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notizia del 19/02/2012 messa in rete alle 17:43:03
L’allegra brigata in missione a Bruxelles
Non comprendo perché una parte, tra l’altro esigua, della stampa locale abbia ritenuto di dovere ricordare ai cittadini la spedizione a Bruxelles dell’allegra brigata di comari del consiglio comunale di Gela. Sì, è vero, c’è stata qualche fotografia che ha fatto pensare più ad una gita aziendale, o ad una scampagnata di cari compagni di merende, ma perché scandalizzarsi? Per lavorare per il bene della città occorre essere per forza musoni, con l’espressione grave e greve, con le rughe sul volto che fanno trasparire le difficoltà in cui si dibatte la nostra comunità? Assolutamente no, è meglio, diamine, lavorare ma con allegria, consci che si sta portando avanti una vera e propria missione fatta di gioia e della felicità che solo il duro lavoro può dare.
E poi (e non è cosa da poco) pare che il Comune non abbia scucito un euro per la trasferta di gruppo, perché tutto sarebbe stato pagato dalla Comunità Europea, grazie ai benefici che questa organizzazione sovranazionale concede a ciascun deputato, tra cui quello, appunto, di invitare ogni anno un certo numero di cittadini a visitare gratis il Parlamento europeo. Un anno fa, circa, toccò agli esponenti della stampa amici dell’eurodeputato Crocetta, stavolta è toccato ad esponenti politici amici dell’eurodeputato Crocetta. Esponenti di maggioranza e anche di opposizione, perché, è ovvio, una cosa è essere avversari politici, un’altra è essere amiconi.
La folta delegazione gelese, comunque, ha certamente ampliato i propri orizzonti culturali, tant’è che ha partecipato a un dibattito per la presentazione di un libro sulla criminalità presso un centro di cultura arabo: quindi, orizzonti aperti sulla criminalità, che a Gela non si conosce, e sulla cultura araba, che da quando Crocetta non è più sindaco si rischiava di dimenticare. E poi, come ci ricorda il presidente del Consiglio comunale Fava, nell’occasione i nostri rappresentanti gelesi hanno conosciuto l’esistenza di alcuni interessanti bandi europei, immaginiamo tenuti finora nascosti in tutto il continente, con cui a Gela, forse, si potranno ottenere corposi finanziamenti. Quindi, diciamo la verità: con la scusa della visita al Parlamento europeo è stata fatta una vera operazione di “intelligence”, con i nostri consiglieri pronti ad infiltrarsi come spie della guerra fredda nelle gelate stanze di Bruxelles per carpire segreti finanziamenti che, alla fine, sono stati trovati, con grande gaudio per l’intera collettività.
Dunque, una missione altamente positiva, e potrebbero finirla, i soliti detrattori malelingue, di criticare l’impegno e l’abnegazione con cui si muovono i nostri rappresentanti democraticamente eletti. Mentre loro lavorano per noi a tutto campo, dalla Sicilia fino alle lande più settentrionali dell’Europa, qui a Gela siamo capaci solo di criticare e di attuare sterili proteste per motivi discutibili. Ad esempio, la protesta dei forconi, che continua giorno e notte con i gazebo in Piazza Umberto e Piazza San Francesco. Ma cosa vogliono, infine, questi scalmanati? Andassero a lavorare! Ah, il lavoro non c’è? E allora andassero a farsi dare un sussidio dall’assistenza comunale e la smettessero di lamentarsi! Ah, il Comune è senza soldi? Vabbè, allora emigrassero tutti in Padania e la smettessero una buona volta di protestare. Del resto, le risposte che attendono devono arrivare dal Governo e dalla Regione. Mentre, intanto, i consiglieri comunali lavorano per lo sviluppo della città.
Autore : Giulio Cordaro
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