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notizia del 14/12/2005 messa in rete alle 17:29:09
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Sfiducia al sindaco, comincia la conta
Mozione di sfiducia per il sindaco Crocetta perché non può più contare neppure sui voti dei partiti che lo sostengono. Se veramente i Ds sono scontenti del sindaco, si facciano avanti e votino assieme alla Casa delle libertà una mozione di sfiducia previo un opportuno confronto in aula du-rante una seduta monotematica. Quella della mozione di sfiducia è un’idea, ma forse più che un’idea, una opportunità venuta fuori nel corso dell’ultimo consesso civico, quando la Casa delle libertà, sentendo le prime battute del capogruppo Ds Salvatore D’Arma e del collega La Folaga, entrambe molto critiche verso Crocetta, probabilmente illudendosi di portare dalla loro parte anche componenti del centro sinistra lanciò la proposta della mozione di sfiducia. Diciassette loro più altri tre-quattro dalla sponda opposta ed il gioco era fatto. Con 20 voti su 30 il sindaco sarebbe andato a casa, naturalmente anche loro. Però i conti non sono tornati perché non solo i Ds hanno votato favorevolmente sul consuntivo, ma hanno garantito la prosecuzione delle sedute a varie riprese rimanendo in aula fino alle 4 del mattino. E allora questa idea di mandare a casa il sindaco avrà il suo corso?
C’è da dire che i primi passi la Casa delle libertà li ha mossi chiedendo ufficialmente al presidente del Consiglio Pino Federico di indire una seduta monotematica con all’ordine del giorno la “crisi politica e lo scontro istituzionale". Scopo fondamentale è verificare in aula il quadro che sostiene il sindaco. La situazione che sta vivendo Gela in questi ultimi tempi per l’esponente di An Angela Galioto è insostenibile e terribile. C’è un malessere che attraversa tutti i partiti della coalizione che sostiene il sindaco – aggiunge – con consiglieri scomposti ed un assessore come Paolo Cafà che consiglia l’azzeramento. Forse come successe per Gallo – si preoccupa la vicepresidente del consiglio comunale – il centro sinistra fagociterà anche Crocetta?
Alla conferenza stampa che annunciava il proposito della casa delle libertà di avanzare la richiesta di mozione di sfiducia erano presenti per An la Galioto, per Forza Italia Massimo Catalano e per Nuova Sicilia il consigliere Ferracane. Robilatte dell’Udc dice di non essere stato invitato a quella conferenza stampa e se gli chiedi cosa ne pensa dell’iniziativa della Casa delle Libertà mette subito le mani avanti ed afferma che è un’idea non positiva né strategicamente né politicamente. Però se la Casa delle Libertà dovesse arrivare a questa conclusione sicuramente come Udc non si tirerà indietro. “Se di sfiducia si doveva parlare – aggiunge – occorreva subito intervenire quella sera quando il ferro era caldo e forse i numeri si potevano trovare, se non addirittura c’erano.
“Che senso ha – conclude Robilatte – ad un anno dalla chiusura della legislatura? Invece senza guardare l’appartenenza al centro destra o al centro sinistra, sarebbe opportuno affrontare due-tre grossi problemi della città e risolverli”.
– Catalano nella scorsa seduta consiliare, forse vi siete un po’ sbilanciati nell’annunciare che avreste presentato una mozione di sfiducia per il sindaco Crocetta?
“No. Nell’ultima seduta consiliare abbiamo preso atto che ormai c’è una situazione di assoluta ingovernabilità perché non c’è comunicazione soprattutto all’interno del centro sinistra perché abbiamo un sindaco che è bravo nella lotta alla mafia, ma on è altrettanto bravo ad amministrare. Abbiamo un sindaco che fa delle fughe in avanti senza considerare che c’è una coalizione che lo appoggia. C’è uno scollamento totale tra amministrazione e Consiglio comunale, ma soprattutto all’interno dei singoli partiti a partire da quelli di maggioranza relativa, soprattutto i Ds e la Margherita, ma anche i Comunisti Italiani e Primavera siciliana fanno registrare delle forti fibrillazioni”.
