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Corriere di Gela | Più che il cosa conta il come
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notizia del 06/10/2012 messa in rete alle 17:25:23
Più che il cosa conta il come

Non è possibile! Mancano circa tre settimane al voto regionale e ancora, da parte dei candidati a Presidente, non si vede una traccia di programma serio, che non sia il solito “compitino” come quelli zeppi di buone intenzioni che vengono fatti fare a scuola ai bambini discoli. E così si scopre che ci si propone di “incentivare l’agricoltura”, “aiutare l’industria”, “formare i giovani”, “valorizzare i beni culturali” “modernizzare la viabilità”, “tagliare la burocrazia”, “moralizzare la vita pubblica”.

Bene, bravi, bis, cari idioti, ma a parte le banalità che tutti conosciamo a memoria, vorreste una buona volta spiegarci come intendete mettere in atto i vostri propositi, e soprattutto con quali risorse, con quali e quanti soldi a vostra disposizione? Perché l’obiettivo, in Sicilia, non è il “cchiu pilu pi tutti” di Cetto Laqualunque, ma “cchiu PILA pi tutti”, perché senza “pila”, “grana”, denaro, non si può far nulla, e le casse regionali sono state lasciate desolatamente vuote dal governicchio Lombardo-Pd.

Ma se i programmi dei candidati a Presidente sono compitini delle elementari, attendiamo di conoscere i programmi dei candidati a deputato della nostra provincia.

Fino ad oggi l’unico “colpo di genio” è venuto all’alter ego di Speziale, Arancio, con la proposta della “zona franca della sanità” per il comprensorio di Gela. Potrebbero seguire la “zona franca per l’agricoltura” da parte di Lo Nigro, la “zona franca dell’assistenza” per Anita Lo Piano, la “zona franca della giustizia” da parte dell’avvocato Ventura, e via dicendo.

Il deleterio ed incompetente governo Monti sta preparando il decreto sul riordino delle province nelle regioni a statuto ordinario, L’assemblea regionale siciliana che andremo ad eleggere dovrà “riordinare” le province siciliane. Che ne pensano i candidati che si presentano al nostro giudizio? Sono disposti a battersi per quella che sarà un’occasione irripetibile per costituire la provincia di Gela, ripartendo dall’azzeramento dei vecchi confini? Sappiamo che Donegani ha lavorato in questo senso, sappiamo anche che su questo tema Federico è rimasto defilato, per ordini di partito. E i nuovi pretendenti? Credono forse di poter farsi votare per la loro bella faccia e nulla più? Prendano, sulla questione della provincia, un impegno preciso, se ritengono di potere appoggiare l’aspirazione della città, e ce lo facciano sapere. Ma la campagna elettorale non deve farci dimenticare le vicende comunali. Entro il 31 ottobre il consiglio comunale di Gela dovrà deliberare le aliquote Imu. Pare che, da parte dell’amministrazione, esista la volontà di aumentare l’aliquota nazionale del 7,6 per mille, penalizzando ulteriormente i cittadini che stanno vivendo una crisi economica senza precedenti. L’Imu èè, a mio avviso, una delle maggiori bestialità messe in atto dal governo, perché colpisce ingiustamente chi risparmia e, magari a costo di sacrifici, riesce a realizzare qualcosa per la propria famiglia e i propri figli. Mi spiego meglio. Se con i miei guadagni, al netto delle tasse, mi diverto e dilapido tutto a “donne e champagne” o feste in stile antica Roma, viaggi alle Maldive e cene sontuose, non devo nulla di più allo Stato. Se invece, con gli stessi soldi, vivo una vita morigerata, risparmio e acquisto un immobile, lo Stato mi punisce perché vengo ulteriormente tassato sulla proprietà dell’immobile che ho acquistato. E Monti parla di “equità”: ma quale equità, caro professore bocconiano servo della banche? E’ un incentivo a vivere come cicale, non come formiche, un incentivo a non investire. Non è certo così che si risollevano le sorti del Paese.

Ma torniamo all’Imu e alle casse comunali, lasciate desolatamente vuote da sei anni di amministrazione Crocetta. Se Fasulo e compagni credono di tartassare i cittadini gelesi con l’aumento Imu per risolvere i loro problemi di liquidità, facciano bene i conti, perché stavolta Gela non gliela farà passare liscia e se ne ricorderà al momento del voto. E i gelesi si ricorderanno anche dei consiglieri comunali che dovessero eventualmente votare la delibera di aumento dell’Imu. E’ finito il tempo in cui i “politicanti” di turno potevano fare e disfare a proprio piacimento. Ora è il momento di darsi una mossa e adottare i dovuti tagli, non certo quello di impinguare le casse sulle spalle dei cittadini.


Autore : Giulio Cordaro

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