono 3.049.266 con un'affluenza pari al 66,68 percento. Nel collegio nisseno su 276.525 elettori, i votanti furono 156.177 per un'affluenza pari al 56,48 percento. A Gela su 64.051 elettori, i votanti furono 37.916 con un affluenza pari al 59,2%.
Cinque i candidati alla Presidenza della Regione Siciliana.
In un quadro partitico così variegato ed estremamente frazionato rispetto ad allora, è già tanto che il presidente neoeletto possa godere, all'indomani dell'investitura popolare, di una maggioranza risicata all'Ars. Nel 2008 Lombardo poteva contare su 61 seggi (compreso il suo) ottenuti dalla coalizione. Dall'altra parte il solo Pd con 29 seggi. Il prossimo 29 ottobre, invece, può benissimo accadere che il suo successore si svegli senza maggioranza precostituita, costretto a ricercarne una ad urne abbondantemente chiuse. Lombardo non pescò dal listino.
Molto probabilmente, stavolta scatterà il premio maggioritario (8 seggi). L'eventualità che spunti un 5° seggio a Caltanissetta come nel 2008 a favore di Donegani che si aggiunse ai vari Torregrossa, Federico, Speziale e Maira è, quasi sicuramente, da escludere. Purtuttavia, verosimilmente i deputati nisseni saranno 5 lo stesso. Oltre ai 4 seggi da ripartire alle prime 4 liste provinciali, potrà aggiungersi quello di Crocetta, a meno che nella corsa a Palazzo d'Orleans arrivi solo 3°. Sia nel caso vinca le elezioni, sia nel caso giunga 2°, Crocetta è, secondo la legge, comunque deputato all'Ars. Per quanto concerne le liste provinciali ed il collegio nisseno, rispetto alla scorsa tornata elettorale, a differenza della Finocchiaro, Crocetta presenta la sua “lista del presidente”.
L'Mpa (più votato in provincia) non usufruirà dell'effetto trascinamento del candidato Lombardo. Al contrario, di tale trascinamento avrebbe potuto usufruire la lista Sel-Fed.Sin.-Verdi,senza il pasticcio amministrativo sulla candidatura di Fava; ciò non toglie che la sinistra radicale possa ancora ambire al superamento della soglia di sbarramento, solo sfiorato nel 2008. Uno scoglio su cui tornerà a misurarsi anche l'Idv ed alcune costole dei partiti maggiori, oltre a quelli che debuttano nell'arena politica isolana. In riferimento a 4 anni fa, il Pdl a sostegno di Musumeci, si presenta diviso rispetto a Grande Sud e Fli che sostengono invece Miccichè. Pd ed Api (Rutelli) vanno a braccetto nell'appoggio a Crocetta, sostenuto anche da Psi e l'Udc orfano di Pid che appoggia a sua volta Musumeci. L'impressione è che i partiti maggiori, logorati peraltro da lotte intestine, cedano il terreno alle liste minori ed a nuovi attori. Fra questi i grillini partono dai 1000 voti del 2008. E poi ci sono i vari Forconi, i neosturziani e via discorrendo. Su questo, sui cambi di casacca e sul peso di alcune assenze, con in testa quella del piddino Lillo Speziale, rinviamo l'approfondimento al prossimo numero, a fronte di liste definitive e candidature ufficiali.
Autore : Filippo Guzzardi
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