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notizia del 15/01/2007 messa in rete alle 17:56:39
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Diliberto vuole un milione di euro, e Cordaro raccoglierà firme in piazza
Torna all’attenzione generale la vicenda della mancata elezione a deputato del gelese Salvatore Morinello. Come si ricorderà, il segretario del Partito dei Comunisti Italiano, Oliviero Diliberto, venuto a Gela per la campagna elettorale dell’11 aprile, dichiarò ai microfoni di un’emittente locale che, nel caso fosse scattato il seggio alla Camera per il suo partito, nella circoscrizione della Sicilia occidentale, si sarebbe dimesso per lasciare il posto a Morinello, che lo seguiva nella lista dei candidati.
Le dichiarazioni di Diliberto, ampiamente pubblicizzate, determinarono un grande successo della lista del Pdci. Molti elettori si convinsero a convergere i consensi sul Pdci, considerato che gli altri candidati gelesi nelle altre liste erano in posizioni che difficilmente avrebbero portato alla loro elezione, e che Gela rischiava di rimanere priva di una rappresentanza in Parlamento. Il seggio al Pdci scattò, Diliberto fu eletto in sedici circoscrizioni, ma a sorpresa optò proprio per la Sicilia occidentale, lasciando a casa Morinello.
Il 22 maggio dello scorso anno Giulio Cordaro (nella foto), Presidente della Libera associazione Consumatori della provincia di Caltanissetta, presentò un esposto alle Procure della Repubblica di Gela, Caltanissetta, Palermo e Roma, chiedendo di verificare se, con la falsa promessa fatta pubblicamente agli elettori, Diliberto fosse incorso nel reato di cui all’art. 294 del codice penale, avendo indotto gli elettori, con l’inganno, a votare in modo difforme dalla propria volontà.
La segnalazione di Cordaro è stata archiviata dal Pubblico Ministero di Gela, dott. Sutera, che ha ritenuto di non ravvisare alcuna ipotesi di reato.
A distanza di sette mesi, Diliberto ha rilanciato, citando in giudizio Cordaro e la sua Associazione di fronte al Tribunale di Gela e chiedendo un risarcimento danni astronomico, di un milione di euro.
Le argomentazioni di Diliberto, riportate a parte, aprono il dibattito su politica e moralità. Diliberto ha certamente mentito all’elettorato gelose e del comprensorio. Lo ha fatto pubblicamente, gli elettori hanno ascoltato le sue parole attraverso i servizi televisivi e la pubblicità elettorale di Morinello. Forse non avrà commesso un reato, come ha ipotizzato Cordaro, ma comunque ha mentito agli elettori.
Il suo comportamento è stato certamente riprovevole, e ha suscitato meraviglia e scandalo in tutta la città: se Gela fosse negli Stati Uniti la carriera politica di Diliberto si interromperebbe immediatamente, e sarebbe costretto alle dimissioni.
Ma Gela è in Italia, e il segretario del Pdci fa finta di niente, anzi ritiene di avere subito un danno nell’immagine a seguito dell’esposto di Cordaro.
E’ vero, il danno all’immagine Diliberto lo ha certamente subito. Ma non a causa dell’esposto di Cordaro, bensì a causa della pubblica menzogna propinata ai gelesi.
Ci saremmo aspettati che il segretario comunista fosse tornato a Gela per spiegare democraticamente i motivi che lo hanno indotto a lasciare Morinello fuori dal Parlamento: era un suo dovere politico nei confronti della città. Sono trascorsi sette mesi ma non lo ha fatto. Invece, cita in giudizio chi ha voluto stigmatizzare la sua pubblica menzogna.
E’ morale il comportamento di Diliberto? Rientra nei canoni della legalità? E’ permesso ad un uomo politico di alto livello e responsabilità mentire spudoratamente ai cittadini come se niente fosse e pretendere poi che tutto rientro nella normalità della politica? Su queste domande apriamo il dibattito, e attendiamo il parere dei lettori.
Cordaro confida nella Magistratura gelese, “che – dice – avrà sicuramente il buon senso di respingere le fumose affermazioni del segretario comunista”. Intanto, sabato 13 e domenica 14 gennaio, in Piazza Umberto, la Libera Associazione Consumatori monterà un gazebo per raccogliere firme di solidarietà. L’auspicio di Cordaro è che i cittadini gelesi possano firmare a migliaia “per dimostrare a chi fa politica, nessuno escluso, che la correttezza verso i cittadini è un valore primario, ma soprattutto per dimostrare a Diliberto che i gelesi non sopportano di vedere calpestata la propria dignità, sanno reagire, hanno un grande orgoglio collettivo. Questa è una grande battaglia di Gela e dei gelesi in difesa della propria città”.
Autore : Rocco Cerro
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Nutro sentimenti di rispetto nei confronti dell'On. Di Liberto, leader di un partito che stimo. Tuttavia, la vicenda del
Autore: Paolo Cafà
data: 15/01/2007
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