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notizia del 03/11/2012 messa in rete alle 17:44:51
Ora le risposte alle istanze dei giovani, donne e disoccupati
Rosario Crocetta ce l’ha fatta: è il nuovo governatore della Sicilia, colui che dovrà tenere la barra del timone ben dritta, nei prossimi cinque anni, per evitare che la Regione scivoli verso il fallimento e che, in questo caso, possa passare alla storia come lo “Schettino” della situazione.
Da sindaco di Gela a parlamentare europeo a governatore della Regione: dove potrà arrivare Crocetta, che quando si candida non perde un colpo? A Gela molti prevedono che tra qualche anno possa diventare ministro, ma sembra che anche Benedetto XVI sia un po’ preoccupato.
Stanno trascorrendo i primi giorni dopo l’elezione, e proprio la Chiesa, la Conferenza Episcopale Siciliana, per bocca del cardinale di Palermo Romeo, ha voluto puntualizzare che Crocetta è stato eletto col voto del solo 10% dei siciliani (in verità il 14% circa) e deve quindi trovare alleanze con grandi numeri per legittimare un’azione di risanamento. Ha poi chiarito che il nuovo Presidente ha il compito di fare funzionare la macchina regionale, perché la lotta antimafia non è competenza sua, ma dei magistrati e dei procuratori antimafia.
Ma è comprensibile, e anche umano. La sbornia della vittoria porta ad una esaltazione ed eccitazione tali che si corre il rischio, come avvenuto a Ballarò, di scontrarsi col rottamatore Renzi (anche lui del Pd) e di farsi mandare a quel paese con l’ironia che è nel Dna di tutti i toscani che si rispettino.
Nulla di grave, comunque. Passati questi primi giorni, Crocetta dovrà occuparsi di dare le risposte alle istanze “dei giovani, delle donne, dei disoccupati”, ma anche delle imprese, delle cooperative, delle famiglie: un compito enorme, difficilissimo, soprattutto in una regione che, secondo le ultime notizie, ha debiti complessivi per 45 miliardi, non ha più possibilità di accendere mutui e non sa neanche dove trovare il denaro per cofinanziare al 30% i Fondi Europei (cinque miliardi) ancora da spendere.
Ma è ingiusto avere preconcetti. Crocetta, piaccia o no, è il successore di Lombardo, guiderà la Sicilia per cinque anni e tenterà sicuramente di lasciare il segno del suo passaggio. Lo giudicheremo sui fatti, sulle misure che adotterà, al di là delle generiche affermazioni di questi giorni sul taglio degli stipendi ai deputati e sul taglio delle consulenze, misure che sono sicuramente un buon segnale mediatico ma non spostano di un millimetro la precaria situazione delle casse regionali.
Pertanto, massima fiducia a Crocetta, attendendo le risposte giuste per far risalire la Sicilia. Speriamo bene.
Autore : Giulio Cordaro
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