|
notizia del 06/11/2011 messa in rete alle 17:34:54
|
Provincia, Federico potrebbe lasciare
A breve, per effetto della recente sentenza della Corte Costituzionale contro la doppia carica elettorale, l’on. Pino Federico (nella foto) potrebbe dimettersi da presidente della provincia, lasciando vuota la poltrona di viale Regina Margherita, con la conseguenza che l’elezioni per il rinnovo degli organismi rappresentativi (presidente e Consiglio provinciale) potrebbero essere anticipate di un anno. Del resto, nel 2008 Pino Federico, quando è stato chiamato a candidarsi alla presidenza della provincia, era già deputato regionale, eletto due mesi prima, fu proprio la sua ascesa politica e il consenso ottenuto alle regionali a farne un candidato vincente.
Ora, non sappiamo se e quando saranno abolite le province, né immaginiamo come saranno organizzati i consorzi di comuni che ne dovrebbero prendere il posto. Tuttavia, ci sembra opportuno fare una valutazione sull’amministrazione provinciale nissena.
Prima del 1998 (elezione di Collura alla presidenza) vista da Gela l’amministrazione provinciale sembrava quasi impalpabile. Da oltre tredici anni, invece, la provincia nissena ha avuto una guida gelese: Filippo Collura dal 1998 al 2008, Pino Federico dal 2008 a oggi.
I risultati politici ed amministrativi di questa lunga stagione sono tutto sommato positivi. Infatti, pur restando a Caltanissetta il centro amministrativo dell’ente, anche a Gela la provincia è diventata riconoscibile, con la sua sede di Palazzo Rosso con Collura e di piazza Roma (ex caserma dei carabinieri) con Federico. Qui sono ubicati l’ufficio di presidenza, la segreteria universitaria e altri uffici decentrati.
Il deputato-presidente Federico in questi tre anni ha mostrato particolare attivismo, intervenendo soprattutto nel campo delle infrastrutture di competenza provinciale: strade e scuole. Nel nostro territorio, gli intereventi progettati e realizzati dalla Provincia in questi anni sono stati molteplici. Il palazzetto dello sport in zona Marchitello, progettato e realizzato durante l’amministrazione Collura, è stato ultimato e aperto al pubblico da Federico, il quale ha garantito che prossimamente saranno completate l’area esterna e gli arredi interni del palazzetto provinciale.
La strada provinciale 83 (strada dei due castelli), che intercetta la Gela-Catania nei pressi di Casteluccio e si intersecherà in contrada carrubo sulla Gela-Caltanissetta, importante arteria di collegamento esterno est-ovest è quasi completa, è rappresenterà una prima forma di tangenziale nord della città.
La viabilità è uno dei settori in cui la Provincia è intervenuta assiduamente in questi anni: il rifacimento delle strade provinciali per Butera, Scoglitti, Niscemi, Piana Marina etc... sono esempi dell’attivismo che ha caratterizzato la presidenza della provincia in questi anni.
Nelle scuole superiori, l’amministrazione provinciale è intervenuta con opere di ampliamento e manutenzione degli edifici scolastici, tanto da risolvere l’atavico problema della carenza di locali. Sono questi alcuni dei segni che hanno contraddistinto la lunga stagione di un gelese alla guida della Provincia di Caltanissetta.
«In questi tre anni – sostiene Federico – il doppio incarico mi ha dato la possibilità di seguire a Palermo più da vicino le iniziative per lo sviluppo del territorio nisseno, di cui conoscevo tutte le fasi progettuali che spesso era proprio la provincia a coordinare”. Grazie alla mia azione politica a livello regionale – aggiunge Federico – l’iter progettuale del nuovo porto di Gela oggi è finalmente concluso. Tra una ventina di giorni sarà pubblicata la Vas (valutazione ambientale strategica), il solo adempimento che mancava e che è stato reso possibile grazie all’interessamento del governatore Lombardo, il quale ha impegnato dal fondo personale della presidenza della Regione la somma di 26 mila euro per le spese di pubblicazione».