– Forse cantavate vittoria un po’ troppo presto, pensando che i Ds avrebbero votato contro il consuntivo?
“Le dichiarazioni dei due consiglieri comunali intervenuti, lasciavano intendere un voto non favorevole, poi un po’ il senso dell’appartenenza, un po’ anche il fatto dello sfogo dell’assessore Cafà che li ha portati a più miti consigli, ha fatto sì che il voto è stato favorevole. Però non hanno fatto dichiarazioni tenere nei confronti dell’amministrazione. Quando c’è una situazione di non governabilità bisogna andare alle urne”.
– Quale è il senso a meno di un anno dalla chiusura della sindacatura?
“Penso che serva ancora dimeno far vivere la città in agonia. Potrebbe dare questo, uno slancio all’attività amministrativa”.
– Colga questa mia battuta come provocazione. Forse la risposta “picche” di Crocetta a qualche vostro desiderio vi avrebbe indotto a quel passo? Ossia gli avete voluto dare una lezione?
“Io dal punto di vista istituzionale con Crocetta non ho alcun tipo di rapporto. Quindi non ci sono stati né avance né rifiuti. Non penso che altri elementi del centro destra abbiano avuto questo tipo di approccio. Noi crediamo veramente che il centro sinistra non sta amministrando bene. La città langue, disservizi a catena, la manutenzione che lascia a desiderare”.
– Cosa farete in questa seduta monotematica?
“Poiché il sindaco non risponde agli inviti, questa volta ci auguriamo di poterci confrontare serenamente con il sindaco e con l’esecutivo per vedere il quadroni riferimento cui dovrebbe rapportarsi il sindaco. Laddove noi dovessimo riscontrare questi dissensi in aula è chiaro che saremo consequenziali. Naturalmente noi contiamo su diciassette voti, ma se i consiglieri di centro sinistra sono così insofferenti, mi auguro che siano consequenziali da votare insieme a noi la mozione”.
– Robilatte pensa ad una convergenza di tutti i partiti per la soluzione dei problemi più impellenti. Lei che dice?
“Io sono per le posizioni nette. Non credo nei governi di buona salute. Ci sono delle problematiche che non hanno colore politico. Il discorso è che qui non si è nelle condizioni neanche di studiare gli atti. Per questo dico che siamo alla frutta”.
– Cosa rimproverate al sindaco e quale è la chiave di lettura che avete dato all’intervento di Cafà in Consiglio comunale?
“Al sindaco rimproveriamo di non avere un grande rispetto del Consiglio perché è da due anni che non ci porta la relazione semestrale. Perché ci mette alle strette nel votare gli atti sempre con urgenza. Perché non ci coinvolge nelle tematiche che noi consiglieri comunali portiamo avanti. Poi riguardo al discorso di Cafà, io leggo una grande amarezza. L’assessore Cafà nei bilanci di previsione più volte è stato messo in scacco. Nel 2003 l’amministrazione in aula presentò un emendamento tecnico per dare copertura finanziaria dei servizi indispensabili. Un bilancio di previsione deve prima coprire dei servizi indispensabili e poi eventualmente organizzare manifestazioni, consulenze di vario tipo. Stessa cosa ha fatto l’amministrazione nel bilancio del 2005 presentando un emendamento di 300 mila euro per un presunto maggiore introito come tassa Ici. Ciò sta a significare che questa amministrazione non ha una grande sensibilità verso il settore della solidarietà sociale. Se poi a questo aggiungiamo che tra lui e il suo gruppo di riferimento non c’è grande collegamento, è chiaro non essendoci più le condizioni, si arriva a scoppiare”.
– Però anche voi avete calcano la mano non votando gli assestamenti di bilancio che si sarebbero rivelati importanti ai fini del potenziamento dei servizi sociali.
