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notizia del 26/06/2010 messa in rete alle 17:42:30
Il nuovo che avanza
Dopo il ballottaggio del 13 e 14 giugno, Angelo Fasulo, quarantacinque anni, è il Sindaco di Gela. Con lui ad amministrare il Comune una “nuova” generazione di politici. Appartengo al gruppo dei quarantenni che, in questi anni, non hanno visto un reale mutamento del sistema di governo della città, assistendo, spesso passivamente, alla gestione dell’esistente o, peggio ancora, delle emergenze: acqua che non viene erogata e condotte continuamente rotte, strade dissestate e sporche, traffico caotico e abusivismo. Negli ultimi quindici anni, anche gli interventi pubblici strutturali realizzati hanno lasciato i cittadini perplessi; basta guardare al rifacimento della zona di Sant’Agostino, e non solo quello.
Per il resto, nessuna programmazione e continue occasioni perdute. Eppure nel 1994, quando fu eletto per la prima volta, Franco Gallo aveva trentotto anni ma è riuscito a perdersi tra ambizioni personali e liti con il leader della sua parte politica. L’era “Crocetta” ha avuto il merito di portare Gela all’attenzione nazionale con il messaggio che la mafia nelle istituzioni è una sciagura, cosa apparentemente ovvia ma di cui spesso neppure ci accorgiamo. Peccato che l’amministrazione dell’attuale europarlamentare non sia stata particolarmente efficiente, sembrando spesso anche poco comprensibile. “Adesso si volta pagina”, si dice sempre cosi, ma mai come questa volta è necessario che questo retorico modo di dire sì realizzi veramente. Senza pretendere di dare consigli non richiesti, mi permetto di fare delle riflessioni sull’ “amministrazione partecipata”. 1) Distinzione e rispetto dei ruoli: il Sindaco e la Giunta devono presentare gli obiettivi amministrativi indicando le risorse necessarie attraverso il bilancio (magari approvato in tempi ragionevoli); il Consiglio comunale, intervenendo sullo strumento finanziario, può modificarne l’indirizzo e ognuno si prenderà le proprie responsabilità davanti ai cittadini che andranno informati adeguatamente. 2) Creare le consulte di settore in maniera non burocratica e libera, per dare degli input agli assessori competenti per materia. 3) Fare di Gela una città normale, pulire le strade, i giardini e, in generale, il verde pubblico, le spiagge in estate; regolare il traffico cittadino limitando il transito al centro storico e al lungo mare; limitare l’abusivismo degli ambulanti e creare degli spazi definiti per la vendita con le bancarelle; attivare circuiti culturali sfruttando e valorizzando i beni archeologici e paesaggistici esistenti. Credo che tutto ciò non comporti grandi spese per le casse pubbliche e rappresenti la condizione necessaria per una città normale. Ritengo che l’atavico problema dell’acqua, la progettazione e la gestione delle opere pubbliche, i rapporti con lo stabilimento e le problematiche dell’indotto, le gravi necessità sociali, le esigenze dell’agricoltura, sarebbero affrontati in modo diverso, seguendo l’interesse pubblico, in una città normale. Ecco cosa è il nuovo che avanza, semplicemente un metodo. Oggi la nostra generazione, forse in ritardo, viene chiamata ad amministrare la città ed è una responsabilità alla quale non possiamo più sottrarci. Intendo impegnarmi in prima persona, e per questo sarò accanto al vice sindaco Fortunato Ferracane, all’assessore Giuseppe D’Aleo e a tutta l’amministrazione, per stimolarne l’azione. Buon lavoro Sindaco, un Deputato europeo, tre Deputati regionali, il Presidente della Provincia, adesso il sistema è completo, non perdiamo troppo tempo, Gela aspetta.
Autore : Emanuele Antonuzzo
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