Sembra paradossale, ma l’intoppo era questo. Si tratta del primo lotto funzionale, per l’importo di 49 milioni di euro, già accreditati ed inseriti nell’accordo Stato-Regione nell’ambito del programma quadro sul mare (il progetto complessivo è di 150 milioni di euro). Si dovrà successivamente valutare quali strade percorrere per la completa realizzazione dell’opera, considerando anche l’ipotesi di collaborazione coi privati per un progetto a finanziamento misto.
Altri progetti impegnativi che Federico sta seguendo con attenzione sono il rifacimento della mantellata a carico dell’Eni per un investimento di oltre 70 milioni di euro, in cambio della rinnovata gestione della struttura per i prossimi vent’anni (intervento previsto nel protocollo tra Eni e Regione firmato alcuni mesi fa); la circonvallazione tra l’area industriale di Butera e l’agglomerato industriale di Gela, progetto Anas (1° stralcio) per 90 milioni di euro.
Si tratta di interventi strutturali di notevole importanza per il nostro territorio, a cui aggiungere il raddoppio della Gela-Catania e la realizzazione del tratto dell’autostrada Siracusa-Gela fino a Comiso. Le infrastrutture rappresentano le precondizioni per lo sviluppo di un territorio, per questo “sfidiamo” l’on. Federico affinché continui a fare quello che per tanti, troppi anni, i suoi predecessori non hanno fatto. La nostra provincia ha bisogno di proporre un nuovo modello culturale ed economico: università; sviluppo del turismo; recupero ambientale, energetico, urbanistico (in particolare dei centri storici); riqualificazione dell’ ex aree industriali. Questi sono i compiti della politica locale per il prossimo decennio.
Speriamo che su questo nessuno abbia voglia di fare demagogia. A Gela, il gruppo di Pino Federico ha un forte peso politico, l’MpA ha contribuito in modo decisivo all’elezione di Fasulo, un suo leader è il vice sindaco della città e da assessore è impegnato in un azione “rivoluzionaria” della gestione dei servizi sociali. Le prossime elezioni dovranno ancor di più promuovere la buona politica, lasciando da parte le alchimie di partito. Speriamo che il Pd gelese sia d’accordo.
Così il presidente della provincia
Sereno, rispettoso della sentenza della Corte Costituzionale, di cui si attende da un giorno all’altro la pubblicazione. L’on. Pino Federico non ne fa un dramma, anche se tutto non appare al momento così scontato. Qualche rimpianto, questo si. Per esempio quello di non aver potuto realizzare a Gela la piscina e di portare a compimento alcuni progetti che riguardano la viabilità nella zona nord della provincia. Gli abbiamo abbiamo posto alcune domande.
– Come nasce il ricorso contro la doppia carica?
«Parte da dentro il mio partito, da una cittadina di Mazzarino, sulla spinta di un componente dell’Mpa. E questa è la cosa che mi è dispiaciuto di più. Perchè sapete tutti che mi ero candidato su sollecitazioni del presidente Lombardo, una volta resosi conto che la base del partito lo chiedeva. Mi cndidai dietro parere di un noto avvocato, he mi aveva assicurato che si poteva fare. Accetto la decisione della Consulta, ma non mi trova d’accordo solo perchè arriva in corso d’opera. Sarebbe stato più logico far decorrerne l’effetto alla fine del mandato».
– Quali vantaggi ha portato al territorio il suo doppio incarico?
«I finanziamenti che sono arrivati: per il Pip di Niscemi, le aree a rischio idrogeologico, i distretto turistici e orticoli, il Gal. L’essere stato contemporanemante anche deputato regionale mi ha messo nelle migliori condizioni per conoscere le provvidenze comunitarie».
– Dovendo lasciare la provincia, quale sarà il suo impegno?
«Da deputato cercherò di mantenere la forza e la posizione per aiutare il territorio a risolvere i problemi non ancora risolti».
Autore : Emanuele Antonuzzo
» Altri articoli di Emanuele Antonuzzo
|
|
|
In Edicola |
|
Cerca |
Cerca le notizie nel nostro archivio. |
|
|
|
|