“Noi siamo per gli atti legittimi e votati in maniera serena e che abbiano uno sfondo di legalità. Per quanto riguarda le variazioni di bilancio che lo scorso anno non ce li portò in aula, quest’anno ce li ha portati il 30 novembre, giorno della scadenza. Io che faccio parte della Commissione bilancio ho potuto studiare gli atti dalle 13,30 alle 20,30 ora in cui è iniziata la seduta consiliare”.
– Consigliere D’Arma si parla di mozione di sfiducia verso il sindaco Crocetta. Cosa ne pensa un esponente Ds, partito che sostiene il sindaco?
“Non so per quale motivo ogni tanto riaffiora questa idea. Né posso immedesimarmi nei loro ragionamenti o alchimie politiche. Io ritengo che l’operato del sindaco e della giunta, al di là di questioni che emergono forse in maniera esasperata, per quanto ci riguarda deve essere condotta sino alla fine perché si è iniziato un progetto di rinnovamento che trova a volte ostacoli e a volte incomprensioni e che comunque per l’impegno assunto nei confronti della città, per le prospettive di crescita ulteriore non può essere ostacolata. Detto ciò, il centro destra prende spunto da situazioni per rialzare il tono della strumentalità. Io credo che non arriveranno a farlo perché sono consapevoli che molte questioni negative che si riversano nel nostro territorio sono addebitabili a mancanza di politiche nazionali e regionali, che l’impegno che giornalmente si ha nella cosa pubblica è sotto gli occhi di tutti. I limiti bisogna superarli. E’ paradossale, rispetto a nostre posizioni critiche pur votando il consuntivo e pur rimanendo in aula fino alle 4 del mattino, è stato spunto di strumentalizzazioni da parte del centro destra che accusa il sindaco di non avere maggioranza, che in qualche maniera ritiene che occorre cambiare le cose, dall’altro propone la sfiducia. Noi non ci crediamo sia perché i rapporti creati all’interno di questa amministra non sono di rottura totale col centro destra, sia perché sarebbe un errore storico da parte del centro destra insistere con la scadenza traumatica di una sindacatura che sta producendo effetti positivi per la collettività, ma vi occorre identificarla coinvolgendo tutti i soggetti per rafforzarla. Questo era il senso del nostro intervento che volevamo non fosse così pesantemente strumentalizzato ma che voleva essere un invito a fare meglio e a fare di più”.
– Vi hanno accusato di ricattare il sindaco.
“Intanto il sindaco non si fa ricattare. Né penso che qualcuno di noi sia lì per ricattare il sindaco. Se ci fossero di questi elementi non si tratterebbe di sospendere la legislatura ma di mandarli in galera. Queste sono dietrologie da parte di chi li sta mettendo in evidenza forse preoccupato del ruolo che hanno assunto e che probabilmente è stato di mero ricatto”.
– Il malcontento che serpeggia fra voi dell’Unione a cosa è dovuto?
“Io penso che come avevo detto a Cafà che, non aveva capito niente, non possiamo supinamente alzare la mano per dire sì. Questo era scontato. I nostri primi interventi nella prima fase si sono limitati a stigmatizzare l’operato dell’amministrazione, ma che preludevano sicuramente ad una soluzione positiva per quanto concerne l’approvazione. Inoltre abbiamo detto che trattandosi di resoconto anche politico amministrativo volevamo e vogliamo che non si perdano ul-teriori occasioni per rafforzare l’impegno amministrativo nella direzione della città. Abbiamo elencato una serie di problemi che per noi saranno prioritari. Su questo il confronto è aperto. Forse sono stati i toni duri, ma da qui a farne conseguire una sorta di aut aut ce ne passa. La nostra posizione per tre volte ribadita sull’approvazione del consuntivo, si è baipassata questa nostra volontà perché si ci voleva soffermare solo sull’aspetto critico. Questo non è un aspetto di rottura. Occorre maggiore incisività e coinvolgimento indicando priorità. E’ proprio questo amore che si ha verso questa gestione, che ci porta a sollecitare con maggiore forza. Riteniamo che quella sera la questione della mozione di sfiducia per molti aspetti era un comportamento annunziato dal centro destra”.
Autore : Nello Lombardo
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