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Corriere di Gela | In Consiglio la polemica tra Siragusa e Costa
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notizia del 06/10/2012 messa in rete alle 17:33:14
In Consiglio la polemica tra Siragusa e Costa

Al momento di andare in stampa la seduta di giovedì 4 ottobre va avanti stancamente mentre si votano gli emendamenti ai 40 articoli del regolamento comunale per il commercio su aree pubbliche; si tratta di una proposta elaborata dal consigliere Guido Siragusa che chiede una diversa articolazione degli orari di apertura e l’adozione di colori non invasivi.

All’unanimità vengono votati due emendamenti, mentre il terzo lo è a maggioranza. In apertura di seduta sono stati messi in coda e quindi postergati i due punti riguardanti l’adozione del nuovo regolamento del Consiglio comunale e delle Commissioni consiliari e il Piano delle alienazioni e delle valorizzazioni del patrimonio immobiliare del Comune. Pertanto il presidente Fava riguardo al regolamento delle aree pubbliche comunica che la Commissione annona ha espresso negativo, ma ha offerto la sua disponibilità a modificare il suo giudizio sempre che si terrà conto dei vari suoi suggerimenti. Il consigliere Vella chiede che vengano specificati gli errori da appianare e pertanto il consigliere Di Stefano (presidente commissione annona) incomincia ad illustrare il percorso da seguire. La serata non promette nulla di buono in quanto c’è un andirivieni di consiglieri dall’aula che a volte rischia di andare sotto il numero legale. Cosa che è successa puntualmente due giorni prima per il question time. Volate parole grosse tra il consigliere Siragusa e l’assessore Costa di cui ha chiesto le dimissioni. Pomo della discordia l’abusivismo ambulante nella via Venezia divenuta giornalmente meta di ambulanti quasi a posto fisso.

A prova del suo asserto Siragusa ha accompagnato le sue interrogazioni con un reportage fotografico, in un certo senso contestato dall’assessore. Con quella spesa si sarebbe potuto comprare il toner per far funzionare le fotocopiatrici completamente a secco per mancanza di fondi. Riguardo al controllo l’assessore Costa dichiara l’impossibilità perché il personale è sottodimensionato. Questo atteggiamento rinunciatario ed una risposta accomodante dell’assessore Costa indispettisce Siragusa al punto di chiedere a Costa di dimettersi dall’incarico di assessore. Altra polemica per le strisce pedonali. Anche qui non ci son soldi e non si può intervenire. Forse potrà essere racimolato qualche fusto per tamponare. Poche battute ancora e poi tutti a casa per mancanza di numero legale. Inizialmente varie interrogazioni sono state ritirate da Lo Nigro, Arancio e Di Stefano per una questione di sensibilità essendo in campagna elettorale e pertanto la scelta di una tregua ci sta bene. Neppure un debito fuori bilancio era stato approvato nella seduta di giovedì 27 settembre. Per l’ennesima volta era venuto a mancare il numero legale. Ennesima contestazione di Di Dio perché ancora una volta non gli è stata recapitata copia degli atti, ma solo “semplici fogli di carta”. A fine seduta lungo il corridoio son volate parole grosse, al limite dell’offesa personale, tra Di Dio ed alcuni componenti dello staff di presidenza. Motivo del contendere una parte del regolamento che per la poca chiarezza si presterebbe ad equivoci. In sostanza Di Dio aveva chiesto di potere essere messo nelle condizioni di conoscere anzitempo le copie degli atti da approvare comprensive anche degli allegati. A suo dire riceve telematicamente solo l’invito accompagnato dalle copie informi degli atti. Niente pareri, niente firme dei revisori, niente per quel che riguarda i proponenti gli atti, ecc. Per il presidente ed il suo staff, non si è tenuti a soddisfare le richieste di Di Dio, in quanto il costo dell’operazione richiederebbe tempo e sperpero di denaro. A norma di regolamento – affermerebbero – gli atti in questione sono a disposizione dei consiglieri presso gli uffici in ore prestabilite per la loro consultazione. Di Dio non è d’accordo ed ha preannunciato che al massimo lunedì prossimo formalizzerà per iscritto questa sua richiesta.

La vicenda è finita su Facebook. Ecco cosa ha postato Filiberto Alessi giovedì 4, alle 16,50: «Ho letto sul "la Sicilia" di oggi che l'assessore all'annona e alla polizia municipale ha affermato che il comune, con il suo corpo di 100 vigili urbani, non è in grado di togliere lo sconcio dei venditori abusivi in via Venezia e quindi anche in tutta la città».

«Se un'amministrazione – conclude Alessi – non è in grado di garantire i più semplici compiti istituzionali e quindi non è in grado di governare, dovrebbe essere mandata a casa e il comune dovrebbe essere commissariato per manifesta incapacità e indire nuove elezioni lasciando ad altri, speriamo più bravi e coraggiosi, il governo della città».


Autore : Nello Lombardo

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